Francesco Gullo, ex calciatore e volto noto del reality televisivo “Campioni, il sogno”, si è reinventato come inventore e innovatore tecnologico nel mondo dello sport. La sua ultima creazione, la GulloCam FG 18, promette di rivoluzionare le riprese delle competizioni sportive grazie a un sistema in grado di mostrare le azioni di gioco da prospettive mai viste prima.
Il dispositivo, frutto di anni di ricerca e sviluppo, è una telecamera capace di muoversi rapidamente sotto la superficie del campo senza interferire con il gioco. “Ho brevettato la GulloCam FG 18 con l’obiettivo di offrirla al mondo del calcio – spiega Gullo –. Dopo i primi test realizzati con Simone Perrotta, Stefano Sorrentino, Fabio Moro e Davide Dionigi, l’abbiamo sperimentata a bordocampo durante Monza-Napoli nella scorsa stagione. La telecamera può scendere in un secondo, restare sottoterra fino a trecento giorni e raggiungere uno zoom x20, garantendo sicurezza e qualità d’immagine”.
Dopo i test nel calcio, Gullo ha deciso di estendere il progetto ad altri sport, trovando terreno fertile nel football americano. L’occasione è arrivata grazie ai Lions Bergamo, che lo scorso 4 ottobre hanno provato la GulloCam durante una sessione dedicata, valutandone le potenzialità per le riprese delle loro partite.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione con Stefano Castiglia, responsabile comunicazione del club, e ha portato a un accordo di lungo periodo fino al 2045. “Quando ho visto la GulloCam ho capito subito che poteva avere un enorme potenziale, soprattutto negli Stati Uniti – ha dichiarato il presidente dei Lions Bergamo, Cristian Longhi –. Gli americani sono sempre alla ricerca di nuove tecnologie per migliorare l’esperienza visiva del pubblico. L’idea è di installare più telecamere ogni dieci yard, in modo da offrire inquadrature spettacolari durante le partite”.
Il progetto guarda infatti oltre i confini italiani: l’obiettivo di Gullo è portare la GulloCam oltreoceano, fino alla NFL, dove un sistema simile non è ancora stato adottato. L’inventore punta a cambiare il modo di raccontare il football americano, ma anche altre discipline come golf, tennis e Formula 1, settori in cui ha già avviato primi test.
Con un brevetto valido in 112 Paesi fino al 2045, Francesco Gullo sogna ora di esportare la sua tecnologia nel mercato sportivo più competitivo al mondo. “Con i Lions abbiamo fatto un passo importante – conclude –. Ora vogliamo arrivare in America e dare una nuova prospettiva allo sport”.
