Attualità

Non preparatevi alla maturità come Nicholas Vaporidis! Bello sì, ma diligente non proprio.

La fatidica “Notte prima degli esami” si conclude ed è l’alba di un appuntamento, che mancava da due anni.

Oggi, penna, foglio protocollo, ma, soprattutto, molte idee che dovranno essere delucidate nel modo più esaustivo possibile. Quale tema scegliere? Il saggio e quello argomentativo saranno i più complicati. Svolti bene, offrianno una reputazione migliore davanti alal Commissione doceniti, ma, seppur non sarebbe politically correct, si cadespesso nell’errore di esporsi politicamente, secondo principi di un partito o dell’altro. L’eveato rischio è che la prova non venga corretta daun docente, che la pensa diversamente ed è piuttosto legato alla sua filosofia, bocciando già concettualmente una discussione, magari anche “povera” di contenuti. Consiglio? Un tema in cui la politica non venga coinvolta o il meno possibile. Non è giusto, ma, a diciannove anni, non tutti sono abbastanza competenti nel, in sede di colloquio orale, quando l’insegnante di lettere presenterà loro i pro e i contro della prova scritta, motivare il perché di quella argomentazione.

Oggi, è un giorno in cui vedrete i corridoi del vostro istituto un pochino affollati dai banchi: scena mai vista, se non sul quotidiano locale, quando inviate de La Provincia Pavese scattavao immagini ai poveri fanciulli, seduti ai loro anchi, che pensano a cosa stanno dicendo. Sì, perché anche pensare risulta difficile e le temperature elevate, anche la mattina, non aiutano.

Dopo mesi di Didatti a Distanza, questi ragazzi hanno svolto il triennio in un contesto quasi assurdo. Un poco, valorizzate questa generazione che, anche se in apparenza è connessa, dall’altraè molta sola ed ha faticato a riprendere gli studi. Alcuni loro compagni non saranno presenti, perché, già da un anno, con problemi in famiglia e un futuro economico incerto, appena compiuti gli studi minimi, han deciso di entrare nel mondo del lavoro, consapevoli che, oggi, il diploma è quasi il minimo per accedervi,  in maniera dignitosa, e, se non avete “conoscenze”, qualsiasi lavoro è ben accetto, compresa la paga, che sta diventando ridotta anche per “i livelli più alti” d’istruzione.

Un consiglio: io sono lontana dai tempi di una canzone che, dal 2006, quando è uscito il film omonimo, diretto da Fabio Rizzi, mi ha fatto innamorare ancora di più degli anni Ottanta. Venditti, in quel periodo, ha cantato in diversi luoghi della Provincia e anche nel paesino di Verrua Po. Forse, è per quello che sento un legame. Io non c’ero, quando uscì il brano, e nemmeno voi. Questo non significa non vi possiate lasciar trasportare dalle note e dai ricordi che, l’anno alle spalle, vi ha lasciato.

Ascoltatela, mentre vi accompagnano in auto, o sulla corriera. Anche prima che un docente vi chiami nell’appello. Chiudete gli occhi e sognate. Non state correndo,lungo le vie di Roma, siete a Pavia o in provincia. Però, innamoratevi di questo giorno, di voi stessi e della scuola, perché, se, come vi auspico, sarete promossi, essa rappresenta una fase dell’esistenza di ciascuno che vi manchera alputno di avere il magone, quando sarete vicini alla scuola, ma nonpotrete più salirele scale e raggiungere quell’aula, in cui, fra di voi, insieme ai docenti e ai collaboratori, ne avrete combinate. Non tutti saranno dispiaciuti che “compiti e verifiche” saranno un ricordo, ma anche ai più ostici scenderà una lacrima.

Godetevi questa sfida e, anche l’esame orale, può spaventarvi, ma sapete cosa ecome avete trascorso due anni di una giovanissima età. Può essere peggio? Io non credo, a maggior ragione, se avete studiato. In bocca al lupo, guys!

 

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