Cultura e Musica

Quando i gesti valgono più delle parole: i bambini contro la guerra

I plessi scolastici dell’ Istituto Comprensivo di Bressana Bottarone, lo scorso 22 marzo, hanno manifestato la loro contrarietà alla guerra. Un grande gesto, se pensiamo che, con l’aiuto delle docenti, a compierlo sono stati i bambini. Quegli stessi bambini, che i loro occhioni ne han già sentite e viste, per la loro età: due anni di isolamento, in quella fascia, possono devastare il loro equilibrio. Nonostante la paura del futuro, sia dalla parte dei grandi sia dei piccoli, gli adulti han saputo come gestirli, inventandosi ogni espediente per vederli un poco spensierati, diritto che è stato loro violato. Ora, un altro conflitto: le armi non mancano, a differenza di quelle che ci avrebbero consentito di fronteggiare il virus. Una breve “sfilata” di piccoli, che alza cartelli e inneggia grandi parole. Sfilano insieme, con ancora qualche precauzione contro il Covid19, e vederli fa commuovere, o, almeno, sciogliere in un sorriso. Se solo alcuni capi di stato pensassero a quanto sia preziosa l’umanità e non solo l’abuso del loro potere, se qualcuno insegnasse loro i valori del vivere civile, a prescindere dalla loro religione.

Una frase amo e vorrei citarla: l’immenso John Lennon, che compare qui sotto come originale caricatura, cantava:

You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as one

 

 

 

 

 

 

 

 

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