Cultura e Musica

Pavia e la sua “medioevalità”

“Il Palio del Ticino” è tornato in diverse giornate nella sua città.

Ieri, domenica, 12 giugno, alle 11.00, nel Duomo, il Vescovo ha benedetto il Duca filippo Maria Visconti e la Duchessa.

La giornata si è svolta tra il Castello Visconteo, Strada Nuova e nel Lungoticino, con sfide, accompagnate da una calorosa, anche considerando le temperature, “tifoseria”, e risate, poiché la storia può essere rievocata anche con battute e scenette, che fanno, comunque, riflettere. Un esempio?! Provate a gestire un cavallo di una razza particolare, con un costume che blocca quasi l’intero corpo e non essere abituato a indossarlo, perché, dentro l’armatura, l’uomo è “dei giorni nostri”. Qualche giro di valzer, nel cortile del Castello, e l’animale ha deciso di collaborare. Cavalli molto belli, vip richiesti da ragazzini, e non solo, per qualche insolio selfie.

 

 

 

 

La sfilata degli sbandieratori è stata molto attesa:  gremita di pubblico, Strada Nuova era blindata e, come rapiti in un’epoca, che abbiamo imparato sui libri di scuola, dai bambini con la bocca aperta, curiosi quanto sbigottiti, alla fascia d’età più anziana, presente quasi fosse un sacro appuntamento, l’emozione era palpabile.

 

Con la tipica imbarcazione pavese a fondo piatto e governata da due vogatori in piedi, il barcé, spesso citata da Mino Milani, quando narrava della sua amata Pavia, e con la competizione ufficiale “Fitarco”, si è conclusa l’antica gara e il drappo è stato vinto da…lo scopriremo fra qualche ora.

 

 

 

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