Lunedì 7 luglio, dalle ore 19.00, presso la sala conferenze di palazzo Broletto di Pavia, Azione ha organizzato un incontro pubblico sul tema del “sistema penitenziario”, accogliendo l’appello del Presidente Mattarella, con un focus sulla realtà di Pavia.
Il Presidente Mattarella ha infatti recentemente dichiarato che “i luoghi di detenzione non devono trasformarsi in palestra per nuovi reati, in palestra di addestramento al crimine, in luoghi senza speranza, ma devono essere effettivamente rivolti al recupero di chi ha sbagliato. Ogni detenuto recuperato equivale a un vantaggio di sicurezza per la collettività oltre ad essere un obiettivo costituzionale”.
L’incontro pubblico avrà come obiettivo valorizzare le esperienze che l’amministrazione comunale e quella dell’istituto penitenziario, di concerto con varie associazioni del terzo settore, stanno implementando a Pavia: “Sport in carcere” con Angela Scariato e “Qua la zampa” con Anna Giulia Brunati.
Il piano locale sarà affrontato grazie all’intervento dello stesso Direttore dell’Istituto, la dottoressa Stefania Musso, oltre che grazie alle educatrici Marta Struzzi e Daniela Bagarotti.
Sarà, inoltre, il momento ideale per presentare la mozione a prima firma del consigliere di Azione Bernini e della consigliera Pd Cuccu, volta a valorizzare l’istituto penitenziario nel tessuto economico-sociale pavese, per rafforzarne l’aspetto rieducativo.
Il piano nazionale invece sarà affrontato dall’on. Fabrizio Benzoni, impegnato da oltre 2 anni nella visita delle carceri italiane per verificarne problematiche e difficoltà.
“Le parole del Presidente della Repubblica impegnano il governo a cambiare passo: la situazione di sovraffollamento è insostenibile. Serve ragionare su pene alternative ed al contempo investire in vecchie e nuove infrastrutture. Il governo Meloni recepirà il messaggio o continuerà ad inventarsi un reato al giorno ingolfando le strutture esistenti per pura propaganda?” – dichiara Fabrizio Benzoni.
“Il nostro impegno, sia come Azione che come amministrazione tutta, è rendere il carcere parte del nostro tessuto socio-economico, abbattere i pregiudizi e rendere concreto un pilastro della nostra Costituzione: il diritto ad avere una seconda opportunità. In Italia solo il 6% dei detenuti ha opportunità di formazione e reinserimento lavorativo, è un dato drammatico. Se non riqualifichiamo i detenuti volenterosi a partire dalle carceri, investendo in percorsi di formazione, questi non avranno alcuna opportunità una volta scontata la pena. Così facendo aumenteranno i recidivi e ci perderemmo tutti in termini di insicurezza. Il sistema penitenziario è insostenibile nel medio-lungo termine, va cambiato il paradigma. Ringrazio gli Assessori Anfosso e Brendolise, oltre alla collega Cuccu, per l’impegno costante sul tema. Abbiamo l’opportunità di promuovere il grande impegno di associazioni, Direttore e personale, che nonostante le difficoltà strutturali, cercano di rendere il carcere più umano e dignitoso” – dichiara il Capogruppo di Azione Tommaso Bernini.