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Più di quattro mila pagine di filosofia ignote: Hegel e un nuovo approccio

Gli studenti dei Licei e di qualche Facoltà, compreso i docenti, che devono imparare anche loro questae nuove riflessioni, han ricevuto una “sorpresa”, dopo secoli di storia.

Uno dei più celebri esponenti dell’idealismo tedesco, Georg Wilhelm Friedrich Hegel, nasce a Stoccarda nel 1770 e studia, nel seminario protestante di Tubinga, filosofia e teologia, ed è un sostenitore della rivoluzione francese, in particolare dei suoi principi.

Egli ha affermato che la Filosofia è la realizzazione dell’Assoluto, è costituita da una concezione tradica (la realtà come Spirito Infinito, Identità di Razionalità e Realtà e infine Il Compito della Filosofia) ed è una continua evoluzione. L’obiettivo della storia è conquistare la libertà dello spirito, sia individuale sia nazionale.

La scoperta del filosofo tedesco Klaus Wieveg, nella biblioteca dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga, può farci comprendere nuovi aspetti, ad esempio la differenza fra arte e religione e la sua lusinghevole ammirazione dei testi shakespeariani.

Uno dei fogli dei 4.000 appunti di Hegel ritrovati da Klaus Vieweg (Foto: Marko Fuchs/Copyright Archiv und Bibliothek des Erzbistums München und Freising)

Hegel non ha idee facili e non facile è il loro insegnamento ai giovani, che, in un ambito ascolastico, hanno l’arduo comptio di ricordare, non solo a memoria, biografie, contenuti dei loro libri e il loro pensiero, di numerosi filosofi, a partire da Aristotele.

Il collega britannico, Bertrand Russell, lo ha definito “il più difficile da capire, tra i grandi filosofi”.

 

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