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Task Force Animalista presenta denuncia per maltrattamento di animali e accattonaggio a Pavia

Il caso che scuote la città

PAVIA – La città di Pavia è scossa da un caso di maltrattamento di animali e accattonaggio che ha scatenato indignazione e proteste da parte della comunità e delle associazioni animaliste. La Task Force Animalista ha recentemente presentato una denuncia presso la Caserma dei Carabinieri contro un senzatetto accusato di maltrattamento fisico e psicologico dei propri cani, oltre che di sfruttamento degli animali per l’accattonaggio a scopo di lucro.

L’azione legale è stata intrapresa dalla presidente dell’associazione, Carolina Sala, con il supporto dell’avvocato Daniela Russo, sulla base di testimonianze raccolte da Cristiana Daglio e di evidenti violazioni del regolamento comunale sulla tutela animale, in particolare dell’Articolo 9, che vieta qualsiasi maltrattamento o comportamento lesivo nei confronti degli animali. Questa norma stabilisce esplicitamente il divieto di infliggere sofferenze agli animali, privarli di acqua e cibo, detenerli in condizioni igienico-sanitarie precarie o sottoporli a condizioni climatiche dannose senza adeguato riparo.

Un sequestro inefficace e la polemica contro l’ATS

Nonostante un primo sequestro degli animali avvenuto grazie a un’ordinanza comunale, gli stessi sono stati poi restituiti all’individuo da parte dell’ATS (Agenzia di Tutela della Salute). Quest’ultima ha ritenuto che non vi fossero condizioni di maltrattamento sufficienti a giustificare la confisca definitiva, una decisione che ha suscitato sconcerto e indignazione tra gli attivisti e le istituzioni locali.

L’assessore comunale Lorenzo Goppa (M5S) , evidenzia la necessità di un maggiore rigore nella tutela degli animali. Tuttavia, in seguito alle continue pressioni dell’opinione pubblica, sembra ora esserci il via libera per un nuovo sequestro preventivo degli animali, con la speranza che non vengano mai più restituiti, augurandoci per loro un quasi immediata adozione.

Le immagini virali e la mobilitazione cittadina

La vicenda ha assunto una risonanza ancora più ampia nella serata di martedì 4 marzo 2025, quando un video diffuso sui social ha mostrato il senzatetto mentre maltrattava brutalmente i suoi cani. Le immagini hanno allarmato i cittadini e portato a un rapido intervento delle forze dell’ordine e dei servizi veterinari dell’ATS.

I quattro cani, tra cui una madre con tre cuccioli, sono stati trasferiti alla Clinica Veterinaria per accertamenti. Tuttavia, non essendo stati riscontrati segni evidenti di violenza fisica, l’ATS ha deciso di restituirli al loro detentore. La decisione ha generato forti proteste e ha riacceso il dibattito sulla protezione degli animali nel sistema giuridico italiano.

Il problema della tutela giuridica degli animali

L’episodio ha evidenziato una problematica più ampia: la disparità normativa tra il riconoscimento degli animali come esseri senzienti, sancito dal Trattato di Lisbona (articolo 13), e il Codice Civile italiano, che li considera ancora meri oggetti. Questo vuoto giuridico consente il perpetuarsi di abusi e situazioni di maltrattamento difficilmente punibili.

Accattonaggio con animali e rischio per la sicurezza pubblica

Un altro aspetto fondamentale riguarda l’articolo 15 del regolamento comunale, che vieta l’accattonaggio con animali. Spesso questi ultimi vengono sfruttati per impietosire i passanti e raccogliere denaro, diventando strumenti di un racket ben organizzato. Dietro a queste pratiche si nascondono vere e proprie organizzazioni criminali che traggono profitto dall’utilizzo di animali in condizioni di sofferenza.

Non bisogna però dimenticare che in situazioni come questa, oltre agli animali, devono essere tutelate anche le persone. Spesso individui in stato di ebbrezza o con problemi psichici possono rappresentare un pericolo non solo per gli animali, ma anche per i cittadini. Segnalazioni da parte di residenti della zona confermano che il senzatetto in questione ha avuto comportamenti aggressivi nei confronti dei passanti, alimentando un clima di paura. Il rischio che questi individui possano trasformarsi in una minaccia per la sicurezza pubblica è reale e deve essere affrontato con misure adeguate, come un possibile Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) per garantirne il recupero e la sicurezza della comunità.

Una proposta di legge per fermare il fenomeno

La Task Force Animalista sta portando avanti una Proposta di Legge popolare per la Regione Lombardia, con l’obiettivo di vietare e punire in modo più severo l’accattonaggio con animali. I fascicoli per la raccolta firme saranno disponibili presso il Comune di Pavia a partire dalla prossima settimana, con l’intento di superare il tetto minimo delle 5000 firme.

La richiesta di un sequestro definitivo e il divieto di detenzione di animali

L’associazione animalista ha chiesto formalmente che i cani non vengano nuovamente trasferiti al canile municipale, per evitare loro ulteriore stress, ma che siano affidati direttamente a enti di protezione animale. Inoltre, si auspica che al senzatetto venga definitivamente vietato di detenere animali, considerando il suo stato di alcolismo e la sua manifesta inadeguatezza nel prendersi cura di esseri viventi.

Un appello ai cittadini: segnalare i maltrattamenti

La Task Force Animalista invita la cittadinanza a segnalare tempestivamente qualsiasi situazione di maltrattamento animale alle autorità competenti:

  • Forze dell’Ordine: chiamare il 112 per segnalare casi di maltrattamento.
  • Servizi Veterinari dell’ATS: contattare i veterinari di zona per il sequestro degli animali.
  • Guardie Zoofile: rivolgersi alle associazioni animaliste locali che dispongono di volontari con poteri di polizia giudiziaria in materia di tutela animale.

Un caso che non deve ripetersi

Questa vicenda non è solo un caso isolato, ma il simbolo di una battaglia più ampia per il riconoscimento dei diritti degli animali e per una loro reale tutela giuridica. La lotta continua, con la speranza di un cambiamento concreto e di una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

MARCO PILLA
Marco Pilla nasce a Pavia il 24/09/1981 da famiglia d’alta borghesia, tra i quali il nonno materno Cremonesi Vincenzo, vecchio forgiatore, dal quale apprenderà l’antica arte della manipolazione dei metalli. Sin da adolescente si distingue dai suoi coetanei per la sua capacità manuale, creando i suoi primi oggetti in ferro ,tutto ciò sempre sotto la stretta osservanza del nonno. “Da quando ero ragazzino ad oggi non e cambiato nulla sen non l’aspetto fisico, ho sempre la stessa voglia di fare e di scoprire cose nuove per questo spesso sono in volo per il mondo. Questi miei continui viaggi ,mi danno la possibilità di apprendere in continuazione informazioni che permettono alla mia persona di aumentare sempre di più il bagaglio tecnico/culturale, anche perché io credo, anzi ne sono convinto, che all’interno di ogni essere umano ci sia una sorta di libreria, e che ognuno di noi abbia il dovere di riempirla nell’arco dei suoi giorni il più possibile, per se e per le persone che lo circondano.” Iscritto nel registro dei periti araldici presso la commercio di Pavia, iscrizione n. 253 dell’11.1.2021 C.T.U. presso il tribunale di Pavia in genealogia e scienze documentarie https://www.tribunale.pavia.giustizia.it/it/Content/Ctu?professione=-1&specializzazione=110332&idCP=85691 Inserito nella sezione artisti della celebre “Tota Pulchra”, associazione di promozione sociale, nata l’8 maggio del 2016 da un’idea di Monsignor Jean-Marie Gervais, Presidente della stessa Associazione e Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano. https://totapulchra.org/index.php/chisiamo/artisti/781-marco-pilla

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