“Maturità, t’avessi preso prima”, canta il famoso Venditti.
Ogni anno, i candidati, anche i più diligenti, vorrebbero o tornare bambini e vederla come un miraggio o essere già adulti e che essa sia già un ricordo! Una riflessione offerta da una maturata nel 2007, quando questi ragazzi avevano un anno, alcuni non compiuto.
101 commissioni d’esame e 3.669 studenti e studentesse: un grande in bocca al lupo a questa classe 2006, che non sembra vero, sono già trascorsi cinque anni, ha svolto, per la prima volta, nella storia universale, l’esame di Stato, per conseguire la licenza di scuola media inferiore, da remoto, con tesine preparate in mesi di chiusura fisica e psicologica, con argomenti non affrontati, tra cui uno di quelli che, purtroppo, è un sinonimo di storia del Novecento: la Seconda Guerra Mondiale. Alcuni ragazzi, forse già abituati con la cosiddetta “DAD”, didattica a distanza, han già studiato da soli una parte didattica che, spesso, non è tratta come dovrebbe, a causa della conclusione delle lezioni. Però se, ieri, l’11 settembre era una tragica “attualità”, ora, è storia e i programmi andrebbero adeguati.
L’unica domanda che “vige” questa notte è: “Quale tema svolgerò?” Sì, perché complici le letture rapide, nell’era “social”, anche i temi rappresentano un ostacolo, in cui i ragazzi non sono abituati a elaborare ampie riflessioni.