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Pandemia e Infodemia: un dibattito nel Salone Teresiano dell’Università di Pavia

 

Un libro, una presentazione e una conferenza: parole con un valore, persone che parlano e, con molta umiltà, ammettono che tutto quello dichiarato, con un virus in continua evoluzione, può essere smentito anche il giorno seguente. Giovanni Maga, presente, e Marco Ferrazzoli, a distanza, approfondiscono la sinergia che divulgazione scientifica e studi umanistici possono produrre. Maga, pur avendo compiuto prima tudi classici, poi scientifici, ribadisce che gli uni non possono discernere dagli altri: anzi, i numeri sono rilevanti, ma, come conferma Gipo Anfosso, altro interlocutore, in alcune casistiche, come questa, se non sono contestualizzati, possono sembrare dati falsi.

L’argomento che ha più tocatto le anime è stato quello della scuola, o, meglio, della formazione: questa generazione di adolescenti sta risentendo delle lacune, provocate dalla DAD e da una fragile fruizione di essa. Loro saranno gli adulti di domani. Sono, oggi, i ragazzi abbandonati dallo Stato. I docenti si impegnano, ma è la politica che è impreparata a gestire una pandemia e le conseguenze. Il sentimento che circonda ognuno di noi è la paura del futuro.

Occorre costruire percorsi di istruzione, per generare comunicatori scientifici: di “Piero Angela”, in Italia, se ne conta forse proprio uno, lui.  I nuovi professionisti devono ricevere la cosidetta alfabetizzzione sia digitale sia scientifica: se comprendono la Scienza, snano come comunicarla anche con i canali social, primo strumento di infrmazione del Paese.

La Scienza non è verità assoluta, ma la miglior risposta alla verifica dei fatti, in un preciso istante storico.

Se qualcuno volesse provare ad analizzare qualche fonte affidabile, un consiglio è visitare il sito dell’ AIFA, che contiene rapporti sull’incidenza della campagna vaccinale sulla popolazione: un esempio è il minimo legame tra il 600 dei vaccinati deceduti su 84.000.000, il cui 600 va analizzato nel preciso e il numero scende a 10, che equivale ai soggetti, senza patologie, ritenuti, però, “fragili” e il loro fisico non è riuscito ad accettare l’inoculazione di anticorpi.

Il Covid19 è la sesta pandemia, registrata a livello mondiale: della “messicana”, risalente al 2009, quasi nessuno ricorda, poiché, globalmente, non ha avuto un impatto rilevante sia a livello di rischiosità sia economicamente.

Molti scienziati pensano alle prossime pandemia: non si sa quando, ma, come è accaduto, accadrà di nuovo ed è stato umiliante ridurre l’Italia a un sistema politico, completamente bloccato dall’arrivo di un virus, sconosciuto in parte, ma di cui, gli esperti del settore, sapevano potesse giungere e conoscono anche quanto il suo comportamento sia correlato con l’ambiente: ecco, perché la sostenibilità della Terra è uno dei principi, cui, oggi più di ieri, le imprese si pongono come obiettivo.

Alcuni insegnanti, in particolare della secondaria di primo grado, hanno suggerito l’esigenza di impartire lezioni, inserite nelle ore di Lettere, da dedicare alla cosidetta “lettura della disinformazione”, cercando di discernere la fake news da quelle effettive. I bambini, appena iniziano a entrare in modo più attivo nella società, devono essere preparati a sapere che non tutte le fonti possiedano la stessa vericidità.

L’incontro si è concluso con l’auspicio che l’Europa, ora, impegnata a pieno ritmo, in più ambiti legati alla pandemia, investa fondi che, non solo attualmente, ma anche in programmi a lungo termine, possano concederle il merito di essere un continente all’avanguardia

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