Attualità

A mia madre, scampata alla Shoah, nel Giorno della Memoria

La memoria, questa sconosciuta

di Fabrizio Uberto

“Cara Mamma, come vedi, mi sono ricordato. Oggi è un giorno importante, per te, per noi, per tutta l’umanità. Così ho deciso di scriverti e chissà che lassù, dove ti trovi, spero felice, tu possa leggere ed apprezzare queste mie poche, ma accorate righe.
Ma il mio animo, te lo dico subito, non è lieto. Il tempo che viviamo non rende certo merito alla memoria delle sofferenze che tu ed altri milioni di uomini e donne avete patito più di novant’anni fa.
Speravamo (io e tante altre persone) di non dover più assistere a tanti ignobili rigurgiti di quella belva feroce che fu il nazi-fascismo, ed invece, come dimostrano le cronache, ci siamo clamorosamente sbagliati.
Ma anzitutto, un primo interrogativo, ovviamente retorico. Come può ricordare, valorizzare la memoria l’uomo contemporaneo, che ha anzitutto dimenticato sé stesso? Viviamo costantemente nel presente, ma in un presente che si è isterilito in una dipendenza dalla rete e dal cellulare, che inaridisce i rapporti umani e sociali, relegandoli in non pochi casi nel recinto angusto del web. Assistiamo inoltre a una nuova moda, quella dell’arroganza e della cattiveria. Ma a ben considerare, mamma, tutto questo scaturisce in fondo da una condizione di infelicità. Più le persone, a prescindere dalla loro condizione sociale, si sentono frustrate e insoddisfatte, più si incattiviscono, più hanno bisogno di capri espiatori, indulgendo a razzismi e settarismi di ogni tipo. Lo so, anche tu non ti dai pace e ti chiedi come sia possibile ad esempio che il Presidente del più potente Stato mondiale, parli nuovamente di “deportazioni” e si accanisca contro i più deboli, ordinando che sfilino, arrestati ed incatenati, verso gli aerei che li riporteranno nei Paesi di provenienza, da cui si erano allontanati nella speranza di un futuro migliore. Ma a mio parere, non bisogna solo preoccuparsi di questi “edificanti” Fenomeni che hanno conquistato il Potere (o magari rischiano di conquistarlo come i neo nazisti tedeschi), quanto del “Trump” e del “Nazista” che è tornato ad albergare nelle viscere di molte persone e dei loro ragazzi. Genitori frustrati, che non sapendo nulla di Storia, non hanno saputo trasmettere ai figli (contrariamente a quello che avete fatto te e papà e molti altri come voi), la memoria di che cosa ha significato il nazi-fascismo. In quelle case evidentemente non si è parlato dell’ignominia dell’abolizione della libertà, dell’uccisione e e delle torture di tutti quelli considerati ” diversi”, delle leggi razziali, nonché del più grande sterminio programmato e attuato di milioni di Ebrei e non solo.
Ora che la generazione della Shoah si sta estinguendo, continueremo a ricordare tutto questo?
Certamente sì, per quel che riguarda me e tanti altri.
Non vi dimenticheremo, non solo celebrando, finché avremo vita, questa giornata inestimabile. Ma anche, ispirando le nostre esistenze alla generosità, al rispetto e alla capacità di comprendere il prossimo, anche quello più lontano dai nostri stili di vita e mentalità.
Questo è il mio impegno, la mia volontà.
E come sempre di questo impegno e volontà, la preziosa “Bussola” sarai tu, indimenticabile Mamma.
Tuo Fabrizio.

 

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