Cultura e Musica

Il fascino antico del Castello di Pinarolo Po

Nelle rubriche che narrano di luoghi situati in Oltrepò, viene raramente nominato il Castello di Pinarolo Po: uno dei motivi più ovvi è per la sua impossibilità nel visitarlo. Purtroppo, la sua lunga esistenza al centro del paese è stata poco curata dai Beni Culturali, ma sia gli abitanti sia molti appassionati di arte, soprattutto di architettura, denunciano lo stato di degrado dell’edificio.

Con una dichiarata voglia di non vedere solo il lato negativo, abitando vicino al paese e trovandosi, il Castello, quasi di fronte a quella che era la casa e la bottega dei miei nonni materni, io gli sono affezionata e credo che comunque esso conservi ancora un fascino singolare, che meriti di essere osservato.

Nonostante non siano presenti cartelli che indichino la proibizione di entrare, chiunque voglia ammirarlo dovrebbe mantenere le dovute distanze, facili da rispettare, anche per la cinta che allontana l’edificio dalla via in cui si trova, e anche dalla presenza del fossato tipico dei castelli di difesa.

Elvezio Passaro, un abitante del paese, amante del restauro e del modellismo, anni fa, ha ricostruito il castello in miniatura e aveva ricevuto anche un premio, in una gara. Ho avuto l’occasione di vederlo in prima persona e la creazione è un vero e proprio gioiellino. Elvezio condivide che il rispetto dell’ambiente non deve essere solo nei confronti della natura, ma anche nelle opere compiute dall’uomo.

Una breve descrizione per coloro che vorranno almeno osservarlo, durante un escursione nella zona del basso Oltrepò, non molto conosciuta, ma che nasconde interessanti aspetti, sotto molti punti di vista.

Il castello è stato costruito nel 1300, dalla pianta quadrata e circondato da quattro torri, di cui ne rimane solamente una, nel lato sudoccidentale. Esso si trova all’interno di un ampio cortile, delimitato da un fossato, nel quale si poteva accedere tramite un ponte levatoio.

Lo stile è tipico medievale, con i mattoni a vista, che ricoprono l’intera parte esterna.

Fino a quando la situazione era più gestibile, alcuni esperti hanno rischiato l’entrata al suo interno, per studiare i cimeli rimasti e han potuto constatare che, nonostante i crolli di numerose parti, tra cui il tetto, resistono ancora alcune decorazioni, risalenti al 1700 e al 1800.

Da oltre ormai quarant’ anni, l’edificio non è più sotto il controllo di un proprietario: le ultime furono due sorelle, che non riuscirono a decidere una spartizione dell’immobile e lo lasciarono alla rovina.

Dalla nobile famiglia Malaspina, di cui abbiamo testimonianze anche a Pavia, ne susseguirono numerosi di proprietari.

Oggi, restaurarlo significherebbe ricostruirlo quasi del nulla.

L’ auspicio è che qualche esperto, volontario o retribuito, possa stilarne una più completa analisi, affinché esso, anche in un futuro in cui potrà crollare, rimanga nella memoria dei pinarolesi o di chiunque l’abbia conosciuto, nonché tramandato alle nuove generazioni.

Come molti altri paesi della zona, Pinarolo Po ebbe un’importanza notevole come passaggio per il commercio e per le battaglie, ma, se da una parte conobbe la pace di un’esistenza più equilibrata, dall’altra esso ridusse la propria fama, a livello regionale, nonché nazionale, tuttavia, come accennato prima, siamo circondati da tesori, di cui nemmeno abbiamo idea ed è ora di scoprirli e narrarli, con testo e immagini.

 

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