«Un Festival con una conduzione corale e all’insegna dell’amicizia: questo è il Sanremo che ho immaginato. Una conduzione corale fatta con divertimento e leggerezza. Mi piace ricordare una frase che sul palco dell’Ariston disse Ezio Bosso prima della sua esibizione del 2016: ‘La musica, come la vita, si fa insieme’». Così Carlo Conti racconta la 75esima edizione del Festival della Canzone Italiana che, con la regia di Maurizio Pagnussat, sarà in onda da martedì 11 a sabato 15 febbraio su Rai 1, Rai Radio2, RaiPlay e Rai 4K, al numero 210 di Tvsat. Conti torna alla guida della kermesse scegliendo di farsi accompagnare da 12 co-conduttori: nella prima serata ad affiancare il direttore artistico saranno Antonella Clerici e Gerry Scotti.
Gli artisti presenti nella prima Top 5 di Sanremo 2025:
Il saltatore in alto, Gianmarco Tamberi, si prodiga con Jovanotti in un similinno allo sport. E annuncia che gareggerà alle prossime Olimpiadi, quelle di Los Angeles nel 2028. Jovanotti poi riprende a dialogare con Conti. Che ricorda un altro momento clou del suo “primo Governo”, l’incontro con Sammy Basso, scomparso qualche mese fa. E rilascia il microfono a Jova che si accompagna a Dardust, celebratissimo autore e pianista di quest’ultima stagione. Prima di congedarsi.
Il Papa si presenta in collegamento per celebrare l’esibizione di Noa e Mira Awad, momento raro di fratellanza tra israeliani e palestinesi. Ed è un appello accorato contro le guerre e a difesa dei bambini, con la musica come elemento di unione tra i popoli. È un Pontefice affaticato, che emoziona la sala, come il duetto, in triplice lingua delle artiste, provenienti dai Paesi in una guerra che non ha un significato, come, in realtà tutti quei conflitti, in cui l’unico numero che possiamo calcolare è quello di giovani deceduti, la cui esistenza potrebbe essere ben lontana da quei territori, da quasi un secolo discussi, tra i Potenti, come giochi strategici.
«Carissimo Carlo, ho ancora nel cuore il ricordo della Giornata Mondiale dei Bambini, lo scorso maggio, tu eri con noi con il calore umano che ti contraddistingue, in quel bellissimo momento allo Stadio Olimpico con i bambini di tutto il mondo. Sai, la musica è bellezza, la musica è strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli», dice il pontefice nel videomessaggio. «Penso, in questo momento, a mia mamma che mi raccontava e mi spiegava alcuni brani di opere liriche facendomi conoscere il senso di armonia e i messaggi che la musica può donare. Pensando al tuo invito – aggiunge Francesco – penso direttamente a tanti bambini che non possono cantare, non possono cantare la vita, e piangono e soffrono per le tante ingiustizie del mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto. Le guerre distruggono i bambini. Non dimentichiamo mai che la guerra è sempre una sconfitta. Questo è quello che desidero di più, vedere chi si è odiato stringersi la mano, abbracciarsi e dire con la vita, la musica e il canto: la pace è possibile! Oggi tu lo stai facendo e lo stai facendo dire attraverso la musica». «Cercate di vivere delle belle serate e rivolgo un saluto a tutti coloro che sono collegati, specialmente le persone che soffrono, e a tutti voi, e che la buona musica possa raggiungere il cuore di tutti. Sai, la musica può aprire il cuore all’armonia, alla gioia dello stare insieme, con un linguaggio comune e di comprensione facendoci impegnare per un mondo più giusto e fraterno», conclude il messaggio.
Una kermesse più sintetica, parola usata dal conduttore: niente monologhi, poiché il conduttore espresse: “Penso che spesso sia più efficace una singola parola che non una lunga conversazione”, con una conclusione all’ 1.30.
Un problema tecnico iniziale non ha guastato l’atmosfera che ogni anno aspettiamo, ascoltiamo e critichiamo, di una delle pochissime tradizioni italiane, tra soddisfazioni e commenti al vetriolo!