Due Chiacchiere con l' Arte

Concerti live dei Nylon in Liguria

23 giugno: La Cave, vicolo Pescio 16, Sanremo 24 giugno: Circolo Ballo dei Gorleri, Str. Diano Gorleri, 7, Diano Marina (Imperia) 25 giugno: Za Records, Via Sebastiano Caboto, 6, Imperia

Che tematiche trattate nelle vostre canzoni, chi scrive i testi?
Le tematiche che sviluppiamo nelle nostre canzoni spaziano dal sociale al personale, a volte anche intersecandosi. Penso ad un brano come “Mare Scuro” che parla della difficile traversata dell’Africa da parte dei migranti ancora prima di arrivare sulle coste mediterranee ma soprattutto da un punto di vista diretto di un migrante con il sogno dell’Europa oltre il mare. “Alice” parla del dramma dell’eroina nel parchetto di Rogoredo usando come chiave espressiva la storia di “Alice nel paese delle meraviglie” quindi giocando tra contrapposizione di personaggi reali e di fantasia con un epilogo che solitamente spiazza gli ascoltatori. La scelta degli argomenti non mai banale anche perché cerchiamo sempre di evitare la banalità e quindi anche i temi di amore e disagio sono sempre trattati nel modo più accattivante possibile., I testi sono scritti da me e da Davide, solitamente si pensa che sia il cantante a scrivere i testi e quindi per il pubblico è strano pensare che magari una canzone come “L’indecente’ che sembra parlare proprio di me, in verità sia stata scritta interamente da Davide. Siamo due autori e compositori molto equilibrati tra noi ma con alcuni tratti distintivi che rendono ancora più particolari le nostre produzioni e soprattutto siamo in perenne collaborazione anche in corso di scrittura con consigli e soluzioni che portano poi ad una reciproca soddisfazione del brano sia per me che lo devo cantare sia per lui e Adriano che devono suonarlo.
Avete uno show molto ben costituito nei vostri live, quanta improvvisazione c’è e quanto pianificate?
Ti ringrazio, l’aspetto live è sicuramente uno dei più importanti per i Nylon, cercare di portare i nostri spettatori all’interno del nostro mondo è fondamentale. Le presentazioni, gli oggetti di scena e anche alcune interazioni con il pubblico risultano importanti tanto quanto il testo e la musica dei brani. Naturalmente abbiamo delle linee guida che ci permettono di identificare i brani anche tra di noi ma nulla è veramente pianificato, anzi, la componente di improvvisazione è fondamentale anche per non dare l’impressione di una “recita”. Inoltre l’interazione con il pubblico non si può mai prevedere e quindi con gli anni abbiamo cercato di acquisire sicurezza e confidenza col pubblico e speriamo che il pubblico ligure si faccia conquistare dalle nostre suggestioni.
Fino ad ora quale luogo ha significato di più per voi, dove avete fatto un concerto?
Domanda difficile, se non impossibile: ogni concerto è
un’esperienza a se. Ogni volta che siamo davanti al pubblico è una nuova
sfida e non c’è un libretto d’istruzioni su come “fare un concerto
Se parliamo di concerti significativi per la nostra carriera e sforzandomi a fare una cernita posso dire che i concerti che abbiamo fatto nelle selezioni di Rock Targato Italia (concorso nazionale che abbiamo vinto nel 2018) sono stati molto importanti per due motivi: perché ci hanno messo di fronte ad una giuria con il compito di valutare oggettivamente il nostro operato sul palco e poi perché ci ha dato un occhio critico anche sulle performance degli “avversari” (scusate le virgolette ma non c’è mai stata vera competizione con i nostri colleghi, anzi, ancora oggi siamo in contatto con le band incontrate nel contest per scambiarci date e pareri)
Suonare in apertura ad artisti del calibro di Vasco Brondi (Luci della centrale elettrica), Richard Lindgren, Max Manfredi e Roberto Angelini, per citarne alcuni, sono state delle vere esperienze formative. Suonare con artisti che stimiamo sia dal punto di vista musicale che comunicativo, non ci ha solo inorgoglito ma ci ha anche permesso di imparare alcune mosse scaltre per ottimizzare anche le nostre stesse performance.
La canzone d’autore bella musicata che fate a chi vi ispirate, banalmente quali sono stati i vostri ispiratori?
Posso dirti che all’interno della band ascoltiamo tutti musica diversa con qualche punto di intersezione ma questo ti fa capire che le nostre ispirazioni sono molto variegate.
Il nostro pubblico però potrebbe rispondere a questa
domanda anche perché ci piace chiedere, parlando con
loro dopo i concerti, che suggestioni hanno sentito
durante il concerto.
Tra i nomi che ricorrono più spesso ci sono: Vinicio Capossela che abbiamo avuto modo di conoscere al Premio Tenco e che sicuramente ha avuto un grandissimo impatto sia sulla nostra scrittura che sul mio modo di pormi sul palco.
Tom Waits, sia per la voce che per l’atmosfera fumosa e bohemien dei nostri brani. Potrei citarne altri ma se dovessi dire in prima persona chi sono le figure più importanti per la mia ispirazione direi (forse anche scadendo nella banalità del cantautore): Francesco De Gregori, Vasco Brondi, Jarvis Cocker (nessuno lo conosce ma è un vero performer che sin dall’adolescenza ha segnato il mio percorso musicale) Inoltre siamo perennemente ispirati da ciò che ascoltiamo, penso agli Eugenio in via di Gioia, Mannarino, Brunori SAS, Dente e qualsiasi artista che ci capiti di ascoltare e approfondire, per noi la musica è una continua contaminazione, basta una canzone, un verso, uno slogan a ispirarci ed è per questo che il processo creativo è una bestia difficile da domare ma che non delude mai.
Di Manuela Montemezzani

Lascia un commento