Cristiana Lardo , SCRITTRICE

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SINOSSI DELL’ OPERA

Settimo cielo

 

 

Appena prima del lockdown del 2020 il governo ha creato l’Up, “Ufficio pensioni”: darà un vitalizio agli scrittori che non sono mai riusciti a pubblicare nulla. La sede è un dedalico palazzone all’Eur e l’archivio è fatto da scatoloni accatastati nei corridoi.

Assunta, detta Sissi, è un’impiegata dell’Up. Per ordine del suo capo – che ha avuto una breve storia con lei, ma ora la odia – è l’unica addetta a lavorare in presenza nel Ministero, visto che a tutti gli altri è stato concesso lo smartworking. Sissi ha lasciato casa sua e si è trasferita in ufficio per svolgere al meglio il suo ruolo di dirigente operativa: è lei che appone i timbri di avallo per le pensioni. Chiusa in quelle stanze incrostate di burocrazia ministeriale passa le giornate a ricevere scrittori falliti e a leggere i “racconti degli scatoloni” custoditi in quell’archivio improvvisato.

Il suo capo intanto imperversa: vorrebbe che Sissi approvasse la richiesta di pensione della sua amante.

Sissi è sola, ma curiosa: ben presto scopre che quel Ministero non è vuoto come dovrebbe essere. Ci sono, nell’ordine, Angela, studentessa che fotocopia di nascosto la sua tesi al Ministero; gli aspiranti pensionandi, che Sissi chiama «bavosissimi customer», tra i quali c’è Adalberto – detto Ada –, di cui Sissi si innamora.

Un giorno, vagando per il palazzone, scopre qualcosa di incredibile al settimo piano: in un anonimo stanzone, dietro a una porta chiusa, c’è una balconata che dà su un prato con viali illuminati, un lungomare e un golfo. Non è un murales trompe-l’oeil, come inizialmente crede, ma un luogo bellissimo: reale e accessibile.

Il 18 maggio il lockdown finisce e Sissi torna a casa, ma lì si sente in esilio: la sua avventura è finita e con essa si sono concluse anche la meraviglia, l’amicizia e la promessa d’amore. Ogni mattina va al lavoro all’Up con il cuore gonfio, e il capo – che intanto è stato smascherato da Sissi con l’aiuto di Angela – la punisce, spostandola: sarà l’addetta alle fotocopie. Tutto finito?

Dopo un’ingenua tentazione di gettarsi dal terrazzo dell’ottavo piano, Sissi torna al settimo per rivedere ancora una volta quella meraviglia.

Ma il posto è così bello che va condiviso con qualcuno! Allora organizza un ricevimento in quel prato per tutti i “bavosissimi customer” conosciuti in quei tre mesi: una specie di “Premio Strega degli ultimi”, senza classifiche né premi.

E durante la festa dal fondo-fondale arriva Ada, che la abbraccia e non la lascia mai più.

 

BIOGRAFIA DELL’ AUTRICE

Cristiana Lardo è professoressa associata di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Docente dal 1995, tiene corsi di Letteratura italiana e laboratori di scrittura. Ha pubblicato monografie su Dino Buzzati, Ludovico Ariosto, Carlo Emilio Gadda e sulla Letteratura contemporanea. È membro del Direttivo del Centro studi Dino Buzzati e della rivista “Studi buzzatiani”. Nei suoi corsi ha insegnato e continua a insegnare Ariosto, Manzoni, la letteratura fantastica del Novecento, è autrice di monografie e di saggi; ma le piace sempre più dedicarsi alla scrittura che viene chiamata “creativa”. Ha vinto alcuni premi con racconti e ha scritto due romanzi, Un’avventura senza pari e Settimo cielo.

 

INTERVISTA ALL’ AUTRICE 

 

Com’è nata la sua passione per la scrittura? 

Leggo moltissimo: per me e per lavoro. Ha presente quelli che guardano mille partite di calcio e non giocano mai? Ecco, io non sono quel tipo di persona: mi sento sempre chiamata a operare, a fare qualcosa anch’io, a – come dicono – “sporcarmi le mani”.

Non so quindi esattamente quando la passione per la scrittura sia nata: a quanto ne so, c’è sempre stata.

 

Perché auto scegliere di auto pubblicare un libro? 

Devo fare ora un po’ di autofiction, di storytelling, e raccontare come sono andate le cose. Appena finita la seconda stesura di Settimo cielo, ho dato il manoscritto a un’amica editor, Francesca, per chiederle qualche suggerimento. Francesca al tempo aveva appena fondato con i suoi collaboratori Elledilibro, piattaforma per l’autopubblicazione, ma io non lo sapevo ancora. Ha letto, mi ha indicato un paio di revisioni a cui mettere mano e poi mi ha proposto di dare il manoscritto a loro, che l’avrebbero pubblicato come primo titolo di questa nuova avventura in self.

Mi sono subito fidata; e ho fatto bene.

 

Cosa manca nell’editoria Italia secondo lei e perché?

Non ho una competenza così dettagliata sull’argomento, potrei dire cose non vere. Quindi le rispondo soltanto: lettori? Coraggio? Capacità di visione? Collaboratori competenti?

So cosa non manca, piuttosto: ageismo e bias a profusione.

 

Di cosa parla questo libro?

Settimo cielo è la storia di un’impiegata in un ministero che si si occupa di scrittori e di libri. Durante la pandemia viene costretta a lavorare in presenza mentre tutti gli altri sono a casa. La protagonista vive quei tre mesi nel vuoto: un vuoto riempito da vestigia burocratiche, manoscritti mai letti e dai pochissimi utenti che richiedono assistenza.

Ma il casermone non è vuoto come le norme antipandemiche stabiliscono…

In Settimo cielo volevo parlare della solitudine e dell’assenza, ma la storia, da sola, ha virato verso un allegro realismo magico; inoltre c’è una satira nei confronti dell’editoria che ha molto divertito chi l’ha letto.

 

Come sono nati i personaggi?

I personaggi di Settimo cielo fanno tutti parte della mia vita vera, li conosco tutti: a ciascuno potrei dare un nome e un codice fiscale, addirittura. Ma siccome non è carino mettere in scena amici e conoscenti nei romanzi, tutti sono stati sufficientemente camuffati per non riconoscersi: sono il frutto di un’operazione di “trucco e parrucco” lunga e meditata.

Si salvano i protagonisti: Assunta, Angela e Adalberto. Loro sono davvero solo inventati.

 

 Progetti futuri?

Ma sì, ad avere tempo e spazio, di progetti ce ne sono… Bisognerebbe soltanto destreggiarsi saltellando tra un commento al primo romanzo di Iginio Tarchetti, tra i corsi abilitanti della A11, tra il master DLC, tra i consigli di dipartimento, di corso di laurea, tra il traffico di Roma: ma, vedrete, a un certo punto Elledilibro riceverà il manoscritto del mio nuovo romanzo. Ha già un titolo segreto, Drinking bird. Sempre se trovo parcheggio.

 

Di Manuela Montemezzani

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