Due Chiacchiere con l' Arte

Il numero sette di Giovanni Boschetti

“Le sette porte” è il libro di esordio di Giovanni Boschetti, uomo di grande spessore
morale e amante della bellezza dell’animo umano, è uno dei maggiori conoscitori in
Italia dell’arte sacra e delle icone russe in particolare.
L’autore è un uomo che si è messo in gioco con la scrittura in età adulta. Amante
delle icone religiose, è un commerciante che viaggia molto. Appassionato di
spiritualità e tematiche religiose, con il suo libro “le sette porte” ha voluto raccontare
il mondo del Divino e dell’ultraterreno attraverso un percorso, fatto in prima persona,
di tutta l’esperienza accumulata da lui negli anni della sua fanciullezza, fino ad
arrivare all’età della ragione con una consapevolezza matura di ciò che sono le sue
passioni e del perché della sua esistenza. “Le sette porte”, edito da Bastogi libri, è
stato pubblicato a novembre 2021.“Le sette porte”, il sogno di un amore, è un
romanzo diverso da tutti gli altri, è una lunga scoperta della vita di un uomo, diviso
tra terreno e ultraterreno, tra sacro e profano, è un viaggio alla ricerca del Divino ,
nonostante la vita sia materia e meschinità. E come ha detto lo stesso autore, il suo
animo si è ribellato ad una vita sterile e senza più spiritualità. Un messaggio
importante, forte, che colloca il libro una spanna al di sopra, per profondità di
pensiero e annesse riflessioni che ne conseguono. La vita è una continua evoluzione,
deve esserlo, non si può restare fermi nelle proprie barriere mentali. Questo viene
subito a galla e il lettore percepisce l’urgenza della ricerca spirituale, abbandonando
ogni remora, nonostante gli umanissimi dubbi. Chi leggerà “le sette porte” si farà
trasportare anche dalla numerologia di cui è pieno il libro, per esempio il numero 7 e
tutto ciò che rappresenta nella storia dell’Umanità. Posso dire tranquillamente che ci
si arricchirà leggendolo, si sentirà il bisogno di approfondire, di cercare davvero per
ognuno, un percorso di vita che sia basato su veri valori. Ed esistono persone
“sensibili”, naturalmente predisposte, a “vedere” esseri potenti e intelligenti quali
sono gli Angeli, persone disposte ad ascoltare, a percepirli, ad accoglierli nella
propria vita. Il mondo sovrannaturale non è un qualcosa che deve far paura, deve
essere invece, come racconta bene Giovanni Boschetti, un imput per superare se
stessi. Questi e tanti altri sono i motivi che devono spingere il lettore a leggere questa
storia, non d’altri tempi, né inutile, ma assolutamente attuale, priva di retorica,
incredibilmente reale, e proiettata verso il futuro, quello a cui tutti gli uomini
dovrebbero guardare, perché il presente e il futuro lo si costruisce cercando una
spiritualità concreta che allontani la negatività e il buio.

Conosciamo meglio l’autore con qualche domanda.

Il titolo è molto interessante, con il numero sette che ha degli enormi significati. Ci
può spiegare la connessione che c'è col libro stesso?
Nel paragrafo a lui dedicato, “Il numero sette”; nel libro, invece, dove sono tutti paragrafi o
piccoli capitoli e indipendenti gli uni dagli altri, il sette ha una sua “estensione”. Ovvero
diverse spiegazioni, o meglio, significati di questo numero che, come menziona Lei, ha
simbolismi molto accentuati nel campo della spiritualità.
Le sette porte altro non sono che i passaggi immaginati e forse vissuti dal protagonista.
Di più non mi spingo allo svelamento della storia, poiché il mistero affascinante che sta
oltre le sette porte, giunge a limiti mai immaginati nemmeno dalle menti più fervide. Forse
altre dimensioni, forse un sogno, forse il…trascendente. Chissà!

Un libro pieno di spiritualità, di religiosità e d'amore. Lei ha già scritto altri libri, ma
come si decide di portare su carta le proprie esperienze personali e come si
capisce che è il momento giusto per condividerle con gli altri?
Spiritualità sì, amore tantissimo, religiosità, beh, non direi. Chiamiamola sacralità, in
quanto l’arte delle Sacre Icone che fa da cornice al fascino misterioso della storia è
appunto Sacra. Per cui oserei spingermi a chiamarla Umanità. Si, la storia è colma di
umanità che altro non è che la sommatoria della naturalità dell’uomo con la sua spiritualità.
Anche nei momenti più naturali, ad esempio, dove la carnalità è descritta in una relazione
sentimentale pura e inviolabile, che passa dalla dimensione carnale per sublimarsi in
sentimenti angelici. E vi è un motivo, che non spiego in questo contesto. Per cui il lettore
incontrerà non religiosità, bensì sacralità quando la storia umana lascerà il posto alla
sacralità stessa.

Ho scritto altri libri sull’arte russa delle Avanguardie, arte in cui vi sono componenti
spirituali, lo spiritualismo russo esiste per davvero, e libri sull’arte delle Sacre Icone,
appunto. Oltre ad un libro per bambini tradotto e pubblicato in Russia sulla conoscenza delle Icone.

Portare sulla carta, come dice lei, non è facile, perché equivale a parlare di se stessi nei
risvolti più intimi dell’animo Penso che oggi le nuove generazioni, e non soltanto loro,
abbiano bisogno di tornare a pensare. Non si pensa più, in quanto ogni risposta è in ogni

dove tecnologico: dal cellulare al tablet, ecc. Tornare a pensare è la chiave per non venire
disumanizzati e archiviati come numeri.
Il mio libro, attraverso una storia molto umana, ha la pretesa di far pensare.

Quanto è importante credere e avere delle basi religiose nella nostra epoca? E
pensa che sia davvero possibile coltivare una spiritualità ai giorni nostri?
Parzialmente le ho già risposto, ma andrò oltre.
Se l’uomo non tornerà a essere Uomo, con tutti i suoi dubbi, le sue incertezze, le sue
domande senza risposte, se l’uomo tornerà a non pensare, bensì a vegetare nella sua
totale naturalità, non potrà elevarsi nella Conoscenza. Non basta la dea Tecnologia a far
avanzare l’uomo nella Conoscenza. Ci vorrà uno sforzo incredibile, dovrà riappropriarsi
della propria spiritualità ormai sopita, se non addirittura cancellata dall’animo umano, ed
elevarsi verso forme più evolute sia del proprio pensiero che della propria spiritualità.
Vede, secondo alcuni grandi pensatori russi del recente passato, l’errore tragico della
modernità non è stato quello di rivalutare l'uomo, ma di averlo riabilitato senza Dio e
contro Dio. Dalla rivoluzione francese in poi l’uomo è maturato, progredito nella sua
modernità. Si è spinto oltre misura nelle sue capacità dimenticandosi di appartenere
all’universo, di farne parte come specie integrante, non come unico protagonista assoluto.
Le nuove scoperte cosmiche riporteranno l’uomo nel sua ambito naturale e faranno capire
all’uomo stesso che non può permettersi di essere soltanto una specie naturale.
Dice Pavel Florenskij “L’Umanità, intesa come genere umano, dovrà ripercorrere il fiume
fino alla sorgente, alle profonde radici spirituali e all’ispirazione delle sue forme originarie.
Soltanto in questa forma si salverà.”
Per cui se mi chiede se si può coltivare la spiritualità oggi, le rispondo come segue: così
come siamo messi, no. Ma questo non mi preoccupa. La storia umana è piena di momenti
tragici e decadenti. Poi si tornerà a quanto cita Florenskij. Corsi e ricorsi storici. Magari Dio avrà un’altra forma nel nostro pensiero, magari sarà un’equazione matematica, oppure…
All’alba della razza umana i primi uomini adoravano il sole, la luna, poi sono giunti gli dei,
quindi Dio, Allah, poi Buddha. Ora la dea tecnologica. Insomma l’uomo HA BISOGNO di
credere. Il Nulla lo terrorizza.
Un ultimo esempio che mi piace citare, sempre.
Chavez, presidente del Venezuela, ateo senza Dio, divorato dal cancro, prima di morire
urlava: “Non voglio morire, non voglio morire…” Aveva il terrore del Nulla.

Margherita Hack si è sempre dichiarata atea e senza Dio. Poco tempo prima di morire
esclamò: “La scienza non riesce a dare una risposta totale. Se scoprissi che c’è la vita
eterna, direi a Dio che ho sbagliato. E forse, tutto sommato, sarebbe bello essersi
sbagliati.”

Chi sono gli angeli Giovanni? Lei crede che siano accanto a noi?
Le rispondo con alcune citazioni:
“Gli angeli vengono a trovarci, e li riconosciamo solo quando se ne sono andati.”
(George Eliot)
“Tutti i cosmonauti riferirono di aver visto il volto di sette Angeli che si libravano
fuori dalla stazione spaziale. Confermarono poi, tramite il centro di controllo
spaziale a terra, che questi esseri erano di aspetto umanoide, ma avevano le ali e un
alone di luce che li avvolgeva. Rimasero vicino alla Stazione Spaziale Salyut 7 per 10
minuti circa, prima di sparire nel nulla.” (Rapporto di un’agenzia spaziale).

“Gli Angeli godono della visione del volto di Dio, perché la felicità alla quale furono
destinati gli spiriti celesti, sorpassa le esigenze della natura ed è soprannaturale.” Si
legge nella Sacra Scrittura.

“Creato spirito incarnato, l’uomo si pone tra la spiritualità degli Angeli e la carnalità di questo mondo. San Gregorio Palamas vede in questa posizione il primato dell’uomo
sugli Angeli. Gli Angeli sono le “seconde luci”, essi riflettono la luce di Dio; l’uomo si
trasmuta in luce e illumina il mondo: “Voi siete la luce del mondo”. Il nimbo dei Santi ne
è un’indicazione. La natura cosmica del mondo come pure il proprio corpo, è la biosfera
dello spirito umano; artista-creatore, con questi elementi egli è chiamato a creare i valori
del regno, e perciò gli Angeli lo servono.” Sosteneva Pavel Evdokimov.

Chi sono dunque queste figure così osannate e richiamate dai più grandi pensatori di
ogni tempo? Soltanto il credente chiama gli Angeli vicino a sé, oppure lo fanno anche gli
appartenenti ad altri culti, se non addirittura gli agnostici e atei? La risposta sorprenderà,
in quanto vi è una cerchia di persone convinte che gli Angeli siano un aspetto totalmente
distaccato dal discorso teologico. Ogni persona, nella sua vita, ha pensato almeno una
volta al suo Angelo custode, magari chiedendogli protezione.
Maria, la Santissima, ebbe in un Angelo il foriero del proprio destino.

Un peccato che compie di frequente un credente, secondo lei?
Non sono un prete confessore, ma se lo fossi chiederei 100 ‘Pater Noster’ e 100 ‘Ave
Maria’ come penitenza.
I credenti di oggi sono convinti che ogni libertà conquistata sia da porre sopra ogni cosa,
peccati compresi. Ma sono tutte false libertà! Molti non sanno più cosa voglia dire peccare.
Magari pensano di farlo se non vanno in chiesa o quant’altro. No, peccare vuol dire porsi
fuori dall’ambito storico dell’uomo. Oggi siamo supponenti, saccenti, ci ripariamo dietro lo
scudo di un cellulare pensando di essere onnipotenti e relegando il peccato a una pura
formalità se non addirittura un’invenzione dei soliti preti.

Siamo fuori rotta, stiamo sbandando senza più controllo di noi stessi. Gli stessi animali,
nelle loro specie, adempiono a delle regole, a delle leggi naturali, non stravolgono la loro
natura. Noi siamo convinti di esserne fuori da questi schemi naturali, pensiamo di essere
noi stessi dei padreterni.

È d'accordo con me che le religioni le fanno gli uomini? E come si applicano nella
vita quotidiana?
Ripeterei le stesse considerazioni fatte poco sopra. Le religioni sono fatte dagli uomini in
quanto l’uomo ha BISOGNO di pensare a se stesso come destino, come spiritualità, come
RIMANERE nell’alveo in cui ‘l’orologiaio’, come lo chiamava Voltaire, ci ha relegato e
destinato. L’uomo deve tornare nella sua originale divinizzazione. Altrimenti che senso
avrebbe essere superiori alla altre specie animali?

Scriverà altri libri su questo argomento, oppure tratterà d’altro?
Ho già nel cassetto un libro che parla della Umanità dell’uomo. Tanti racconti in cui l’uomo
si specchia. Il titolo è appunto: “Human – Lo specchio della vita”.
Poi vi sarà una storia molto umana dove il duello fra il Destino e il Libero arbitrio faranno
da cornice a una misteriosa situazione. Titolo: “L’inebriante profumo di bergamotto – La
maledizione”.
Sto ultimando un terzo libro in cui il Sogno spingerà i protagonisti oltre l’umana avventura.
Titolo: “Sogno – Le due vite di Jean Louis”.

Il quarto libro sarà la riedizione, rivista e corretta, ripubblicata in italiano, di “La
straordinaria storia di Bubulina e Gesù”, tradotta e pubblicata in Russia. Il mio fiore
all’occhiello. Mi si dice che nel mercato russo non vi sia ancora un libro così bello per i
bambini sulla conoscenza delle Sacre Icone.
Le pare poca cosa tutto ciò?

https://www.ibs.it/sette-porte-sogno-di-amore-libro-giovanni-boschetti/e/9788855011280

Manuela Montemezzani

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