Il punto di Virginia

LA MALATTIA DELL’INFELICITA’ DOLOROSA

Il 12 maggio è stata la Giornata Internazionale della Fibromialgia

Il 12 maggio è stata la Giornata Internazionale della Fibromialgia definita la malattia dell’infelicità dolorosa perché chi ne è affetto è costretto ad assumere farmaci ma anche a modificare il suo stile di vita spesso perdendo il lavoro e gli amici. Molti personaggi famosi come Giulio Berruti, Lady Gaga, George Clooney, Morgan Freeman, soffrono di questa patologia di cui sono sconosciute le cause e che si fa fatica a riconoscere soprattutto nell’ambiente medico. Infatti per molto tempo questa malattia è stata classificata come una malattia causata da un fattore psicosomatico, quindi mentale.

La fibromialgia è dovuta ad una neuroinfiammazione generale ed  è caratterizzata da dolori muscolari di tipo cronico e diffuso. Sintomi sono la rigidità muscolare, la riduzione della forza, disturbi del sonno,  d’ansia e depressivi, spesso invalidanti per la qualità della vita relazionale e lavorativa, e risponde molto lentamente ai trattamenti medici. In questi ultimi anni è stata inserita finalmente nel Registro del Centro Nazionale Malattie Rare, riconoscimento che apre la via alla ricerca di nuovi farmaci e alla consapevolezza della malattia volta a una corretta educazione e informazione del paziente per la gestione nella vita sociale dello stesso.

Dott. Luca Ferrero, con studio a Torino, anestesista, con lunga esperienza, studi e aggiornamenti continui nella terapia del dolore, ci definisca i confini di questa patologia così difficile da riconoscere

“Esiste l’associazione italiana sindrome fibromialgica che definisce la fibromialgia una forma comune  di dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento ( astenia) che colpisce circa 1,5-2 milioni di italiani, principalmente donne. IL termine fibromialgia significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose ( come i tendini e i legamenti). Si definisce sindrome perché esistono segni clinici ( ciò che il medico trova nella visita) e sintomi clinici ( ciò che il malato riferisce al dottore). Le cause possono essere multifattoriali e possiamo anche comprendere eventi stressanti, come una malattia, un trauma fisico-psichico come è capitato all’attore George Clooney (nel 2021 dopo un incidente si è ritrovato a lottare contro il dolore cronico per sua stessa ammissione).”

Dott. Ferrero, la sua esperienza e preparazione come Terapista del Dolore come la applica su un paziente affetto da fibromialgia che si presenta nel suo studio?

“Prima di tutto, come per ogni paziente che giunge in visita nel mio studio, procedo a una accurata e approfondita raccolta dei dati clinici e soprattutto lascio che il paziente abbia la possibilità di raccontare con calma la sua storia clinica e di vita, perché ogni paziente ha una storia personale a se. Associando i farmaci tradizionali, parto con un ciclo di Ossigeno Ozono Terapia per via sistemica (detta Grandeautoemoinfusione) ed eventuali infiltrazioni localizzate con ausilio dell’ecografo, secondo i Protocolli S.I.O.O.T. L’altro approccio terapeutico complementare all’Ossigeno Ozono Terapia o alternativo a questa è la Cannabis Terapia”

Quali sono i risultati che ci dobbiamo attendere da un percorso come questo? E’ un percorso senza fine?

“Accompagnando il paziente in questo percorso terapeutico ottengono degli ottimi risultati, purché esso abbia sufficiente pazienza nel seguire le cure proposte. Non si guarisce magari completamente, ma si possono avere risultati che rendono di nuovo accettabile la vita”

Quale messaggio possiamo inviare a coloro che soffrono di questa sindrome fibromialgica?

“Non disperare e accettare i consigli terapeutici di chi segue da anni questa problematica. L’ importante è che il paziente non si aspetti un miglioramento immediato ma “si rassegni” a un periodo di cure sufficiente affinché si riduca lo stato di infiammazione nervosa che sta alla base di questa patologia. Gli unici insuccessi terapeutici che ho riscontrato sono stati quando i pazienti  pretendevano di risolvere i loro problemi in breve tempo. Questa impazienza deriva spesso dallo sconforto di terapie tradizionali precedenti che non hanno avuto alcun effetto.”

Virginia Sanchesi

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