Due Chiacchiere con l' Arte

A Gigi Viciani

Attraversa l’anima

Attraversa l’anima

come un lama

e ne sonda i paesaggi

ora mesti, ora bui

dove corvi neri come pace

da grattarti le pareti del cuore.

Percorre deliziosi giardini

decorati da candite margherite

e scaldati da un tiepido sole primaverile.

Ma quando la sua linfa

Giunta all’apice scoppia

il foglio si macchia.

Unico tampone per tale ferita…

Charles Bukowski

inizio cosi col suo Poeta preferito a raccontarvi del Nostro Pittore di Pavia ma anche del mondo.

GIGI VICIANI

Pavia (21/06/1938- 17/11/2020)

Trascorre l’infanzia dedicando ogni momento libero alle sue grandi passioni: la pittura e la musica, tanto che la madre, cedendo a questa sua passione, lo iscrive alla prestigiosa Scuola d’Arte Applicata di Pavia. E’ ammesso a frequentare le lezioni come allievo più giovane, ottenendo questa dispensa grazie all’intercessione del suo maestro elementare, apprende il disegno sotto la guida dei Maestri Gino Testa e Pino Sacchi. Proprio lo scultore Pino Sacchi, nel corso di un’intervista rilasciata nel 2013, ricorda: “Viciani ha frequentato la Scuola d’Arte pavese da piccolissimo. Era fortemente dotato per la pittura e la scultura e nonostante la giovane età l’ho sempre considerato tra i miei allievi più talentuosi e geniali.”

Ha dedicato gran parte della propria vita alla musica leggera (incise la cover italiana di un successo dei Rolling Stones) e alla musica lirica (era tenore), ma l’amore per la pittura ha predominato e non lo abbandonerà mai: nel 1973 allestisce la prima mostra personale con l’aiuto e l’incoraggiamento dell’amico Maestro Renato Valdata.

Ha esposto nelle più prestigiose gallerie in Italia e all’estero, ottenendo ampi consensi di pubblico e di critica. Le sue ultime mostre sono state organizzate in Costa Azzurra e in Provenza, a Camaret, a Orange, a Aix en Provence e a Mougins. E’ in mostra permanente ad Antibes, Presso la Galleria del ristorante Le Vieux Murs e a Nizza nello storico Hotel Negresco nell’ala museale, insieme ai grandi Maestri del Novecento (Picasso, Dalì, Chagall, Renoir). Motivo d’orgoglio è, che in questa sezione, il dipinto ovale Peonie bianche del nostro artista pavese è esposto accanto al Muro del pianto di Salvador Dalì.

La sua pittura è di lettura immediata, di tipo figurativo, nel rigoroso rispetto della Scuola della pittura Pavese: amava dipingere il vero negli oggetti della vita quotidiana e negli scorci della sua amata Pavia, che l’ha visto crescere e affermarsi. Negli ultimi anni il classicismo della sua pittura si esprimeva con stile più rarefatto, risultato di una felice contaminazione impressionista.

Dall’aprile 2004, grazie al prezioso aiuto della moglie Giovanna e delle figlie Alessandra e Simona, ha aperto a Pavia il proprio atèlier, l’Arte 17 dove teneva corsi di pittura ed era possibile vederlo dipingere dal vero. L’associazione culturale Arte 17, da lui fondata, si occuperà di mantenere viva la sua Arte attraverso una puntuale catalogazione delle sue opere che saranno visibili nella nuova caratteristica sede (vicolo Longobardi 10) e grazie a mostre itineranti in Italia e all’estero.

 

Il 9 dicembre 2011 gli è stata conferita la benemerenza di San Siro per valori artistici con la seguente motivazione: “Il Maestro Gigi Viciani si è formato artisticamente sotto la guida dei Maestri Gino Testa e Pino Sacchi e, nella sua brillante carriera, ha partecipato a molti concorsi di pittura sul nostro territorio e ha esposto le sue opere in diverse gallerie in Italia, Germania, Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Attualmente lavora nella sua galleria d’arte a Pavia, che è diventata un vero e proprio punto di riferimento culturale per la città. Pur essendo un artista poliedrico, tra l’altro ottimo musicista, la pittura figurativa è al centro dell’attività di Viciani, capace come pochi di descrivere la quotidianità e gli scorci della nostra Pavia e perciò fulgido esempio di chi ha saputo fare della ricca tradizione artistica di Pavia il proprio mestiere”.

Conosciuto solo pochi anni fa, ho potuto apprezzare la sua sincerità, la sua passione il suo amore per le figlie Simona e Alessandra Viciani due fiori di un quadro che ha dipinto indelebile nella sua memoria e nella nostra. I suoi quadri sono un’eredità che ci onora poter ammirare, perchè lui amava il bello. Sono stata immensamente onorata di festeggiare i suoi 80 anni con la sua voce che cantando ha riempito i nostri cuori, presenti gli amici che l’hanno stimato e amato in vita ma anche adesso che fisicamente ci ha lasciato rimane nei nostri ricordi. Pronto ad aiutare gli artisti perchè anche i poeti li, nella sua Galleria Arte 17 erano di casa, perchè col suo cuore pieno d’arte aiutava i ragazzi disabili ad approcciarsi con la pittura e i colori. Un artista Pavese che ci riconoscono però in molte parti d’Europa. Ogni angolo della sua Galleria ricordava lui ogni momento passato con lui davanti ad un cavalletto rapiva i nostri sguardi nel vederlo assorto mentre mischiava i colori e dava vita ai suoi pensieri davanti alla tela. Voglio ricordare Gigi cosi pieno d’amore per la sua famiglia e pieno d’amore per la sua arte e per i suoi amici che gli vogliono e come me ne sentono la mancanza. Grazie Gigi per ciò che hai fatto in vita e per ciò che ci hai lasciato da ammirare dopo la tua morte, perchè un artista non muore mai davvero.

Nessun momento

nessun attimo

nessun percorso

nessun tempo

nessun amore

nessun dolore

Ripaga la morte

di Manuela Montemezzani

Lascia un commento