Attualità

Donna non è sinonimo di fragilità

L’esposizione Il fascino sottile della discriminazione, inaugurata oggi pomeriggio, nel Cortile delle Statue, interno all’ Università di Pavia, ha come oggetto dieci fotografie, con inquadrature a mezzo busto, di volti femminili, al cui fianco appaiono riflessioni. Riflessioni che fanno male: non sembrano riguardare un’Italia del ventunesimo secolo. Se pensiamo alle nostre sorelle del Medio Oriente, noi possiamo definirci emancipate, ma, se concretizziamo ogni singola situazione, non siamo libere, come, in realtà, sembra. Un esempio: possiamo frequentare l’Università e senza doverci coprire il volto; tuttavia, quante di noi hanno le medesime possibilità, una volta laureate, nel mercato del lavoro di posizionarsi come i nostri coetanei?

Il settore Pari Opportunità del Comune di Pavia, insieme alle abilità di Marcella Milani, Eleonora Lanzetti e Claudia Trentani, con altre associazioni dedicate alla tutela del genere femminile, ha organizzato questa riflessione, in uno spazio molto frequentato: per tutto il mese di settembre, dalle ore 8:00 alle ore 20:00, è possibile visitarla. Leggete le frasi, almeno una di quelle, se siete donne, l’avrete pronunciata anche voi.

Il tappeto, disteso lungo le cornici, come anche la panchina, posizionata a destra dell’entrata, contribuisce a ricordare come il colore rosso possa essere sia sinonimo di amore, ma anche della sua accezione distorta, che da “possesso” finisce in “violenza”.

 

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