Attualità

Una riflessione sull’incidente del bimbo morto mentre era all’asilo

Nonostante siano passate diverse settimane non riesco ancora a capacitarmi e farmene una ragione circa la tragedia avvenuta a L’Aquila con la morte di una creatura innocente di 4 anni che stava giocando tranquilla nel giardino della scuola d’infanzia. Il piccolo Tommaso infatti è stato investito da un auto quando invece doveva essere al sicuro da un tale incidente. Come tutti, mi sono chiesto come fosse possibile che la proprietaria della vettura abbia parcheggiato in discesa senza prestare attenzione nell’inserire il freno a mano in modo corretto e ad aggravare la situazione, come abbia potuto lasciare il figlio di soli 8 anni al suo interno senza custodia visiva di un adulto. Domande lecite, ma purtroppo il perché non potremmo mai saperlo, e mille potrebbero essere le spiegazioni . Ma quando ho sentito per radio la triste notizia sono stato davvero male pensando che il bambino ucciso aveva quasi l’età dei miei nipotini e non ho potuto che immedesimarmi nel dolore dei genitori e nello schok che la proprietaria della vettura si porterà dentro per il resto della sua vita. Tra le varie riflessioni che mi son posto ce n’è una che mi porta a chiedermi di come mai il giardino di un asilo fosse stato costruito al termine di una strada in discesa e come protezione ad esso vi fosse un misero cancello di ferro. Non era forse meglio che chi ha progettato l’edificio, collocasse tale area esterna in una zona più protetta e sicura da ogni possibile intrusione? Ovviamente è chiaro che questi son tutti pensieri legittimi ed altrettanto evidente che nessuno può prevedere il futuro ed immaginare la possibilità che certe tragedie possano accadere. Credo che per l’inchiesta non sarà facile giungere a conclusioni dirette e che si dovrà prendere in considerazione una serie di problematiche e dinamiche, compresa questa. Ma per il momento non ci resta che pregare il buon Dio di proteggere e di aiutare i 5 bambini feriti nell’ incidente a guarire il più presto possibile sia dai traumi fisici che da quelli psicologici che questa tragedia avrà sicuramente causato in loro. Che Dio aiuti i genitori del piccolo Tommaso a trovar un senso e un po’ di serenità nella perdita che stanno affrontando e che dia conforto alla signora che ha causato il fatto. Non è di certo compito mio dire chi dovrà pagare per questo , ma da buon cristiano mi interessa solo concentrarmi sul piccolo Tommaso che ci ha lasciato troppo presto. Mi sostiene il fatto che forse Dio aveva bisogno di un angioletto in più in paradiso!

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