Politica

Il burqa è sinonimo di regresso

Anche le mamme dell’Afghanistan vogliono festeggiare e avere le coccole dei loro figli e le avranno. Il grave problema sono i sentimenti da parte degli uomini, spesso, i loro stessi coniugi.

Il leader supremo, Hibatullah Akhundzada, ha emanato un decreto, nel quale obbliga le donne, nelle uscite in pubblico, a indossare il burqa, sinonimo femminile di “educazione”. Perché vedere un viso femminile è una volgarità?

Una decisione che riporta la storia indietro di oltre 20 anni. I talebani avevano infatti imposto l’uso del burqa durante il loro primo periodo al potere tra il 1996 e il 2001, segnato da una forte repressione dei diritti delle donne, in base alla loro radicale interpretazione della Sharia, la legge islamica.

Dopo aver preso il potere a metà agosto, mettendo fine a vent’anni di occupazione da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati, che li avevano cacciati nel 2001, i talebani avevano promesso questa volta di essere più flessibili.

Questa sarebbe la flessiblità? E qualcuno ci credeva? Si poteva auspicare, poiché molti di loro saranno i figli di quelli al Governo, venticinque anni fa, ma questo pensiero arcaico viene inculcato dai secoli e ancora oggi, I-Phone e generazione di intelligenza artificiale, si leggono queste notizie. Abominevoli.

Un’altra azione contro le ragazze è stata la chiusura delle scuole superiori e dei college.

Possono anche rendersi più attivi, in un aspetto neutro, producendo e avviando iniziative sociali. Non siamo nel Medioevo e, anche se ognuno segue la propria filosofia, le organizzazioni mondiali, Stati Uniti in primis, non possono accettare questo ritorno di elevata discriminazione.

 

 

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