Due Chiacchiere con l' Arte

Roberto Marangio

Biografia:

Nato a Lecce nel 1956, mi sono diplomato al Liceo Scientifico nel 1975 e laureato in Scienze Economiche a Siena nel 1980.

Ho lavorato in banca per 35 annni ricoprendo diversi incarichi quasi sempre a Venezia, dove risiedo e mi sono sposato con Carla.

Dopo il mio pensionamento avvenuto nel 2017 ho deciso di impiegare il mio tempo per coltivare tutte le mie passioni non solo culturali e sociali, ma anche sportive.

Fin da giovane ho sempre avuto la passione per la Filosofia, che ho coltivato da autodidatta per cui mi piace definirmi un “apprendista filosofo” nella consapevolezza che siamo tutti filosofi, anche se non tutti lo sanno.

Se dovessi definire la mia posizione filosofica direi che sono un “materialista costruttivista”, in quanto penso che tutta la realtà sia solo materia , di cui possiamo conoscere solo la rappresentazione che ci possiamo costruire.

Mi piace definirmi anche un animalista antispecista e sul piano politico un progressista.

Mi occupo anche di volontariato, sono impegnato in un’associazione per la difesa della laicità dello Stato e per i diritti civili e coltivo come hobby la batteria…per la gioia di mia moglie!

Ho scritto il mio primo libro “Pensieri e Parole per vivere meglio” come promemoria delle mie riflessioni sulla vita e sul mio modo di vedere il mondo.

Sinossi:

L’ idea di questo libro è nata dalla sistemazione di un gran numero di appunti e

note, che nel corso degli anni avevo accumulato nei posti più disparati, come

quaderni, post-it, libri, foglietti volanti, ecc. Si tratta di riflessioni in parte

personali e in parte tratte dalle letture che ho coltivato negli anni, ma che

sento egualmente “mie” in quanto le ho interiorizzate e sono diventate parte

del mio modo di vedere il mondo. Infatti, come scrivo nel pensiero 117:” Le

idee sono come i cibi, ci nutrono e ci fanno crescere anche se non ricordiamo

da dove provengono”.

Questi pensieri fuori posto non sono stati scritti con l’intenzione di pubbli-

carli, ma come pro-memoria per me stesso, allo scopo di fissare alcune ri-

flessioni elaborate in diverse occasioni, per cui, quando faccio delle

affermazioni, in realtà sto parlando a me stesso. Infatti, più che l’autore di

questi miei pensieri, mi considero un loro lettore, che cerca sempre di man-

tenere uno spirito critico verso ciò che legge. Non sono verità assolute, ma

solo spunti di riflessione, oggetto di continue verifiche e modifiche, che ora

ho deciso di condividere con chi li vorrà leggere.

Mi sono deciso a raccogliere tutti questi pensieri e a “buttarli giù” mante-

nendo lo stesso “disordine”con cui li ho trovati, perché rispecchia il mio in-

teresse “disordinato” per i diversi aspetti del sapere e anche per imprimere

un ritmo meno monotono alla lettura. Per questo motivo, il libro può essere

letto non solo dall’inizio alla fine, come avviene per tutti i libri che seguono

un filo conduttore, ma anche dalla fine verso l’inizio oppure “a salti”. Infatti,

iI titolo scelto vuole dare il senso di una serie di pensieri e di riflessioni che

procedono senza un ordine predefinito, in quanto scritti “di getto” e “alla

rinfusa”.

Da “apprendista filosofo”, come mi piace definirmi, che ama il sapere pur

sapendo di non sapere nulla, non ho voluto scrivere un saggio articolato su

un argomento specifico, ma ho preferito continuare a vagare con i miei pen-

sieri nell’arcobaleno del sapere umano, che si compone di tanti colori, ma

nell’insieme ci regala una luce profonda. La mia è una riflessione in itinere,

è un cantiere ancora aperto che non avrà mai fine.

Se dovessi definire la mia posizione filosofica la chiamerei “materialismo co-

struttivista” (non so se questa etichetta sia stata già usata), in quanto penso

che il mondo sia costituito solo da “materia” che tuttavia, tramite il nostro

sistema cognitivo, non possiamo percepire così com’è, ma solo costruirne

una rappresentazione coerente con i nostri schemi mentali. Ecco perché per

me i problemi più importanti sono sempre stati: “che cosa posso conoscere?”,

“come posso conoscere ciò che posso conoscere?”.

Domande:

Aforismi , piccole regole per la vita, lo scopo di questo libro ?

Questo libro nasce come raccolta di pensieri scritti in tanti anni nel corso dei miei studi filosofici e psicologici. Sono stati buttati giù alla rinfusa senza un ordine predefinito sulla base delle riflessioni che di volta in volta avevo occasione di fare sui temi che più mi appassionavano. Più che di regole per la vita sono espressione del mio modo di vedere ed interpretare la vita ed il mondo, che ho scrittto soprattutto per me come spunti per ulteriori riflessioni. Alla fine, quando li ho raccolti tutti e sistemati, ho pensato di provare a pubblicarli per condividerli con gli altri, ispirandomi ai grandi scrittori di aforismi come Nietsche, che con i suoi pensieri profondi e taglienti mi ha sempre affascinato. Il libro che ne è uscito può , come faccio anch’io, essere letto in ordine sparso,cioè dall’inizio alla fine o viceversa, oppure a salti quasi come un breviario da tenere in tasca e da leggere quando si ha un po’ di tempo o di voglia per riflettere su qualche argomento che ho cercato di proporre. Per questi motivi, oltre che l’autore di questo libro mi considero il suo principale lettore, che ogni volta che lo rilegge cerca di approfondire qualche tema perchè penso che la conoscenza non sia mai un’opera conclusa, ma un cantiere sempre aperto.

 

Quanto è importante vivere ponendosi delle piccole regole o dei piccoli principi per la vita quotidiana? 

Penso che tutti, anche se per alcuni in forma inconsapevole, abbiamo delle regole di condotta che ci guidano nei nostri giudizi e nelle nostre azioni quotidiane, le quali sono il frutto della nostra educazione, della nostra personalità e delle nostre esperienze sociali. L’insieme di queste regole costituisce la morale individuale, che ci indica ciò che, secondo noi, è bene o male per la nostra vita e ciò che, sempre a nostro giudizio, dovrebbe guidare anche il comportamento degli altri. Per questo motivo, se ci comportiamo coerentemente con queste regole diremo che le nostre azioni sono morali e degne di lode, mentre in caso contrario saranno giudicate anche da noi stessi immorali e degne di biasimo. Non sempre la morale individuale coincide con quella sociale, espressione degli usi e costumi della società, ma sicuramente la prima è sempre influenzata della seconda, anche se poi dipende dalla liberà volontà dell’individuo di adeguarsi o meno ad essa.L’importante è per me di acquisire la piena consapevolezza dei propri principi morali e cercare sempre di agire coerentemente con essi.

 

Importante in una società come la nostra attuale, aprire al mondo una coscienza?

In un mondo complesso come quello che stiamo vivendo penso che lo scopo principale dell’Uomo dovrebbe essere quello di sviluppare la propria conoscenza della Natura, degli altri e di tutto l’Universo, la quale è anche la fonte della coscienza morale, perchè solo se sappiamo cosa è il Bene possiamo sperare di attuarlo, anche se serve sempre lo sforzo della volontà per raggiungerlo praticamente.

In questo senso, bisogna aprirsi al mondo nel senso di conoscerlo per interpretarlo ed eventualmente trasformarlo verso un orizzonte di maggiore progresso dell’Umanità.

Solo se conosciamo i problemi del mondo, possiamo acquisirne consapevolezza e batterci per risolverli.

 

Dove possiamo trovare il libro?

In tutte le librerie oppure su tutti i siti web tipo Amazon, Feltrinelli, Mondadori, IBS, ecc. dove se non è disponibile può essere ordinato per riceverlo in pochi giorni. Inoltre,rientrando nella sezione “Saggi” può essere acquistato anche con il Bonus Cultura 18app o con la Carta del Doocente per chi ne ha diritto.

 

Progetti per il futuro ?

Sviluppare nuovi temi e nuovi argomenti, magari anche su temi policiti e di attualità, e , se ci riuscirò, scrivere un nuovo libro di aforismi.  Infine, come scrivo nell’epilogo del libro, il compito che mi sono prefissato per il resto della mia vita è quello di ” non pensare a ciò che non ho fatto, ma a ciò che posso ancora fare e…farlo!”.

Di Manuela Montemezzani 

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