Cronaca

Novantatré anni di saggezza: Piero Angela

Oggi, l’Italia ha perso una grande persona e un grande personaggio. Il figlio continua la sua missione e lo fa in modo ineccepibile. Ora, però la scomparsa del padre può essere quasi un momento di riflessione, ringraziando per tutto quello che ci ha offerto da quando iniziò la sua informazione scientifica, con l’uso dei mezzi di comunicazione.

Anche oggi, i più giovani erano consapevoli di quanto valesse il suo patrimonio morale e conoscitivo: studenti e professionisti dell’editoria, ad esempio, appena entrati nel mondo del lavoro, soffrono questo lutto.

Piero Angela, con quel sorriso pacato, attento ai dettagli, mai noioso e, soprattutto, raffinato. Sì, perché, oggi, molti uomini credono che sia il fisico a far innamorare le donne, quello sempre giovane e con pochi difetti, invece esistono, guardate un po’, anche quelle donne che, prima, esplorano il cervello. Padre e figlio rappresentano un’oasi in cui il sogno che l’intelligenza e la voglia di imparare possano trasmettersi di generazione in generazione.

Mario Tozzi, geologo e conduttore Rai, afferma:” Tutti noi italiani dobbiamo qualcosa a Piero Angela: ha portato il metodo scientifico dove non era ancora arrivato, insegnando a un paese di umanisti, in cui la scienza era relegata a un ruolo secondario, che in realtà era la seconda faccia della stessa medaglia, cioè la cultura. Ha reso la scienza popolare e culturale”.

Alcune frasi sono diventate un simbolo nella patria:

Cosa ce ne facciamo dei ragazzi che prendono 10, 9, 8 a scuola se non sono in grado di intervenire quando viene fatto del male ad un compagno, quando hanno delle prestazioni eccezionali ma non hanno strumenti per aiutare un loro amico e riconoscere un bisogno? Si punta troppo sulle prestazioni e troppo poco sui sentimenti, troppo egoismo e impoverimento emotivo. Un figlio prima deve diventare un uomo inteso “persona con valori”. Non puntiamo solo sulle prestazioni.

 

L’insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il cervello. Glielo affida perché lo trasformi in un oggetto pensante. Ma l’insegnante è anche la persona alla quale lo Stato affida la sua cosa più preziosa: la collettività dei cervelli, perché diventino il paese di domani.

 

Frasi carissimi tutti Angela

Lascia un commento