Attualità

Un po’ di definizioni in attesa della Giornata contro il bullismo

Il bullismo è la manifestazione di una forma di aggressività caratterizzata da intenzionalità, vulnerabilità della vittima, sistematicità e persistenza nel tempo.

Il cyberbullismo è il bullismo perpetrato in rete: i bulli possono raggiungere le vittime predestinate direttamente nelle loro case, “materializzandosi” in ogni momento, e perseguitando le vittime con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web via Internet. I bulli, molto spesso, ritengono, erroneamente, di mantenere una sorta di anonimato, che permetta loro di non dover affrontare le conseguenze dei loro comportamenti. Secondo i dati raccolti da Telefono Azzurro, trattasi di fenomeni in costante aumento.

Il body shaming, o derisione del corpo, consiste nell’atto di deridere e discriminare una persona per il proprio aspetto fisico, prendendone di mira qualsiasi caratteristica fisica: essere grassi o magri, alti o bassi, pelosi o glabri, con i capelli ricci, lisci o pelati, la forma e le dimensioni del pene, del seno, del bacino o del sedere, la muscolatura, i tatuaggi o piercing, o anche malattie e disturbi considerati antiestetici come l’acne e la psoriasi.
Nel body shaming il carattere fisico viene colpito perché considerato non aderente ai canoni estetici: non ha importanza che sia effettivamente anormale, è semplicemente diverso dalla presunta “forma fisica perfetta”. Il canone estetico della perfezione, è posto come normale e necessario per considerare una persona apprezzabile e degna di rispetto: il corpo della vittima è al contrario considerato anormale, nonostante sia in genere più simile a quello della maggioranza della popolazione.

La vittima viene così colpevolizzata, e indotta alla vergogna, dando avvio a vari disturbi, dall’ansia alla depressione, all’anoressia e bulimia e ai disturbi del sonno. Nell’era del digitale, la tendenza a criticare e umiliare l’altro per l’aspetto fisico è purtroppo diventata la regola, considerando che l’avvento dei nuovi media ha contribuito alla diffusione di immagini di corpi perfetti quali modelli di confronto quotidiano.Quasi 9 adolescenti su 10, almeno una volta, hanno subito body shaming. Per circa il 30% degli adolescenti i commenti negativi sul fisico sono all’ordine del giorno. Nel 60% dei casi i responsabili sono coetanei. Il 90% degli adolescenti ha subito critiche sull’aspetto fisico anche dagli adulti.

Chi fa body shaming? Soprattutto i coetanei ma di età più avanzata o addirittura degli adulti. La conseguenza più evidente di una così ampia diffusione di questi comportamenti la si può riscontrare nel pessimo rapporto che i giovanissimi hanno col proprio corpo: circa 1 su 4 confessa di non riuscire a guardarsi nudo neanche quando è da solo, figuriamoci di fronte a un ipotetico partner.Un adolescente su tre è totalmente a disagio nel mostrarsi agli altri senza vestiti o in costume da bagno. Il body shaming in particolare si focalizza su peso corporeo, un problema per oltre la metà degli intervistati, e poi su capelli, braccia, gambe e fianchi e dalle caratteristiche o difetti del viso. Tutto questo va a innestarsi su una tendente fragilità emotiva. Dovendo elencare i sentimenti prevalenti che i ragazzi hanno provato (o stanno ancora provando) nella fase dello sviluppo, ai primi posti troviamo sensazioni come l’insicurezza (44%), l’imbarazzo (34%), il disagio (33%). Meno frequenti, invece, la felicità o l’eccitazione per essere diventati grandi (le riportano solo 3 su 10).

DIALOGARE E’ UN OBBLIGO

Il 29% degli adolescenti non si preoccupa di capire meglio cosa accade quando il proprio corpo è in cambiamento. Tra i maschi la percentuale sale al 43%.
Inoltre quando ci si vuole informare, le fonti preferite potrebbero non essere del tutto affidabili o complete, visto che le più utilizzate sono Internet e il consiglio dei coetanei. Pochissimi ne parlano a scuola o in famiglia, proprio nessuno con persone competenti di riferimento.

Gli operatori dei Consultori Familiari ASST sono sempre disponibili ad incontrare i ragazzi, per aiutarli ad affrontare queste situazioni, con un team di professionisti dedicati: assistente sociale, psicologo, ostetrica e ginecologo.

Quest’anno, in occasione della ricorrenza della Giornata Mondiale, lunedì 7 febbraio, i Consultori Familiari di ASST Pavia offriranno uno spazio di ascolto, sia telefonico che in presenza, presso il servizio di Accoglienza, dalle 13.30 alle 15.30:

  • Accoglienza Consultorio Familiare di Pavia: tel 0382/1958410-1958411
  • Accoglienza Consultorio Familiare di Vigevano: tel 0381/333819
  • Accoglienza Consultorio Familiare di Voghera: tel 0383/695286

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