E’ uscito il n. 1 della rivista “Devianza, disagio , criminalità”

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“Disagio, devianza e criminalità” è una rivista scientifica diretta da Stefano Padovano, PM Editore, Milano.

Concepita a carattere interdisciplinare, i fondatori si sono  posti l’obiettivo di offrire uno spazio di approfondimento teorico e operativo sui fenomeni che permeano il lavoro sociale, educativo e penale.

La rivista propone strumenti di aggiornamento, formazione e analisi critica degli argomenti trattati. Recentemente è uscito il numero  1 del 2025, successivo  al numero 0 del 2024. Di natura monotematica, tratta  prevalentemente il mondo  scolastico e relative problematiche.

Dopo un’appassionata presentazione  della rivista , scritta da Marco Boeri, Elisabetta Clemente, Giovanni Durante e Ramon Fresta, segue Comunicazione educativa, articolo di   Pier Nicola Ninci.  In esso si affronta il tema relativo alle modalità di far comunicazione in ambito scolastico. L’autore  infatti mette in rilievo l’importanza del ruolo attivo dell’educatore nell’ uso di questa competenza, nonché dell’approccio  non direttivo di  derivazione rogersiana  (il riferimento è a Carl Rogers, noto psicologo americano, propugnatore della cosiddetta “terapia centrata sul cliente”). Ciò che appare fondamentale nel mondo comunicativo attuale, sono i concetti di ascolto attivo e riflessivo, temi  attraverso i quali l’esposizione dell’articolo è  passata dal modo di  comunicare al modo di “agire” la cosiddetta relazione d’aiuto.

In Cyberbullismo tra i banchi: analisi di esperienze e risposte educative nelle istituzioni scolastiche pisane, le autrici, Sara Lilli e Maria Vittoria Zucca propongono un confronto tra bullismo tradizionale e digitale, mettendo in rilievo come  il mezzo elettronico si pone come amplificatore degli effetti della trasgressione degli elementi bullistici, “rendendoli pervasivi e persistenti nel tempo”. Lilli e Zucca definiscono il fenomeno come sistemico e collettivo  e  ne individuano le condotte a livello internazionale.

Viene presentata tra l’altro un’ indagine, la Cyber conscious, condotta  su tre scuole del territorio pisano, volta a rilevare il profilo dell’interpellato, le esperienze dirette ed indirette  di cyberbullismo e il livello di consapevolezza circa  i protocolli adottati dalla scuola per contrastare il fenomeno.

Segue una recensione del saggio Famiglie. Dinamiche  interpersonali e processi psicosociali, di Valentina Tazzola, ad opera di Laura Fruggeri. Vi si sottolinea la complessità di giungere ad una adeguata definizione del concetto di dinamica familiare, tentativo che viene  portato avanti attraverso tre livelli di analisi, uno personale, uno familiare ed un terzo “necessariamente sociale”. Una parte interessante è dedicata ai  miti familiari.

L’ articolo di  Angela Santoro e Mariacristina Rappazzo, Devianza minorile e indebolimento dei legami sociali, punta l’indice in primo luogo  al fenomeno della tendenza degli adulti alla deresponsabilizzazione;  in secondo luogo,  rimarca l’ indebolimento appunto  dei legami sociali. Gli autori citano un’interessante  indagine di Padovano, dove emerge  la presenza del cosiddetto numero oscuro, ossia la quota di reati che  non vengono denunciati né registrati. In questo contesto,  risultano particolarmente rilevanti  i reati  in ambito web, la presenza  di famiglie disfunzionali, l’effetto negativo  del periodo legato al lockdown,  la fragile identità dei componenti la generazione “Zeta”,  eccetera.

Minori stranieri non accompagnati a scuola. Se l’improbabile diventa possibile è il titolo del saggio scritto a cura di  Mariagrazia Santagati, Alessandra Barzaghi e Chiara Ferrari. Il tema degli adolescenti stranieri non accompagnati è affrontato secondo il particolare processo del loro inserimento scolastico. Viene presentata un’indagine, sviluppatasi a livello nazionale e per genere,  rivolta a 4000 ragazzi  presenti in diverse strutture di accoglienza, che lascia  emergere come  livelli di istruzione tra i MSNA siano molto bassi.

Basato su un’intervista rilasciata da un docente di un istituto genovese, che eroga  corsi  in ore pomeridiane e serali è  l’articolo Scuola, disagio, devianza alla luce delle esperienze formative serali. Il professor Agostino Calvi, questo il nome del docente “serale”  afferma  come  oggi  la scuola postmeridiana oggi  sia diventata  “in gran parte una scuola di recupero di soggetti  che per vari motivi hanno dovuto abbandonare gli studi”; abbia comunque acquisito  un ruolo significativo (e costruttivo) anche  nel caso di utenze “deviate”, come pure nel caso  degli studenti stranieri. Sempre a proposito della  presenza di stranieri, Calvi ribadisce il ruolo fondamentale di particolari istituti  di recente istituzione,chiamati CPIA.

Termina la carrellata di contributi di “Disagio, devianza e criminalità” (numero 1, 25), La scuola: un presidio a disagi e devianze, articolo che tratta un dibattito tenutosi a Finale Ligure  nel 2021 alla presenza di due dirigenti scolastici. La  scuola, in buona sostanza, viene definita  in stato di emergenza continua.  Suo ipotizzato rimedio, ha detto il “dirigente 1” (di cui non è stato  reso noto il nome), sono le reti sociali e la continua progettazione. Altrettanto fondamentali sono le strategie di ascolto e  la presenza dello psicologo scolastico. Riconosciuta anche l’ importanza  nella scuola di figure  quali il coach  o  il mentore. Altri punti discussi sono  stati il voto in condotta e il concetto di “punizione  rieducativa” (secondo il dirigente1). Minimo comun denominatore della discussione è, per i due dirigenti,  la necessità di potenziare le competenze dei docenti.

 

 

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