Due Chiacchiere con l' Arte

Biografia di LORENZO MARIANI

Nato a Milano nel 1985, dove attualmente vive e lavora.

Nel 2007 si laurea presso l’Accademia di Brera, diventando cosi assistente della coppia artistica Vedovamazzei partecipando a importanti eventi artistici, Fondazione Spinola Banna per l’arte, workshop Careof Milano.

Nel 2011 gli viene  commissionata da Regione Lombardia una scultura rappresentativa del tema EXPO 2015, ( nutrire il pianeta, Energia per la vita, ad oggi visibile presso il nuovo complesso di grattacieli, sede della REGIONE.

Il 2011 è anche l’anno in cui avviene l’incontro con Paola Veronesi Testoni, titolare della Galleria Spazio Gianni Testoni, che diventa la sua rappresentante fino al 2019.

Nel 2012 la sua opera “Rebus Verbus” viene selezionata tra le 47 opere che diventano ufficialmente dell’allestimento del palazzo presidenziale di Regione Lombardia.  Nel 2014 viene proposta al pubblico la prima mostra personale di L’orMa, dal singolare titolo “QUEVESIPRESTARANTENOSURSE MARTOROPIRAVIGOMIDURSE” ,  da lui stesso ideato per l’occasione. Nel 2016 durante la partecipazione ad Arte  Fiera  Bologna, la sua gallerista candida la scultura “Adam and Eve” al premio Euromobil UNDER 30, opera interamente creata con materiale vegetale, vincitrice del premio. Qualche mese dopo candidato al premio Arteam Cup della rivista Espoarte, viene nominato vincitore over 30 e assoluto. Gli viene dedicata cosi una mostra presso Spazi Cubo, il Museo d’impresa del Gruppo Unipol, e la copertina sulla rivista Espoarte

Nel 2017 presenta delle sue nuove sculture completamente realizzate in carta durante l’evento Wopart, questa sua particolare tecnica insieme all’intervento dell’elemento vegetale, diventerà uno dei suoi principali segni distintivi.

Nel 2018 viene invitato dalla Croce Rossa, in occasione della cerimonia per il Centenario della prima Guerra Mondiale, dove presentò l’opera “100 Anniversary of the first World War “pubblicamente visibile a Lugano.

Nel  2019 entra ufficialmente in collaborazione con la Galleria Forni dove collabora tutt’ora.

L’abbiamo incontrato e gli abbiamo fatto qualche domanda per poterlo conoscere meglio.

Gli ho chiesto la sua opera preferita?

Dice che in generale è molto soddisfatto delle sue opere e che le segue tutte con scrupolo e spesso partecipa in forma anonima ai suoi eventi proprio per carpire informazioni dai suoi clienti sulle sue opere, in modo da poter perfezionare sempre il suo lavoro, perché non lascia niente al caso.

“Ho un rapporto particolare con i miei collezionisti, molti dei quali conosce di persona, però detto questo visto che deve per forza sceglierne una cita ” The Garden of Earthly Delights!” si tratta infatti di un imponente trittico da me realizzato in occasione della morte di Bosch e ispirato al suo famoso dipinto “il giardino delle delizie”. Sono molto legato a questa opera per la tematica che affronta  si tratta infatti di una riflessione sull’essenza dell’umanità con i propri valori e le proprie debolezze.

Quindi nelle opere di Lorenzo Mariani troviamo anche un progetto e un messaggio.

Quanto tempo occupa nella tua vita il tuo lavoro? Cosa volevi fare, hai sempre voluto fare ciò che fai o essere ciò che sei?

Non mi sono mai posto ufficialmente questa domanda, in fondo è come se io fossi sempre stato al lavoro sin da bambino. Non c’è stato un momento della mia vita dove ho deciso di fare l’artista, “ci sono nato”, anno dopo anno è cresciuta la mia passione, la predisposizione, la mia arte. Detto questo posso affermare di essere al lavoro 7 giorni su 7, le fasi creative si dividono in diversi momenti, alcuni intensi più intensi dal punto di vista mentale, altri dal punto di vista di studio e progettazione, altri dal punto di vista fisico. Un artista sempre al lavoro e sempre impegnato.

Come hai modificato il tuo lavoro, ti senti cresciuto lavorativamente?

Assolutamente si !

Vedo il mio lavoro come una ricerca in continua evoluzione e crescita! Non sono mai stato alla ricerca, di un soggetto, una tecnica specifica che potesse rendermi “comodamente riconoscibile” al contrario non mi sono mai posto limiti, sia a livello tecnico sia a livello concettuale e di tematica.

Com’è fare arte in questo periodo storico?

Dunque, questa forse, è una domanda più grande di me, diciamo che mi sono fatto un’idea un pò controversa del periodo che stiamo vivendo, diciamo che essendo uno dei settori più colpiti, posso dire di essermi affacciato all’arte in un periodo piuttosto difficile, ma al tempo stesso ho riscontrato molti lati positivi, il principale essere cresciuto “col callo delle difficoltà” e aver avuto la fortuna di non essermi mai arreso di fronte ai problemi che una professione come questa ti presenta spesso duramente.

 

Di Manuela Montemezzani

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