Sotto i mattoni della Torre, costruita nell’undicesimo secolo, alta 78 metri, uno dei simboli della città, morirono Pia Casella Comaschi, 52 anni, edicolante di piazza Duomo, Giulio Fontana, 76, titolare di un albergo-ristorante, Adriana Uggetti, 18, e Barbara Cassani, 17, due ragazze di San Genesio, centro in provincia di Pavia.
Il Comune di Pavia ha organizzato una cerimonia pubblica alla presenza delle autorità cittadine.
“Davanti a quello che resta qui della Torre, ci stringiamo oggi nel ricordo delle vittime, vicini alle loro famiglie – ha sottolineato, nel suo intervento, il vicesindaco Alice Moggi – ricordando una ferita che ha cambiato per sempre la nostra città.
Un crollo che lasciato vuoto e paura. Un vuoto a cui la città però ha saputo reagire”.
“La memoria delle vittime non rappresenta solo un atto di rispetto verso chi ci ha lasciato, ma costituisce anche una solida base per costruire un futuro migliore in cui tragedie simili non possano mai più verificarsi – ha aggiunto Enrico Giuseppe Tessera, sindaco di San Genesio -. E’ nostro compito, e quello di tutte le istituzioni locali, assicurarci che eventi come quello del 17 marzo 1989 non si ripetano mai più. La sicurezza, la prevenzione e il continuo miglioramento del nostro territorio devono essere valori che ci guidano quotidianamente”.
Durante la Messa, in commemorazione delle vittime, il parroco don Gian Pietro Maggi riflette: “Auguriamoci sempre nella nostra vita quotidiana di essere guidati dal Cielo e non da tornaconti personali”.
Possa davvero questo giorno, nel ricordo del crollo della Torre Civica, farci riscoprire quanto la grazia del Signore ci concede di vivere. Il nostro pensiero va alle quattro vittime, con la preghiera che possano ora gustare l’infinita misericordia di Dio”.