Il Polo scientifico pavese torna al centro della scena medica nazionale con il Congresso IPEM “Obesità e diabete: differenze di genere” che si svolgerà venerdì 6 e sabato 7 settembre al prestigioso Collegio Ghislieri di Pavia.
Fortemente voluto dalla Responsabile Scientifica Dott.ssa Nadia Cerutti – Direttrice SC Nutrizione clinica diabetologia e malattie endocrine dell’ASST PAVIA, in collaborazione con la Dott.ssa Paola Silvia Morpurgo – dell’ASST Fatebenefratelli Sacco Milano e con il Prof. Sebastiano Bruno Solerte – opinion leader di lungo corso nelle discipline endocrinologiche, il Congresso IPEM ” Obesità e diabete: differenze di genere” chiama a raccolta studiosi, ricercatori ed esperti per fare il punto sull’innovazione tecnologica e terapeutica nella prevenzione e trattamento delle patologie legate al diabete e all’obesità.
Quanto il genere influenza la comparsa, la prognosi e la terapia di obesità, diabete e dislipidemia? Può esserci un linguaggio migliore per parlare con i pazienti e con la società delle malattie metaboliche? E quali nuovi approcci clinici e terapeutici si attendono nel prossimo futuro?
Sono queste le domande intorno a cui ruota il congresso multidisciplinare – organizzato da Fenix Srl, società di formazione e comunicazione scientifica in ambito sanitario attiva a Pavia dal 2009 – rivolto a tutte le figure professionali che operano nel contesto metabolico, quindi medici, infermieri, dietisti, podologi e psicologi.
Giunto alla terza edizione, IPEM – Incontri Pavesi di Endocrinologia e Metabolismo punta a presentarsi come forum congressuale nazionale di riferimento sulle malattie metaboliche con una connotazione propria e distintiva: coinvolgere relatori con profili di diversa natura ed espandere la riflessione integrando nuovi elementi e prospettive, a dimostrazione di quanto un approccio interdisciplinare sia fondamentale per una corretta comprensione delle malattie metaboliche da parte del paziente e della comunità.
“Le malattie metaboliche e in particolare diabete e obesità assumono spesso i tratti dello stigma – spiega la Dott.ssa Nadia Cerutti. Un linguaggio e una comunicazione più inclusivi e rispettosi, a fronte di atteggiamenti che rasentano – soprattutto in casi di pazienti donne – il body shaming, è fondamentale per una maggiore accettazione e comprensione della malattia; per questo – prosegue Nadia Cerutti – abbiamo invitato Chiara Niccolai – Chief Strategy Officer dell’agenzia di pubblicità Dlvbbdo, esperta di psicologia del linguaggio – a tenere una lectio magistralis sull’argomento”.
“Un altro aspetto da considerare e che viene proposto dalla Prof.ssa Francesca Rescigno – titolare della Cattedra di Diritto delle Pari Opportunità presso la Facoltà di Scienze Politiche di Bologna – prosegue Cerutti – è quello giuridico, sulla base del principio di uguaglianza e diritto alla salute, ovvero come la medicina di genere possa favorire un approccio rispettoso delle differenze”.
L’argomento malattie metaboliche di genere sarà trattato, quindi, da diverse angolature proponendo una lettura olistica: dagli aspetti farmacologici e clinici fino alla gestione della quotidianità e delle specificità legate alle diverse fasi che contraddistinguono e differenziano la vita della donna e dell’uomo. Uomo e donna hanno infatti una biochimica diversa, una vita biologica diversa e un impatto con i farmaci totalmente diverso l’uno dall’altra; da qui l’esigenza, sia per la prevenzione che per la cura, di differenziare gli interventi per massimizzarne l’efficacia.
Durante i lavori congressuali saranno illustrate le più recenti acquisizioni e innovazioni nel campo dell’endocrinologia e della diabetologia con approfondimenti e case histories sulla recentissima introduzione nei protocolli di cura dell’insulina settimanale e delle terapie ormonali, “innovazioni rivoluzionarie che aprono al fondamentale concetto di soddisfazione della cura da parte del paziente e grazie alle quali – afferma il Prof. Sebastiano Bruno Solerte – per il soggetto diabetico curarsi con l’insulina finalmente non è più un sacrificio: una novità epocale“.
Grande attesa per le lectio magistralis del Prof. Angelo Avogaro e del Prof. Riccardo Candido, Presidenti rispettivamente delle Società Scientifiche SID (Società Italiana di Diabetologia) e AMD (Associazione Medici Diabetologi) che – spiega la Dott.ssa Morpurgo – “apporteranno contenuti sul futuro della diabetologia, sull’evoluzione a tutto tondo nell’approccio alla malattia e su come potranno essere meglio assistiti i pazienti diabetici“. “Senza dimenticare – prosegue Morpurgo – l’importanza di integrare nella cura anche terapie non farmacologiche, in particolare l’attività fisica – che deve però essere strutturata e gestita con l’aiuto di professionisti – e la dieta mediterranea che continua a giocare un ruolo fondamentale in associazione alle terapie farmacologiche”.
LE MALATTIE METABOLICHE
Le malattie metaboliche stanno conoscendo un incremento impressionante. Le previsioni dell’OMS per il 2030 indicano il diabete di tipo 2 quale quarta causa di morte al mondo e in crescente associazione al dilagante fenomeno dell’obesità della popolazione.
Dall’ISTAT emergono dati allarmanti: in Italia, circa l’8% della popolazione italiana è colpita dal diabete di tipo 2, al netto dei casi non diagnosticati che potrebbero raddoppiare la cifra, il 36% è in sovrappeso e il 12% affetta da obesità. Tra gli immigrati, che vivono una situazione di forte stress sociale, diabete e obesità hanno una incidenza ancora maggiore. Sono le donne ad ammalarsi più degli uomini, con un consumo maggiore di farmaci ed un numero più elevato di reazioni avverse. Inoltre, attualmente, l’interesse per la salute della donna è quasi esclusivamente riservato agli aspetti legati alla riproduzione: è necessario quindi sensibilizzare i professionisti sanitari sulle manifestazioni cliniche, storia naturale, risposta alle terapie, legate alle differenze di genere in patologie, come appunto diabete e obesità, che si manifestano in modo diverso nel maschio e nella femmina e diversamente vanno trattate.