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Pavia: le iniziative della chiesa di San Lanfranco

 

Nel chiostrinodel quale rimane il solo lato addossato alla chiesa. Fu fatto edificare dall’abate Luca Zanachi, il cui nome e la data 1467 compaiono nelle mensole in cotto, ricavate a stampo da matrice.

Il fregio in cotto, che orna le ghiere degli archi con festoni di foglie e frutti e con putti rampanti tra le foglie, è opera giovanile dell’Amadeo e si ricollega agli esempi noti dei chiostri della Certosa di Pavia. I sottarchi sono decorati da lacunari a rosette. Tra le arcate vi sono medaglioni a tazza baccellata. Il prospetto termina in una ricca cornice a fasce sovrapposte sorretta da mensoline.

Se partecipate a questi incontri, osservate anche quanto può offrire l’interno dell’edificio: l’arte è presente sia in modo visibile, sia celato. Antichi, sono gli affreschi sulla parete orientale del transetto sud e nel settore di parete meridionale corrispondente alla terza campata dove, probabilmente, si trovava la tomba del vescovo Lanfranco; affreschi votivi, questi ultimi, di anonimo autore del XIII sec., raffiguranti il Redentore in trono supplicato dalla Vergine e dal vescovo Lanfranco. La scena con l’assassinio di S. Tommaso Becket e ancora la figura di S.Tommaso benedicente sembrano istituire un parallelo tra la vita di Lanfranco e il vescovo assassinato da Enrico II nella cattedrale di Canterbury. Sono a lato altri affreschi: il Redentore con aureola crocifera e gemmata e la grande figura di S. Cristoforo.

Arte e religione, spesso, si incontrano e, in questo luogo, costituiscono una sinergia per accogliere il pellegrio credente o il turista curioso.

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