Attualità

Caro Babbo Natale…

Nel mondo in cui viviamo,nel periodo in cui viviamo, come viviamo il nostro tempo, nonostante tutto, voglio scrivere una lettterina al personaggio panciuto, barbuto, vestito con uno strano pigiama rosso, brontolone, ma tanto buono. Ho parlato di letterina? Sarà meglio una mail. Anche lui, ormai, usa internet. Bene. Mail con posta prioritaria. Caro Babbo Natale. Beh! Forse caro potrebbe essere troppo confidenziale. Egregio signor Natale Babbo. In questi frenetici giorni, dove la gente impazzisce alla ricerca di oggetti stravaganti, all’avanguardia, fidandosi soprattutto di personaggi che influenzano (?) e di intelligenze artificiali, e chiedendo soprattutto ricchezza, felicità e, forse, salute, vorrei anche io farti una richiesta. No, non voglio le solite cose assurde, i miliardi, il biglietto vincente del superenalotto,  la villa con piscina, gioielli costosi, ecc. Vorrei che tu portassi,a noi, piccoli esseri dell’infinito, l’umiltà che ci ha distinti per milioni di anni. In questo mondo dove ci siamo adagiati sul minimo indispensabile,  dove un pasto a casa arriva prima di un’ambulanza o di una pattuglia, dove dimenticare il telefono a casa è più doloroso della perdita del lavoro, dove apparire conta più di essere, dove le parole delle canzoni sono promiscue sui tipi di rapporti ma non citano mai l’amore vero, dove non si può più dire di mamma ce n’è una sola, dove devi parlare di colori neutri. Dove le donne vengono fatte oggetto di crimini. Dove non esistono più gli uomini che lasciano il passo alle donne, né chi lascia il posto a sedere sui mezzi pubblici ad anziani e donne in dolce attesa. Dove si cerca il modo di far lavorare gli altri, perché siamo tutti dottori. Dove tutti vogliono avere il pianeta green, ma non smaltite a casa mia. Ti chiedo, Natale carissimo, di riportare quelli che erano i nostri vanti : la cordialità,  la gioia nell’andare al lavoro. La fierezza di alzarci per primi ad aiutare un anziano. La voglia di imparare un mestiere. L’entusiasmo di metter su famiglia e crescere dei figli, educandoli alla semplicità. I dolci sogni ai bambini. Riduci le parole inutili e vanitose, riporta le parole PER FAVORE e GRAZIE. Rendici ancora fieri di essere umani. La pace, spesso esiste, quando i contendenti riducono le richieste ed ascoltano di più l’avversario. Insegnaci ad ascoltare. Credo di aver chiesto forse troppo, però sono certo che tu farai di tutto per accontentarmi. Perché tu sei il vero Spirito del Natale. Grazie. E con l’occasione, tanti auguri a tutti.

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