Due Chiacchiere con l' Arte

Roberto Casati

Roberto Casati è nato a Vigevano il 27 aprile 1958, dove tuttora abita.

Si è interessato di poesia già da ragazzo, studiando in particolare le opere di Pablo Neruda e la poesia

e narrativa di Cesare Pavese. Entrambi hanno lasciato tracce nelle sue poesie giovanili, molte delle

quali sono rimaste chiuse nei cassetti, fino a perdersi nelle polveri del tempo.

Nel 1984 ha pubblicato il suo primo libro “Amore e disamore”, il cui inedito è stato premiato con una

segnalazione l’anno precedente da una giuria presieduta da Carlo Bo (Premio Spiaggia di velluto –

Senigallia), critico di fama nazionale e che Giorgio Barberi Squarotti e Franco Piccinelli hanno

considerato favorevolmente.

Nel 1986 è uscita la raccolta “Roma e Alessandra” per le Edizioni Tracce di Pescara, il cui inedito è

stato segnalato al Premio Montale a Roma da una giuria presieduto da Maria Luisa Spaziani,

ricevendo poi vari riconoscimenti.

In seguito incoraggiato da Paolo Ruffilli, poeta e critico dei più conosciuti, direttore editoriale delle

Edizioni del Leone, ha pubblicato la trilogia del viaggio composta da “Coincidenze massime” (1988),

“Ipotesi di fuga” (1992) e “In navigazione per Capo Horn” (1999), che hanno ottenuto unanime

consenso di critica.

Negli anni 2000 ha pubblicato alcuni testi in antologie e della sua opera si è interessato soprattutto

Guido Miano Editore, proponendogli nel 2016 una raccolta antologica delle sue opere con note

critiche, edita con il titolo “Carte di viaggio”.

Infine nel novembre 2020 è uscita la raccolta “Appunti e carte ritrovate” pubblicatada Guido Miano

Editore. Questa raccolta è frutto di una ricerca di parole, frasi, pensieri scritti in più di 30 anni (tra il

1988 e il 2020). Ricerca fatta nel periodo del primo lockdown della primavera 2020, quando quella

situazione ha colpito profondamente l’animo umano e lo ha spinto a fermarsi, riprendendo pensieri e

parole, fino a renderle più profondamente grezze, forti da colpire il cuore.

Riguardo allo stile del suo scrivere negli anni giovanili era una poesia quasi prosa, secondo il modo

di Cesare Pavese, con testi anche molto lunghi. Adesso è certamente più intimista, e rimarca il senso

della sua ricerca poetica che si racchiude tutta nel “viaggio”. Viaggio che è soprattutto interno,

viaggio dell’anima nell’anima, fatto di emozioni, carezze e segreti tutti da svelare alla donna amata.

Vari sono stati i riconoscimenti avuti dalla partecipazione a Concorsi e Premi letterari.

Ha pubblicato le raccolte di poesie: Amore e disamore (Edizioni Lo Faro Roma – 1984), Roma e

Alessandra (Edizioni Tracce Pescara – 1986), Coincidenze massime (Edizioni del Leone Spinea –

1988), Ipotesi di fuga (Edizioni del Leone Spinea – 1992), In navigazione per Capo-Horn (Edizioni

del Leone Spinea – 1999), Carte di viaggio (Guido Miano Editore Milano – 2016), Appunti e carte

ritrovate (Guido Miano Editore Milano – 2020).

E’ stato inserito nelle Antologie: “Trame della parola” (Edizioni Tracce 1986), “Discorso Diretto”

(Canova 1986), “Lo scrigno aperto ” (Nuove Scritture 1990) e “L’attimo della parola” (Edizioni

Fruska 1991), “La poesia contemporanea” (Guido Miano 1997), “La parola e il tempo” (Ibiskos

Editrice 1997), “Quaderni paralleli di nuova poesia” (Guido Miano Editore 2000), “Poiesis”

(Edizioni Scettro del Re 2001), in “Storia della letteratura – Il secondo novecento vol.II” (Guido

Miano 1998), in “Poeti Italiani nel Mondo” (Book Editore 2003), in “Dossier Poesia 2004″ (Book

Editore 2004), in ” Storia della letteratura – Il secondo novecento vol.III” (Guido Miano), in “Il Calamaio 2005 – Quaderni di poesia” (Book Editore 2005) e in ” Storia della letteratura – Il secondo

novecento vol.IV” (Guido Miano 2015).

Hanno scritto della sua poesia, fra gli altri: A. Coppola, F. Piccinelli, G. Barberi Squarotti, M.

Ferrante, A. Cappi, P. Ruffilli, P. Codazzi, N. Di Stefano Busà, R. Carifi, G. Ladolfi, G. Mazzocato,

G. Miano, E. Concardi, N. Pardini, E. Dalla Libera, R. Piazza, G.A. Palumbo.

Per qualsiasi altra informazioni è disponibile il sito

Sinossi

Appunti e carte ritrovate

Il poeta Roberto Casati si dimostra un vero cesellatore di parole, che, assemblate in iuncturae di

grande forza reificante, si offrono ad un dire vario e articolato; ad una architettura grammaticale che

coi suoi slanci ascensionali o col ricorso a immagini di erotica fisicità ci offre tutte le tappe di un

odeporico percorso: i versi si fanno ora brevi e concisi, ora ampi e prolungati, ora ipertrofici, ora

ipotrofici per seguire le oscillazioni di un sentire in preda ad un erotismo di ecfrastica elasticità, per

cui, come in tutti i viaggi marini, non è arduo pensare a naufragi, a scogli che infrangono

l’imbarcazione o a immersioni ed emersioni, dato che il poeta sente il bisogno di visualizzare i suoi

stati d’animo in guizzi naturali che bene li configurano.

Dettagli

Autore:

Roberto Casati

Editore:

Guido Miano Editore

Anno edizione:

2020

In commercio dal:

13 ottobre 2020

Domande

Ci racconti del suo libro.

La raccolta “Appunti e carte ritrovate” è uscita nell’ottobre 2020 da Guido Miano Editore.

Si è trattato del mio ritorno alle pubblicazioni, visto che l’ ultima uscita editoriale era del

1999, per cui circa 20 anni prima, dopo che dal mio esordio del 1984 avevo pubblicato 5

libri. Negli anni 2000 ho pubblicato solo testi sciolti in alcune antologie fino a quando

Guido Miano nel 2016 mi ha proposto di pubblicare una raccolta antologica delle mie

opere corredate da note critiche uscita con il titolo “Carte di viaggio”.

E arriviamo a parlare di “Appunti e carte ritrovate”.

La raccolta è nata nel periodo di lockdown di marzo/aprile 2020. Non è un libro che parla

del lockdown o della pandemia, ma è frutto della ricerca fatta in quel periodo, quando

quella situazione anomala ha colpito profondamente nell’anima e mi ha obbligato a

fermarmi, riprendendo pensieri e parole, fino a renderle più profondamente grezze, forti

da colpire il cuore. Questa raccolta rimarca il senso della mia ricerca poetica che si

racchiude tutta nel “viaggio”. Viaggio che è soprattutto interno, viaggio dell’anima

nell’anima, fatto di emozioni, carezze e segreti tutti da svelare alla donna amata.

In quei mesi ho pensato di aver bisogno nuovamente di pubblicare, perché per me fare

poesia è raccontare la vita. La mia poetica vede il mare come uno strumento che con le

sue caratteristiche fisiche vive le diverse fasi dell’amore. C’è l’impeto dell’alta marea, il

lento andare della risacca, il movimento continuo giorno e notte come un respiro

indefinito. È l’equivalente dell’innamoramento che brucia gli attimi, travolge i pensieri, a

cui segue una momentanea disillusione, forse un momento di stanca che fa perdere

interesse nel sogno inseguito, fino a trovare poi il senso profondo di un amore per cui si

invecchia insieme.

Così che la donna ed il mare diventano amori esclusivi. Sono un tutt’uno e sviluppano

immagini insieme o alternativamente ma senza mai perdersi di vista per più di un attimo.

A livello formale il lavoro che ho fatto su questi testi è stato di riportare alla più semplice

essenza la necessità della poesia, addirittura del singolo verso e della singola parola. Se è

vero, ed io credo lo sia, come dice Paolo Ruffilli che:

“La poesia è l’arte del togliere”

sono andato alla ricerca della concisione e dell’incisività del linguaggio.

La raccolta si divide in tre sezioni. “Diario di viaggio” raccoglie testi molto brevi come

tracce lasciate da un percorso di innamoramento. Come fossero bigliettini recuperati da

uno scrigno. “Carte disperse” raccoglie pensieri perduti o dimenticati, che nell’atto di rileggerli si rivitalizzano, prendendo nuova linfa. Infine “Carte ritrovate” raccoglie le

poesie degli ultimi anni, quelle che hanno fatto sì che potessi ritornare a scrivere ancora

poesia con la voglia di proporre a chi vuole leggere il mio continuo andare.

La vita come viaggio, come rivelazione e stupore. Il viaggio è quello di Dragut il corsaro,

che varca ogni giorno le colonne d’Ercole di Gibilterra, facendo scorribande sui mari da

Capo Horn a Punta Arenas, a Isla Negra, alla ricerca di una carezza e di un bacio.

In fondo l’amore è una forza capace di trascinarci fuori da noi stessi, dal nostro

egocentrismo ed egoismo. Scrivendo di amore il confine tra immaginazione e vita vissuta

si perde. L’una si confonde nell’altra, come volti coincidenti ed opposti al tempo stesso,

che si completano ed annullano.

La Poesia nel 2023?

Gli anni che stiamo vivendo stanno segnando un ritorno alla scrittura poetica, anche da

parte di un pubblico giovanile. Quello che non esiste o quasi è un mercato editoriale che

proponga percorsi ai possibili lettori. È un tragico corto circuito per cui vengono scritti

moltissimi libri (ormai è molto facile pubblicare anche in autonomia, quando ho

cominciato io bisognava per forza trovare un editore) ma quasi nessuno di questi ha un

pubblico, qualcuno che legga quello che viene stampato. È auspicabile un ritorno delle

letture poetiche, ai caffè letterari, cosi come dei festival di poesia che presentino alla platea

testi ed autori anche delle nuove generazioni.

Come avvicinare il giovane ad amare la Poesia?

Se crediamo sia vero ciò che Umberto Piersanti, uno dei massimi poeti italiani, ha detto in

una lezione:

“La poesia prima di essere un valore morale, sociologico, politico è un valore antropologico. Cioè, se io ho

letto “L’infinito” sono forse diventato migliore, ho imparato qualcosa? No, ho solo approfondito il mio

essere uomo, la mia capacità profonda di percepire, di essere. Una nazione senza poeti o con uno scarso

interesse per la poesia è una nazione a cui manca molto. Per cui la poesia è un valore antropologico prima

di tutto il resto. Tantissima poesia nella storia umana non ha un valore etico, non ha un valore sociale

eppure ha un valore umano essenziale”

è necessario che la Scuola metta nella prospettiva di ogni studente la proposta di lettura e

scrittura poetica. Dico lettura e scrittura perché è assolutamente necessario per poter

scrivere aver letto, aver elaborato nell’anima. Non è possibile dire come fanno alcuni

“poeti”: io non leggo perché non voglio essere condizionato da ciò che altri hanno scritto.

Il suo poeta preferito, se ne ha uno?

Ho cominciato ad interessarmi di poesia ai tempi della scuola, studiando in prima battuta

Prévert, che ho subito dopo abbandonato per impazzire (non esiste altro termine per

definire l’interesse verso questi autori) per Pavese e Neruda. Sono autori molto differenti

tra loro ma che alla stessa maniera mi hanno riempito il cervello ed il cuore di emozioni.

Oggi sono più di uno i poeti che mi piace leggere. Sicuramente Paolo Ruffilli, grande poeta

ed anche narratore e saggista. Con lui, Direttore editoriale delle Edizioni del Leone, ho

pubblicato tre raccolte tra il 1988 e il 1999. Mi piace il suo stile poetico, mi piace il suo

modo di scavare le parole lasciando al lettore solo l’essenziale. Quindi Umberto Piersanti,

il poeta della natura, con il quale partecipo a Civitanova Marche ad una Scuola di poesia,

Antonio Spagnuolo e Ninnj Di Stefano, personaggi storici che hanno rappresentato la

ricerca e la divulgazione poetica dagli anni ’70 a tutt’oggi.

Che temi tratta con la sua poesia?

La scrittura poetica per me è un modo per esprimere tutto quello che il cuore sente, è il

mio modo di rapportarmi con il mondo, con chi mi sta accanto, è l’essenza che raccoglie

parole e le trasforma mettendoci dentro un soffio d’anima. È un atto che partendo

dall’ispirazione (uno sguardo, un evento, una frase letta, un sentimento che prende il

sopravvento) richiede poi un rituale fatto di applicazione, lavoro di approfondimento,

definizione, ricerca del verso e nel verso delle singole parole. A volte è anche fatica. I temi

che tratta la mia poesia sono sostanzialmente legati ad una introspezione dell’anima che si

svela nei rapporti d’amore verso la sfera femminile, ed anche il rapporto con la propria

storia familiare, alla ricerca delle proprie radici. Se vogliamo la possiamo definire una

poesia minimalista, legata alle piccole emozioni dell’anima, ma al tempo stesso specchio

delle grandi problematiche del mondo. In particolare negli ultimi anni il tema della libertà,

della guerra e delle differenze tra il nord ed il sud dell’umanità.

Dove possiamo trovare il libro?

“Appunti e carte ritrovate” – Guido Miano Editore – Milano – pagine 90 – ISBN

9788831497312 – € 16,00 – è tutt’ora disponibile sulle principali piattaforme e-commerce,

ad esempio:

Amazon:

%95%C3%91&crid=1J5YNYTOJELZM&keywords=appunti+e+carte+ritrovate&qid=

1702935255&sprefix=appunti+e+carte+ritrovate%2Caps%2C120&sr=8-1

IBS: https://www.ibs.it/appunti-carte-ritrovate-libro-robertocasati/e/9788831497312?queryId=e21305721626cbb8c34e284d35caa0dc

Mondadori:

https://www.mondadoristore.it/Appunti-e-carte-ritrovate-RobertoCasati/eai978883149731/

Di Manuela Montemezzani 

Lascia un commento