Due Chiacchiere con l' Arte

Viviana Longo , SCRITTRICE

 

INTERVISTA ALL’ AUTRICE

 

Com’è nata la sua passione per la scrittura?

Fin da piccola, mi sono rivelata un’accanita lettrice. Ho letto tutto ciò che era alla mia portata e, fortunatamente, i libri nella mia casa non sono mai mancati. Come cresceva la mia libreria, aumentava anche la passione per la scrittura e la voglia di produrre qualcosa di personale, di lasciare un messaggio, come io avevo goduto del messaggio letto nei vari libri. In fondo, se si riceve è giusto anche contraccambiare. Leggendo Pinocchio di Collodi sono rimasta colpita dal modo in cui l’autore, nell’incipit, si rivolgesse ai suoi “piccoli lettori” e ho sempre pensato che, se mai avessi avuto il privilegio di scrivere un libro, avrei utilizzato lo stesso approccio con chi mi avesse fatto l’onore di leggerlo. Il legame che si instaura tra scrittore e lettore, a mio avviso, è un elemento imprescindibile per il successo del libro stesso. Ho scoperto di avere passione per la scrittura nel momento in cui ho sentito la gioia che questa mi dava, riuscendo a stare anche per ore immobile alla scrivania, a scrivere senza sentire né la fame, né la sete, completamente rapita dalle immagini che si accalcavano nella mia mente.

Ci parli del libro?

Utòpia nasce dalla voglia di lasciare un messaggio, di fare la differenza anche per una sola persona che lo possa apprezzare.
Il tutto è nato letteralmente da un sogno, così come quello che vive il protagonista.
Anni fa, per qualche mese, sono stata costretta a letto perché la mia seconda gravidanza non procedeva nel modo migliore e, per varie notti, realmente ho sognato un bambino con dei grandi occhi blu e un vortice d’acqua che prendeva forma da un lago.
Raramente ho fatto dei sogni ricorrenti, ma dopo la terza volta che immagini di occhi blu e vortici d’acqua mi accompagnavano di notte, ho cominciato, al risveglio, a tradurle in parole, prima con appunti veloci, poi con frasi più dettagliate, per arrivare, parola dopo parola, a capitoli veri e propri e a quella che oggi è Utòpia.
Molti mi chiedono il perché di questo titolo.
La parola originale, come tutti sappiamo, è utopia. La definizione di questa parola per me è però fonte di tristezza e malinconia. Come si può apprezzare qualcosa di troppo grande da essere raggiunto? Allora ho provato a spostare l’accento su un’altra lettera, e dare una possibilità sia a me che scrivevo sia ai lettori, a cui volevo trasmettere, attraverso il libro, la determinazione nel raggiungere i propri sogni e la forza di portarli avanti. Questo è senza dubbio motivo di gioia non solo per noi stessi, ma anche per le persone che ci sono intorno.

Un protagonista che vuole scappare dalla realtà da dove nasce questo personaggio?

Quando ho sognato il protagonista di questo libro, un bambino a cui volevo far vivere un’avventura importante alternata tra realtà e fantasia, mi sono imbattuta in un articolo di giornale in cui si parlava di una particolare condizione chiamata la “Sindrome della Bella Addormentata”, per cui delle persone, ragazzi o anche adulti, letteralmente cadevano in un sonno profondo alternato da qualche momento di veglia, per poi ricadere di nuovo nel sonno, e questa condizione si poteva protrarre per moltissimo tempo, addirittura anni. Da lì è nata la l’idea di costruire dei personaggi che, fuggendo da una realtà troppo difficile da gestire perché incapaci di sostenere la pressione emotiva sulla Terra, ne hanno trovata un’altra più adatta alla loro dimensione, in cui i sogni hanno ancora valore e anzi permettono alla realtà terrestre di andare avanti. Un intreccio di realtà e fantasia più reale della vita stessa.
Leggere per credere!

 

La realtà di molti giovani è difficile e controversa, secondo lei come la lettura la può migliorare?

Per i giovani che si trovano a vivere in un mondo così complicato, come a quello contemporaneo, fatto di ritmi frenetici e social media che ci fanno alienare dalla realtà per inseguire una falsa identità virtuale, posso consigliare il medesimo trucco che ho seguito per me stessa: rifugiarsi nella lettura per permettere a cuore e testa di immergersi in immagini nuove, e per un momento scordare anche i problemi.
Questo non vuol dire spegnere il cervello o impedire di pensare; al contrario, immedesimarsi con i personaggi di una storia, consente di aprire gli occhi a scenari visionari, diversi dalla propria realtà, per arrivare in mondi lontani che realmente non si potrebbero mai raggiungere. Le mie letture spaziano nei generi più diversi, forse anche in base alle esigenze emotive del momento, a dimostrazione che, in questo potente mezzo, è racchiuso un potenziale che, purtroppo, ultimamente è stato soffocato dall’immediatezza dell’apparire. Per leggere e arrivare al messaggio che un buon libro ci può lasciare ci vuole ovviamente un po’ di tempo e un minimo di concentrazione, elementi questi che mi sembrano in fondo alla scala delle priorità della società attuale.

Come incentivare la lettura anche nei ragazzi?

I ragazzi, e ancor prima i bambini, imparano con l’esempio, con l’imitazione dei modelli di riferimento. A mio avviso è importante che, a partire dalla famiglia per arrivare alla scuola, ci sia la possibilità di trasmettere il “semino della curiosità” verso la lettura e i libri in generale. La curiosità è una parola chiave, che molto spesso ritroverete anche in Utòpia, perché è come una spinta che ci porta ad ottenere altro, a cercare altro, come quando si ha fame. Se si avverte lo stimolo della fame si va in cerca di cibo per nutrire il corpo, ma con la curiosità e la spinta verso la conoscenza si può nutrire l’anima.
La scrittura è una forma d’arte e ci dovrebbe essere una riscoperta dal basso dell’arte in generale in ogni sua sfaccettatura, per apprezzare il potere catartico della musica, l’estasi dell’immagine pittorica per arrivare alla visione prodotta da un messaggio scritto.

Scrivere di mondi fantastici richiede molta fantasia, a chi si ispira come scrittori?

Fortunatamente per natura la fantasia mi ha sempre accompagnata fin da piccola, anche se sono cresciuta con la consapevolezza di mantenere una distinzione tra mondo reale e fantastico. Questo è anche un altro messaggio importante che ritroverete all’interno del libro. Nelle letture che ho affrontato e i vari autori che ho avuto piacere di scoprire, ho fatto mio quello che per me era realmente importante, come la caratterizzazione dei personaggi e per questo devo molto alle opere di Ken Follett, il mio autore preferito. Con le sue narrazioni mi sono trovata di fronte ai personaggi e alle scene come se li vedessi davanti ai miei occhi, ma, per l’evasione dalla realtà, il mio modello rimane “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupery. Con questi pilastri alle spalle ho capito come i miei libri si devono presentare al pubblico: descrizioni ricche ma facili da immaginare e messaggi che vadano oltre le parole e ci aprano dimensioni più profonde.

Possiamo definire questo libro un fantasy?

Trattandosi di evasione dalla realtà, viene naturale definire questo libro un fantasy, anche se non in maniera integrale. L’intreccio con la vita reale è costante, così come reali sono i personaggi, anche se con “poteri” particolari dati dalla forza dei sogni più che dalla fantasia. Spero che sia il lettore, se incuriosito, a dare una propria definizione.

 

Progetti futuri?

Di getto risponderei: potermi dedicare alla scrittura a tempo pieno.
Purtroppo, dovendo fare i conti con la vita vera, soprattutto per un’autrice emergente come me, è un sogno ancora lontano. Cerco costantemente di ritagliare più tempo possibile per la scrittura, nonostante gli impegni di insegnante di scuola dell’infanzia e di mamma. Per il futuro sto già pensando al seguito di Utòpia, mentre mi sto impegnando al massimo per far conoscere la mia creatura a più persone possibili. Mi ritengo già privilegiata ad aver visto Utòpia fuori dal cassetto della scrivania, ora sto utilizzando tutta la mia creatività per farlo volare nei vostri cuori.

Dove troviamo il libro?

Attualmente il libro è disponibile sul sito della casa editrice Bookabook.

Utòpia


Un click e vi troverete a Utòpia.
Ordinando su bookabook.it si potrà trovare sia la versione cartacea che ebook.
Dal 23 gennaio 2025 il libro sarà finalmente disponibile in tutte le librerie, distribuito da Messaggerie libri e sui più importanti canali di vendita on line come Amazon.

 

Di Manuela Montemezzani

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