Cultura e Musica

Quando uno scarto diventa una risorsa: la lana della pecora Ciuta

Un breve cenno a queste informazioni, curiosità, occasioni di didattica e intrattenimento: ho scoperto dell’esistenza e di quanto ne sia urgente la valorizzazione di un animale, che, in Valtellina, in particolare nella provincia di Sondrio, è stato ed è una “celebrità”: la pecora di una razza detta “Ciuta”, che, nell’antico dialetto valtellinese, significa “piccola”. Infatti, la sua dimensione media è inferiore a quella della razza più diffusa: la pecora bergamasca.

Il (ri)ciclo della lana: l'innovazione corre sul filo - iO Donna

Come avete notato nelle prime righe, non stiamo parlando della provincia di Pavia, ma di un paese delle modeste dimensioni, con numerosi servizi e parte di un ampio progetto di valorizzazione: Aprica, sviluppata, turisticamente, dagli anni Sessanta e molti hotel risalgono a quel decennio, in cui boom economico aveva regalato una nuova concezione della vita ai giovani e agli adulti . Ho notato molti aspetti in comune con il territorio in cui vivo e le colline, elevate di qualche decina di metri, che stanno ricevendo dalla Regione Lombardia molti finanziamenti, con l’obiettivo di riqualificare l’Oltrepò Pavese.

Nella hall dell’Hotel Bozzi, osservo alcuni oggetti di feltro, vasetti di miele e accessori in lana. L’intervista è automatica e inizio a parlarne con una delle due imprenditrici, amiche dall’infanzia, Alliana Bozzi. Lei produce questi accessori, insieme all’amica, che ho conosciuto il giorno dopo, ai mercatini di Natale, allestiti nella piazza centrale del paese e il gusto delle molte leccornie non può che invitarvi a dedicare anche qualche minuto alle molteplici curiosità degli espositori.

Ileana, biologa di professione e, soprattutto di passione, mi offre un ottimo quanto impegnato “quadro” della sua attività e anche del suo volontariato: il tempo che ha a disposizione lo investe nel sociale, in particolare bambini e natura.

 

Non insegna una materia scolastica, anche se le competenze e la dedizione verso i bambini non le mancano, poiché vuole tramandare solo alcuni aspetti delle scienze e non il programma didattico, che un programma didattico imporrebbe.

Ha studiato a Milano, formandosi nelle iniziative, che riguardavano il Parco del Ticino, rientrando, poi, nelle sue origini e decidendo di costituire un’azienda, quasi un laboratorio, di ridotte dimensioni, a Villa di Tirano. Nella struttura, vengono allevate due pecore di questa razza, una razza in via d’estinzione, che offrono una lana, grezza, ma anche utile in numerosi ambiti, tra cui la produzione di oggettistica d’arredo, giocattoli e indumenti non da interno, evitando il prurito, causato dal quella stoffa sulla pelle.

 

Numerosi sono anche i laboratori, come quello svolto in biblioteca. in cui si insegna, sia a livello teorico sia pratico, quanto sia in pericolo e quanto amore  necessiti il Pianeta e, nello specifico, la fauna e la flora di quella località.

 

 

  

Un’altra curiosità, anzi un valore aggiunto: la lana che viene tosata è un “costo” e se viene riusata, non solo l’onere di gestione del rifiuto non è da sostenere, ma il prodtto diventa una risorsa!

Agrisemidilana si occupa di questo e, se volete, anche durante un’escursione in Valtellina, all’Aprica e a Villa di Tirano vi aspettano. Per facilitare e ampliare la propria clientela, il negozio diventa anche online.

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Se volete addentrarvi in una località a qualche metro più in su, a Santa Caterina in Val Furla, ogni anno, si celebra la “Fiera della pecora Ciuta”, o “la Piccola delle Alpi”.

Un enorme complimento a due giovani donne che, pur svolgendo altre professioni, hanno compreso il loro territorio, sia nelle parti più rilassanti sia in quelle più impervie.

Questi sono i link per conoscerle meglio e acquistare un pensierino:

  • https://www.patrimont.org/it/pecora-ciuta
  • //www.facebook.com/AgriSemidiLana/
  • Ileana Negri: 348 108 9414

 

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