Attualità

Genitori e figli. Alla ricerca dello star bene         

È un percorso nelle sfide emotive ed evolutive, in una parola: sfide educative, come meglio aiutarli nelle varie fasi della crescita, per stare bene insieme.

– Fase neonatale La rabbia, una delle 6 emozioni, la più potente, è esplosiva, travolge tutto, come uno “tsunami”. La rabbia, per un neonato, è una reazione spontanea, per comunicare, esprimere il proprio disagio (fame, sporco, bagnato), non avendo altra via di comunicazione (parole). I genitori restano in una situazione di impotenza, ansia, devono crescere con il figlio e nel contempo se è il primo figlio, devono chiedere alla nonna, ad una amica, al medico come gestire la situazione. In auto pare che il 60% dei bimbi non viaggia in sicurezza, utile il seggiolino salva bebè, munito di un sensore elettrico (costo 79 euro) anche se non ancora legge ad evitare bimbi dimenticati in auto. La gente non si rende conto dei pericoli che corrono i nostri bimbi.

-Vediamo la situazione nei due periodi di vita: fino alla Scuole Elementare “ricerca della felicità”, dai 12 ai 18anni disagio per la fatica di crescere. Alla ricerca dello star bene insieme. I genitori devono rilassarsi un po’, troppo protettivi, coinvolti, ansiosi, mentre i ragazzi sono soddisfatti per cosa sperimentano, per le cose di tutti i giorni: area del dovere e area del piacere. Cosa debbono fare, per farli star meglio, Si danno un gran da fare, cercano tra i vari impegni e nei momenti di incontro la sera, ma sono troppo stanchi, nervosi. Guardando la scala europea siamo i più impegnati nell’accompagnare (scuola, sport) In Europa genitori meno spaventati, danno maggiore indipendenza.          Bambini iperconnessi troppo davanti allo schermo (Tv, videogiochi, cellulare) tempo corretto 30′ al giorno se superano le 2h diventano assoggettati a problemi di attenzione e iperattività. La dipendenza dai videogiochi, porta a progressivo disinteresse da ogni altra attività, e relativi fenomeni di astinenza, è anche entrata ufficialmente nell’elenco delle malattie, Lo smartphone è meglio che rimanga fuori della camera da letto e pranzo. Le attività sportive libero ai giardini, meglio di quelle organizzate Ricordare che non si può crescere, esserci gioco, senza ginocchia sbucciate. In casa con amici riproporre vecchi giochi in scatola (Monopoli, Risiko). Bambini timidi atteggiamento, cui a volte si aggiunge scontrosità, si nota specie in età prescolare, è un atteggiamento dovuto ai tempi di socializzazione più lunghi, più attenti. Timidezza normale non esagerare, mai dire non fare scortese, maleducato, meglio favorire la socializzazione, restando vicini, ma non appiccicati Errato sottolinearlo, i bambini notano, ne restano colpiti. Importante aiutare a rompere il ghiaccio, dare istruzioni per l’uso, far sentire vicinanza, supporto, stabilire segnale di aiuto(es stringere mano)  Buoni per la socializzazione esercizi in gruppi di canto. Bambino un po’ manesco a Scuola tira sberle o calci ai compagni, e la vittima ne parla ai genitori è bello, si fida, ma si aspetta aiuto Suggerirgli la legge del taglione (rendere pan per focaccia) non è educativo, bello, meglio che l’insegnante, riuniti i ragazzi realizzi il “tempo del cerchio” enunci che prima di riunire i genitori vuol sentire il loro parere su un fatto grave invitando ognuno a dire la sua e soprattutto proponga rimedi: Di solito scambio “di colpa sua” ma poi “devo ripetere” e il buon senso prevale, si isola, si risolve Questo gioco può servire anche a casa tra fratelli.

– Arrivando la pre e adolescenza, età dello tsunami, della zattera che naviga nella tempesta è il momento di aiutarli a crescere, i genitori invece troppo impegnati, paura di non essere all’altezza. Mai arrivare a figli che mettono teschio sulla porta della camera ”vietato entrare”.  Meglio da adulti non entrare nel vortice delle emozioni dei figli. Come un pilota di aereo, in una turbolenza, non può permettersi di perdere la calma, ma deve restare tranquillo, affrontare la situazione In preadolescenza, più grandi, invece per sanzioni a trasgressioni, i nostri figli non hanno quel timore reverenziale, riguardo che si aveva nei confronti dei nostri genitori, nei tempi andati. Guai, nelle discussioni con un preadolescente arrabbiato, giocare al rialzo, meglio restare calmi, fermi, dire “guardami negli occhi” e ripetimi quelle frasi terribili. Un vecchio adagio diceva figli piccoli problemi piccoli, figli grandi, problemi grandi. Fermezza e calma aiutano a dimostrare autorevolezza.

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