“Mariposa band”: il tributo pavese a Fiorella Mannoia

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Il nome della band avrebbe anche un sottotitolo: “Da Fiorella all’infinito”, poiché Fiorella,
una delle “dee” della musica d’ascolto, ore un bagaglio di testi impegnativi, a favore di
chi subisce ingiustizie.
“Quello che le donne non dicono” è in realtà un inno e, pur avendo compiuto quasi
cinquant’anni, è attuale: molte volte quel “non detto” è un silenzio che le imprigiona.
L’artista romana è in auge anche tra le nuove generazioni, che la ricordano nella scorsa
edizione del Festival di Sanremo, in un outfit total white, che, come cita il suo testo, “a
piedi nudi, orgogliosa, canta”. Il titolo della canzone era “Mariposa”, scelto dalla cantante
della band, già nostra cara lettrice, Liliana Tambornini. Conosciuta come “La Lilly”, lei
partecipa anche a concorsi, che testimoniano quanto il suo sia anche talento e non solo
passione musicale, con un timbro che può abbracciare la musica rock e jazz.
Ogni membro della band ha già coltivato esperienze musicali, in particolare l’amico che è
stato il collante del gruppo: Andrea Viola, musicista in un’altra tribute band, “Rimmel e
altre storie”; in onore a Francesco De Gregori. Gli altri membri sono: Vincenzo Raina,
“Dedo”, alla batteria, Diego Alberici, bassista, e Francesco Lisciandro, chitarrista.
Questa band, invece, è il sogno, di Liliana e, parlandone con Andrea, in poco tempo sono
riusciti a coinvolgere i musicisti x realizzare quel progetto.

La loro prima data ufficiale è il 19 settembre, presso la sede della Croce Rossa di Voghera.

“Come i treni a vapore di stazione in stazione”, noi tifiamo per questo progetto, che, in provincia di Pavia, non ha concorrenti: un vantaggio per la loro unicità,
che si spende meglio in locali e teatri. Contattateli e insegniamo l’amore di autori che
sono conosciuti come “cantanti”, quando meriterebbero di essere citati come poeti
italiani, nelle letterature della seconda metà del Novecento. Infatti, chi ascolta la
Mariposa band non ascolta “solo”, e non sarebbe già poco, Fiorella, immergendosi nelle
anime di Ruggeri, Fossati e Vasco, citandone alcuni. La scaletta apre con i testi, che le
rappresentano un marchio di fabbrica, arrivando a quelli non celebri, però che meritano, e
che, in questi mesi, la band sta riarrangiando, con qualche tocco personale, avvicinandosi
ai suoni delle nuove tendenze.