Il punto di Virginia

LA MEDICINA ESTETETICA E’ MEDICINA SOCIALE?

Da sempre nel nostro immaginario la medicina estetica ci riporta a labbra a canotto, a zigomi pronunciati e a visi alterati nella forma e nei volumi.

Da sempre nel nostro immaginario la medicina estetica ci riporta a labbra a canotto, a zigomi pronunciati e a visi alterati nella forma e nei volumi.

C’è una grande confusione in questo settore e ciò che il pubblico percepisce non è quello che in realtà dovrebbe essere rappresentato. La medicina estetica è una giovane branca della medicina, in continua ricerca e aggiornamento e coniuga l’esigenza dell’uomo di essere in perfetto equilibrio fisico, psichico e sociale anche con il passare del tempo.

Oggi più che mai occorre sentirsi bene con se stessi a qualsiasi età e la medicina, in particolare la medicina estetica, cerca di rispondere a queste esigenza collettiva che ricerca sicurezza personale, necessità professionale e anche un equilibrio psicofisico. 

In questo modo la medicina estetica diventa medicina sociale e attua una collaborazione multidisciplinare fra le varie branche della medicina quali endocrinologia, dietologia, fisiatria, psicologia, chirurgia plastica, ecc…, per raggiungere, promuovere e stimolare l’attivazione di un programma di medicina educativa, sociale, preventiva, correttiva e riabilitativa.

Chi si rivolge alla medicina estetica deve essere educato alla sua filosofia. Trattandosi di una disciplina medica in favore della qualità della vita serve per aiutare un individuo a riconoscersi e accettarsi, a migliorarsi per amarsi di più. Nel settore oncologico i pazienti sottoposti a terapie oncologiche, trovano nell’attenzione e nelle proposte a loro dedicate della medicina estetica, un aiuto sostanziale a migliorare gli effetti negativi della chemioterapia, come ad esempio la secchezza o l’ispessimento della cute o il gonfiore dando agli stessi una maggiore coesistenza e positività con la malattia.

Aiutare i pazienti a prendersi cura della propria immagine, nonostante il tumore e gli effetti delle cure oncologiche, rilassa prima delle terapie e diminuisce gli stati d’animo negativi di stress.

Rivolgiamo alcune domande al Dott. Massimiliano Giuliano, medico estetico con studio a Torino e Milano, per spiegarci come alcuni trattamenti di medicina estetica in realtà abbiano una forte valenza sociale.

Dott. Giuliano, può aiutarci con degli esempi semplici a capire che la medicina estetica ha un ruolo molto importante in parecchi casi, per aiutare a vivere meglio?

“Prendiamo in considerazione proprio la tossina botulinica, che tutti conoscono, anche in modo superficiale. Ho molti pazienti limitati nella loro vita sociale perché fortemente emotivi e manifestano questo disagio personale con una eccessiva sudorazione alle mani, piedi e ascelle. La tossina botulinica in questo caso corregge questa eccessiva sudorazione permettendo al paziente una vita sociale “normale”. Parliamo anche di pazienti bloccati nell’espressione da paresi o con esiti da ictus. Anche in questo caso la tossina botulinica permette di riequilibrare e migliorare la mimica del volto. Chiaro è che ci si deve rivolgere a medici estetici che abbiano un continuo aggiornamento, grande competenza e preparazione in questo settore adattando tecniche altamente all’avanguardia per le singole esigenze. ”

Quando ci si trova davanti a pazienti che portano  segni importanti sul volto lasciati dall’acne e tanti problemi di accettazione sociale, quale può essere un percorso ideale di medicina estetica?

Innanzitutto ci deve essere un colloquio preliminare con il paziente e con la sua storia medica, la necessità di una serie di esami, il confronto con altri colleghi di altre specialità correlate al problema e la valutazione dello stato attuale del suo problema estetico. Non esistono i miracoli, non esistono trattamenti che da soli risolvano il problema. Si stabilisce un percorso che, nel suo sviluppo, può essere cambiato a seconda delle varie reazioni, per arrivare a un miglioramento dello stato del viso, rendendo il paziente più in equilibrio con se’ stesso. Si ricorrerà ai peeling, ai laser di ultima generazione, agli scollamenti e ai riempimenti dei vari esiti cicatriziali per uniformare la texture della pelle. Ripeto, i percorsi sono estremamente personali e basati sulla propria storia medica e clinica.”

Virginia Sanchesi

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