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“Al sindaco Michele Lissia interessa la Spia, non la Verità”: La vicenda Moggi prosegue!

📍Pavia – Cronaca di una politica al contrario

🚓💬 Succede a Pavia, dove chi sbaglia viene protetto… e chi dice la verità rischia il posto.

La vicesindaca Alice Moggi viene sorpresa dalla Polizia Locale mentre guida con il cellulare in mano 📱🚗. L’infrazione è chiara, documentata e punita:
🔴 165 euro di multa
🔴 5 punti in meno sulla patente

👉 Lei ammette l’errore e paga, ma non rinuncia alle sue deleghe. Neanche a quella sulla Mobilità (ironia della sorte…).

Fin qui, una (brutta) pagina che poteva chiudersi con delle scuse pubbliche e un gesto concreto di responsabilità.
Ma no. Qui la storia si ribalta.
🎭 Invece di prendere provvedimenti verso la sua vicesindaca, il sindaco Michele Lissia punta il dito contro… chi ha diffuso la notizia.

🕵️ Vuole sapere chi, all’interno della Polizia Locale, ha fatto trapelare l’informazione.
Si parla di indagini interne.
Si cercano “talpe”.
Si evoca la parola “spionaggio”.

📣 Ma arriva subito la risposta dura del sindacato UilFpl:

“Siamo alla follia. Sembra di stare ai tempi della Stasi o del KGB. Invece di tutelare l’onestà e la trasparenza, si colpisce chi informa i cittadini.” 😤

😑 Intanto l’opposizione in Consiglio Comunale chiede a gran voce un segnale forte:
🧾 “La vicesindaca deve rinunciare almeno alle deleghe alla Mobilità. È una questione di coerenza, di rispetto delle regole.”

❌ Ma il sindaco non ci sta. Fa scudo intorno a Moggi e parla di “errore amministrativo”, bollando le critiche come “strumentalizzazioni politiche”.


🧠 Ma la domanda resta:
👉 È normale che in un Comune si apra una caccia alla “talpa” invece di pretendere serietà dai propri rappresentanti?

👉 È questo il messaggio che un’amministrazione vuole dare alla cittadinanza?

👉 Non dovrebbe essere la trasparenza la prima regola di chi guida una città?


🔁 In questo strano ribaltamento dei ruoli, chi denuncia un comportamento scorretto rischia di essere trattato come un nemico.

📉 E chi ha sbagliato, resta al suo posto, protetto da chi dovrebbe pretendere il massimo dell’etica pubblica.

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MARCO PILLA
Marco Pilla nasce a Pavia il 24/09/1981 da famiglia d’alta borghesia, tra i quali il nonno materno Cremonesi Vincenzo, vecchio forgiatore, dal quale apprenderà l’antica arte della manipolazione dei metalli. Sin da adolescente si distingue dai suoi coetanei per la sua capacità manuale, creando i suoi primi oggetti in ferro ,tutto ciò sempre sotto la stretta osservanza del nonno. “Da quando ero ragazzino ad oggi non e cambiato nulla sen non l’aspetto fisico, ho sempre la stessa voglia di fare e di scoprire cose nuove per questo spesso sono in volo per il mondo. Questi miei continui viaggi ,mi danno la possibilità di apprendere in continuazione informazioni che permettono alla mia persona di aumentare sempre di più il bagaglio tecnico/culturale, anche perché io credo, anzi ne sono convinto, che all’interno di ogni essere umano ci sia una sorta di libreria, e che ognuno di noi abbia il dovere di riempirla nell’arco dei suoi giorni il più possibile, per se e per le persone che lo circondano.” Iscritto nel registro dei periti araldici presso la commercio di Pavia, iscrizione n. 253 dell’11.1.2021 C.T.U. presso il tribunale di Pavia in genealogia e scienze documentarie https://www.tribunale.pavia.giustizia.it/it/Content/Ctu?professione=-1&specializzazione=110332&idCP=85691 Inserito nella sezione artisti della celebre “Tota Pulchra”, associazione di promozione sociale, nata l’8 maggio del 2016 da un’idea di Monsignor Jean-Marie Gervais, Presidente della stessa Associazione e Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano. https://totapulchra.org/index.php/chisiamo/artisti/781-marco-pilla

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