Attualità

L’essere umano, sempre meno umano

Intelligenza. Fino al secolo scorso, si pensava fosse un vocabolo, con unico significato:”conoscere e saper fare “. Intelligente non è chi dedica ore e ore in una riflessione o a imparare una nozione: ovvio,istruirsi è fondamentale e aiuta lo sviluppo del cervello. Con il progresso tecnologico, l’intelligenza è un concetto che va contestualizzato. In questo articolo, si discuterà di una tipologia di intelligenza, utile nella nostra quotidianità e che utilizziamo più di quanto ce ne accorgiamo: l’intelligenza artificiale, meglio conosciuta in letteratura come A.I., dall’acronimo inglese.L’aggettivo “artificiale” suggerisce l’azione umana nel crearla. Non si nasce con essa già“incorporata”.Infatti, questa forma viene installata in una macchina: da un robot, che può ricordare un essere umano, a un oggetto, che compie azioni in automatico, come i numerosi prodotti che sta offrendo Google per la gestione della propria abitazione, come Alexa. È così diffusa, nel mondo tecnologico, questa accezione, che molti studenti universitari hanno deciso di renderla oggetto della propria tesi, in più facoltà: da Ingegneria, aEconomia, a Psicologia e ancora, poiché coinvolge quasi tutte le scienze, utili ad averla progettata. In ambito aziendale, essa si sta rivelando molto utile, ma non nasconde la titubanza, legata alla sua efficacia, soprattutto nel settore del Recruiting, ovvero la selezione e l’assunzione dei potenziali dipendenti, che viene fatta da macchine, programmate ad hoc e sostituite agli addetti. Un potenziale candidato, però, può anche non accettare che sia una macchina a confermargli una posiziona lavorativa o, per un errore di algoritmo, non accettarne la candidatura.Inoltre, un’eccessiva presenza di onde legate alla connessione veloce non è salutare, né per l’uomo né per l’ambiente: molte manifestazioni sono in atto, fermate solo dal divieto di assembramento. La possibilità di comunicare con quasi il mondo intero offre numerose opportunità di facilitarci l’esistenza, ma un device elettronico può anche restare fermo su una superficie, senza pensare alle faccende di casa.Sarà una fatica, ma la soddisfazione di far brillare ogni angolo della propria abitazione dove la inseriamo? La domanda di oggetti dotati di intelligenza artificiale è in aumento, ma anche i nostalgici. legati alle “buone vecchie maniere”, non mancano e, fra questi, vi è anche un alto numero dei cosiddetti Millennial. È il compito che l’intelligenza artificiale deve svolgere a dividere l’opinione pubblica, ma, un principio in comune è indiscutibile: in alcuni contesti, è sempre più rassicurante un successivo controllo da parte di un’intelligenza“umana”.

 

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