San Michele, il ponte sul Naviglio, le “casette misteriose” e il caos in Consiglio – La giunta Lissia affonda tra cantieri fermi e opacità amministrativa
PAVIA – Cantieri fermi, monumenti trascurati, appalti poco chiari e un Consiglio comunale nel caos. È questa la fotografia impietosa della Pavia targata Lissia, una città bloccata da mesi e sempre più insofferente di fronte a un’amministrazione che sembra aver perso il controllo della situazione.
San Michele, il simbolo ferito
La Basilica di San Michele Maggiore, cuore spirituale e storico della città, resta assediata da transenne e materiali abbandonati.
Il cantiere è fermo da mesi, e la chiusura dell’ingresso laterale ha creato disagi enormi ai fedeli.
Nonostante le proteste, l’assessora ai Lavori Pubblici Alice Moggi continua a sostenere che “va tutto bene”.
Intanto, l’immobilismo cresce e l’immagine della città si sbriciola insieme alla sua storia.
Ponte sul Naviglio – Tredici mesi di vergogna
Dal 22 luglio 2024 il ponte di viale Ludovico il Moro è chiuso.
La ditta Fratelli Marotta Srl avrebbe dovuto completare i lavori in 120 giorni, ma dopo oltre un anno, il ponte è ancora fermo.
Il Comune minaccia penali, ma nulla si muove.
La vice sindaca Moggi parla di “problemi tecnici” e “responsabilità della ditta”, ma i cittadini sanno bene che l’unico vero problema è una gestione fallimentare dei cantieri pubblici.
Sicurezza fuori controllo
Piazza della Vittoria e il centro storico sono ormai teatro di episodi di violenza e degrado.
Eppure, l’assessore alla sicurezza Rodolfo Faldini minimizza.
Cittadini e commercianti chiedono interventi, ma la giunta risponde con il silenzio.
Il risultato è una città in cui ci si sente sempre meno sicuri.
Consiglio comunale nel caos e Sinti nel mirino
L’ultima seduta consiliare è degenerata in urla e proteste.
Sul tavolo, la questione dello spostamento del campo Sinti di piazzale Europa, ma anche la rabbia di una cittadinanza che non viene ascoltata.
Residenti e consiglieri chiedevano risposte, ma il sindaco Michele Lissia ha preferito chiudere la discussione tra tensioni e accuse di scarsa trasparenza.
Un episodio che mostra ancora una volta l’inadeguatezza politica e amministrativa di chi guida Palazzo Mezzabarba.
Le casette “misteriose” di Natale
Come se non bastasse, scoppia il caso delle dodici casette in legno del Villaggio di Natale 2025.
Il Comune le definisce “nella propria disponibilità”, ma non esiste traccia di alcun bando o determina d’acquisto.
Chi le ha fornite? Quanto sono costate? Perché non è stata coinvolta l’artigianato locale?
Domande senza risposta, mentre l’amministrazione continua a parlare di “trasparenza” e “partecipazione”.
La giunta delle scuse
C’è un filo che lega tutte queste vicende: l’incapacità di governare.
Una giunta dove ognuno si giustifica e nessuno decide, dove i cantieri restano fermi, i cittadini si sentono soli e la fiducia evapora.
Dalle opere pubbliche alla sicurezza, dalle politiche sociali agli eventi, il Comune di Pavia naviga a vista, tra approssimazione e opacità.
Pavia merita una guida vera, non un’amministrazione che galleggia tra promesse, confusione e scaricabarile.
