Tensione, proteste e accuse alla giunta Lissia durante la seconda seduta sul trasferimento del campo di Piazzale Europa
Nella serata del 16 ottobre 2025, al Palazzo Mezzabarba, sede comunale di Pavia, si è tenuta la seconda seduta pubblica dedicata alla questione dello spostamento dei Sinti da Piazzale Europa.
All’incontro hanno preso parte decine e decine di cittadini della zona est di Pavia, molti dei quali si sono dichiarati fortemente contrari all’ipotesi di trasferire la comunità nomade nell’area verde di San Pietro.

Durante la seduta, la giunta comunale ha espresso la volontà di modificare la destinazione prevista, annunciando di aver individuato una nuova area, i parcheggi della zona industriale della Riso Scotti. L’annuncio ha provocato reazioni immediate tra i presenti, accendendo il dibattito e generando momenti di tensione in aula.
A quel punto, l’opposizione, e più precisamente – Niutta, Marchetti, Pallavicini e Cantoni – hanno cercato di instaurare un dialogo con la maggioranza e con i cittadini presenti, ma la situazione è presto degenerata.
Molti residenti, esasperati, hanno iniziato a contestare rumorosamente la giunta Lissia e in particolare l’assessore alla Sicurezza, Rodolfo Faldini, accusato di sottovalutare la gravità del problema e, secondo diversi testimoni, di mostrare atteggiamenti poco rispettosi, come sorridere di fronte alle proteste dei cittadini.

In aula si è così creata una forte tensione, con momenti di caos e rabbia da parte di chi teme che il nuovo insediamento possa abbassare drasticamente il valore delle abitazioni della zona. Alcuni residenti hanno sottolineato che molte famiglie hanno speso centinaia di migliaia di euro per acquistare case che, con la presenza di un campo Sinti nelle vicinanze, “varrebbero un quarto del prezzo pagato”.
Dal centrosinistra, che sostiene la maggioranza di governo cittadino, sono arrivate poche risposte concrete. Il sindaco Michele Lissia, impegnato più volte a placare gli animi in aula, è apparso in difficoltà nella gestione della situazione, non tanto per incapacità personale, quanto per mancanza di sostegno da parte della sua stessa maggioranza.
Una maggioranza che molti cittadini definiscono “distaccata dalla realtà e dai problemi della gente”.
Presenti ma silenziosi anche diversi membri della giunta, tra questi, la vicesindaca Alice Moggi, accusata da alcuni partecipanti di essere “presente ma assente”, non avendo preso parola né espresso alcuna posizione durante l’intera seduta.
Ancora più duri i commenti rivolti a diversi consiglieri e assessori, che – secondo numerosi cittadini – ridevano o guardavano i telefoni mentre la popolazione esprimeva le proprie preoccupazioni. Un atteggiamento percepito come offensivo e arrogante, interpretato da molti come il messaggio implicito di “io sono io e voi non contate nulla”, o per meglio citare una frese del marchese del Grillo, “io so io e voi non siete un cazzo“
La battaglia per la collocazione dei Sinti, dunque, è tutt’altro che conclusa, gli abitanti di Pavia Est promettono di continuare la mobilitazione, dichiarando di voler difendere il valore delle proprie case e la tranquillità dei quartieri.
Nel frattempo, la città resta divisa e angosciata, in attesa che la giunta individui una soluzione definitiva e condivisa.





