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Pavia allo sbando: l’ennesima aggressione conferma il fallimento della sinistra

Un nuovo episodio di violenza ha scosso la tranquillità di Pavia. Una donna di 76 anni è stata brutalmente aggredita nei pressi del supermercato Esselunga in viale Cesare Battisti. L’autrice del pestaggio, una 32enne già nota alle forze dell’ordine, l’ha colpita con pugni e schiaffi senza alcun motivo apparente, facendola cadere rovinosamente a terra. Solo l’intervento tempestivo dei soccorsi ha evitato il peggio.

L’inefficienza delle politiche buoniste della sinistra

Questo ennesimo episodio di violenza dimostra l’incapacità della giunta di sinistra nel garantire la sicurezza ai cittadini. Pavia, come Milano e altre città governate dalla sinistra, è diventata terra di nessuno, dove baby gang, accattoni e delinquenti agiscono impunemente. L’amministrazione comunale, invece di adottare misure concrete per combattere il degrado e proteggere i cittadini onesti, preferisce chiudere gli occhi davanti all’evidenza.

Emblematica è stata la decisione di disarmare la polizia locale dal taser, un dispositivo utile per garantire la sicurezza degli agenti e dei cittadini. La giunta si è preoccupata dei possibili “danni cardiovascolari” ai malavitosi, lasciando però le persone perbene in balia della violenza. Un segnale chiaro di un garantismo a senso unico, dove i delinquenti godono di protezione mentre chi paga le tasse viene abbandonato.

Un’arroganza politica che non conosce limiti

La sinistra, sempre pronta a tutelare criminali e clandestini, dimostra ogni giorno la sua lontananza dai reali problemi della cittadinanza. Non a caso, in Europa ha candidato Ilaria Salis, cercando di trasformarla in un’eroina politica per evitare che scontasse la sua pena. Questo è il modello della sinistra, garantismo per chi delinque, repressione per i cittadini onesti.

Pavia merita sicurezza, non ideologia

I cittadini di Pavia meritano una città sicura, dove si possa passeggiare senza paura di essere aggrediti. Servono più controlli, più presidi di polizia e regole chiare contro il degrado. Basta con le politiche fallimentari che mettono al primo posto immigrati e delinquenti, mentre chi lavora e rispetta la legge viene lasciato solo.

Se non si interviene subito, Pavia continuerà a sprofondare nel caos, vittima di un’amministrazione cieca e sorda di fronte alla realtà.

 

MARCO PILLA
Marco Pilla nasce a Pavia il 24/09/1981 da famiglia d’alta borghesia, tra i quali il nonno materno Cremonesi Vincenzo, vecchio forgiatore, dal quale apprenderà l’antica arte della manipolazione dei metalli. Sin da adolescente si distingue dai suoi coetanei per la sua capacità manuale, creando i suoi primi oggetti in ferro ,tutto ciò sempre sotto la stretta osservanza del nonno. “Da quando ero ragazzino ad oggi non e cambiato nulla sen non l’aspetto fisico, ho sempre la stessa voglia di fare e di scoprire cose nuove per questo spesso sono in volo per il mondo. Questi miei continui viaggi ,mi danno la possibilità di apprendere in continuazione informazioni che permettono alla mia persona di aumentare sempre di più il bagaglio tecnico/culturale, anche perché io credo, anzi ne sono convinto, che all’interno di ogni essere umano ci sia una sorta di libreria, e che ognuno di noi abbia il dovere di riempirla nell’arco dei suoi giorni il più possibile, per se e per le persone che lo circondano.” Iscritto nel registro dei periti araldici presso la commercio di Pavia, iscrizione n. 253 dell’11.1.2021 C.T.U. presso il tribunale di Pavia in genealogia e scienze documentarie https://www.tribunale.pavia.giustizia.it/it/Content/Ctu?professione=-1&specializzazione=110332&idCP=85691 Inserito nella sezione artisti della celebre “Tota Pulchra”, associazione di promozione sociale, nata l’8 maggio del 2016 da un’idea di Monsignor Jean-Marie Gervais, Presidente della stessa Associazione e Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano. https://totapulchra.org/index.php/chisiamo/artisti/781-marco-pilla

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