Attualità

Ciao Bacco e ciao Francesco

È esattamente passato un anno da quel giorno afoso in cui ti sei allontanato
dalla tua casa ed hai messo in fibrillazione tutta la tua Città!
Appena ho appreso la notizia, avevo già capito che avevi deciso di
andartene per sempre, provando a salire le rapide scale di quell’altro
mondo di anime in cui, in tanti, hanno la fortuna di credere.
Se quell’altro mondo esiste, Tu ci stai guardando da lassù e fai parte di
quella umanità di vinti che Fabrizio De André canta in “Preghiera in
Gennaio” dedicata a Luigi Tenco e ai suicidi tutti: “Quando attraverserà,
L’ultimo vecchio ponte ai suicidi dirà baciandoli alla fronte, venite in
Paradiso, là dove vado anch’io, perché non c’è l’inferno nel mondo del buon
Dio”
Caro Francesco, amico caro, oste “Bacco” per tutti i liguri e ben oltre..
Non tutti, però, ti conoscevano “dentro” o dietro quell’apparente tua
spregiudicatezza esistenziale;
I tuoi comportamenti burberi, scanzonati e, a volte ribelli….muovevano da
una testa e un cuore sempre in perenne movimento alla ricerca borderline
della vita vissuta e sempre dedicati a informare di “originalità” la tua
esistenza le tue tante passioni e le tue attività di Ristorazione e i tuoi
tormentati amori.
Poi la sciagura della pandemia, il lockdown, le chiusure e le aperture a
singhiozzo e la crisi che ha investito anche te.
Hai lottato sino a quando hai potuto; hai sofferto quasi in solitudine, lo so;
come so che eri oppresso dalla burocrazia e non ti fidavi di quelli che
chiamavi i dinosauri che governano Savona (tutta apparenza e nessuna
sostanza, quelli che davanti ti dicevano “hai ragione” e dietro erano
specializzati in vasellina).
E cosi sei caduto nel male oscuro, non hai trovato le forze per reagire sino
a decidere di andare via per sempre in quell’altro incerto mondo.
Savona non è più la stessa senza Bacco, l’oste savonese della Darsena.
Ciao Francesco!

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