Due Chiacchiere con l' Arte

Sono qui per te di Ilario Giannini

Sinossi

Matteo Viani è un ispettore di polizia, ossessionato dalla necessità di vendicarsi di Salazar, capo di una banda criminale responsabile del fallimento di un’operazione in cui Matteo è stato gravemente ferito e ha perso la vita Luca, il suo più giovane agente. Per il trauma psicologico riportato e i sensi di colpa legati alla morte di Luca, Matteo si affida alle cure della dottoressa Serena Doria, che lo aiuta a rielaborare criticamente i propri ricordi, accompagnandolo durante le loro sedute nella “stanza delle scatole”, una rappresentazione ideale della propria memoria, in cui Matteo immagina di poter trovare i propri ricordi custoditi in tante scatole, ammassate su enormi labirintiche scaffalature. Matteo diviene “l’uomo delle scatole”, recuperando ricordi creduti sepolti per sempre in quelle scatole. Intanto i recenti traumi risvegliano qualcosa del suo passato che avrebbe voluto continuare a non ricordare: Comincia a essere perseguitato da incubi ricorrenti e inquietanti visite di uno strano ragazzo poco più che ventenne di cui non ricorda nulla. Matteo preferirebbe non doverlo fare, ma dovrà trovare il coraggio di guardare dentro a delle scatole che non avrebbe mai voluto riaprire, se vorrà recuperare le informazioni necessarie per salvare sua figlia Chiara, rapita e minacciata da Salazar per indurlo ad abbandonare le indagini.

4° DI COPERTINA

Matteo Viani, un ispettore di polizia, si trova in un periodo difficile della sua vita. Ha subito vari “incidenti sul lavoro” che lo mettono a dura prova sia fisicamente sia psicologicamente: prima è rimasto ferito in una sparatoria, poi ha avuto un grave incidente durante un inseguimento in macchina. Le indagini sulla sanguinaria banda di malviventi responsabili dei suoi guai obbligano Matteo a frugare nei meandri della sua mente, per trovare il codice che decifrerà tutto. Ma questo comporta anche andare a scavare tra quelle scatole che forse non voleva più aprire.

ILARIO GIANNINI è nato e vive a Empoli (FI), dove esercita la professione di avvocato penalista. “Sono qui per te – L’uomo delle scatole” è il suo primo romanzo pubblicato da Edizioni Dialoghi.

Biografia

Ilario Giannini è nato il 4 ottobre 1972 a Empoli (FI) dove tuttora vive ed esercita la professione di avvocato penalista del Foro di Firenze.

Dopo la laurea ha coltivato privatamente per passione personale studi in materia di psicologia e criminologia e ha pubblicato diversi articoli e contributi in materia di diritto penale su varie riviste giuridiche quali: “Rivista di polizia”, “Rassegna penitenziaria e criminologica” e “Il nuovo diritto”.

Tuttavia la sua vera grande passione per la lettura e la scrittura è stata da sempre orientata alla narrativa. Lettore onnivoro e insaziabile, fin da giovane avverte l’impulso di scrivere, di raccontare storie, come uno sfogo, un bisogno personale. Ma solo di recente ha deciso di tirare fuori dal cassetto alcuni dei suoi scritti per pubblicarli.

I suoi romanzi ad oggi pubblicati sono:

-“La cura dal male” (Porto Seguro Editore) uscito a Marzo 2023.

-“Sono qui per te – L’uomo delle scatole” (Edizioni Dialoghi) uscito a Aprile 2023.

-“A caro prezzo” scritto assieme a Max Zocca (Porto Seguro Editore) uscito a Dicembre 2023.

-Il romanzo “Sono qui per te – L’uomo delle scatole”, prima della pubblicazione, si è aggiudicato il 2° posto nella sezione inediti del “Premio Internazionale di Poesia e Narrativa Alda Merini” (8° edizione) e la menzione d’onore al “Premio Letterario Assosinderesi Awards” (2° edizione) e la Menzione d’Onore al “Premio Bukowski 2023” di Viareggio.

Dopo la pubblicazione con la casa editrice Dialoghi riceve la Menzione d’onore al “Premio Letterario Argentario e Caravaggio” 2023 e al Premio “Il canto di Dafne” 2023.

-Il romanzo “La cura dal male” (pubblicato con Porto Seguro Editore), si classifica al terzo posto al Premio Letterario “Premio Letterario Giovane Holden 2023” di Viareggio.

-Con la raccolta di racconti inedita “Storie di straordinaria follia” riceve la Menzione d’onore al Premio Internazionale “Litterae Fiorentinae” (1°edizione) e il Premio Speciale della Giuria al Premio Letterario Casentino (48° edizione).

Di questa fanno parte i racconti:

“Diego”, che si qualifica al 3° posto al Premio “Gli In-Editi 2022” (5° edizione) organizzato dalla GD Edizioni;

“Vuoti di memoria”, che riceve la segnalazione di merito nel Premio Letterario Internazionale Città di Viterbo “Tuscia Libris” (4° edizione) e la pubblicazione nell’Antologia del Concorso “Storie Noir 2023” (Kubera Edizioni), nonché nell’Antologia dei dieci finalisti del Concorso “Giallo Fiorentino 2023” e nell’Antologia “Seven” dei finalisti dell’omonimo concorso, con Menzione di Merito, sempre nel 2023.

“Convivenze difficili”, pubblicato nell’Antologia “L’abisso delle fobie” a ottobre 2023 (in Ebook).

-Il romanzo inedito “Alex, un ragazzo difficile” ottiene il Premio di Merito al “Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica 2023” (15° edizione).

-Il romanzo inedito “La memoria di Eliana” ottiene il Secondo Posto al Premio “Giallo Trasimeno 2023”, oltre alla Menzione di Merito al Premio “I fiori sull’acqua” di Imola X° Edizione (sez. romanzo inedito) ed è finalista al “Premio Letterario Nazionale Caffè delle Arti 2023” (X° Edizione).

-Il romanzo inedito “Victor, memorie da un altro mondo” ottiene la Menzione di Merito al Premio Letterario “Premio Letterario Giovane Holden 2023” di Viareggio.

-Il racconto “Al buio” è stato pubblicato nella Antologia “Racconti Fantasy 2023 vol. 1” da Historica Edizioni.

-Il racconto “Un solo colpo” è tra i dieci finalisti del concorso letterario “Vite intrecciate da un colpo”.

-Il racconto “Il monito di Phill” è pubblicato nell’Antologia “Storie, aneddoti e curiosità di Hegestone Mansion” a dicembre 2023 (in Ebook).

-La silloge di poesie “Prigioni dell’anima” ottiene la Menzione di Merito al Premio “I fiori sull’acqua” di Imola X° Edizione (sez. silloge inedita).

Di questa silloge fa parte la poesia “Nel mare in tempesta” che ottiene la Lode Poetica al “Trofeo Giacomo Leopardi” anno 2023.

-La sceneggiatura per cortometraggio “Convivenze difficili” ottiene il 1° Premio all’ “Abruzzo Horror Literary Contest” anno 2023, come miglior sceneggiatura.

Intervista

Ci parli di questo libro , com’è nato?

“SONO QUI PER TE – L’UOMO DELLE SCATOLE” è uno di quei romanzi che ti frullano per la testa per molto tempo e di cui hai ben chiaro tutto (la trama, l’ambientazione, i tanti colpi di scena e i protagonisti che ti sono già dentro e premono per raccontare la loro storia) ma di cui poi rimandi sempre la stesura perché senti che per te è una storia importante, una storia in cui è destinata a finirci tanta parte di te, della tua vita vera; così ti trattieni, rimandi, hai quasi paura a raccontarla… Finché un giorno il bisogno di dar voce a quella storia prende il sopravvento e inizi a scrivere, lasciando che la storia vada per la sua strada, accettando che ci finiscano dentro anche quelle parti di te che con le quali non sai se sei pronto a fare i conti.

E’ comunque una storia di fantasia, un thriller psicologico denso di mistero e colpi di scena davvero sorprendenti. I protagonisti principali sono tre. C’è MATTEO VIANI, un ispettore di polizia fiorentino, ossessionato dalla voglia di vendicarsi di Salazar, il capo della banda di criminali che nel corso della sua ultima operazione di polizia lo ha ferito gravemente e ha ucciso il suo più giovane agente. C’è poi la dottoressa SERENA DORIA, la bella psicologa alla quale Matteo si rivolge per farsi aiutare a superare i traumi e i sensi di colpa derivati dall’esito tragico di quella sfortunata operazione. Infine c’è ALESSANDRO, un misterioso ragazzo sui vent’anni che comincia a tormentare Matteo, già fisicamente e psicologicamente provato, con improvvise incursioni nella sua vita quotidiana e che sembra sapere molto su di lui, mentre quest’ultimo non riesce a ricordare minimamente chi possa essere.

La dottoressa Doria, aiuterà Matteo ad affrontare criticamente i propri ricordi per superare i sensi di colpa accompagnandolo durante le sedute in quella che chiamano la “stanza delle scatole”, che altro non è che una rappresentazione ideale della propria memoria, immaginata come fosse un enorme, labirintico magazzino pieno di scaffali sui quali sono ammassate un’infinità di scatole, ciascuna delle quali contiene un ricordo di Matteo. Sarà andando alla ricerca di quelle scatole, per poi aprirle e guardarvi dentro, che Matteo riuscirà a rivivere quei ricordi, rielaborarli criticamente e forse accettarli.

Matteo diventa così “L’uomo delle scatole”, perché man mano che la storia va avanti si comprenderà che è sempre stato bravissimo fin da giovane a nascondere i ricordi più dolorosi e i suoi peggiori sensi di colpa nelle scatole più nascoste, seppellite negli angoli più irraggiungibili e bui della “stanza dei ricordi”. Scatole che Matteo non avrebbe voluto più riaprire, ma dovrà trovare il coraggio di farlo se vuole recuperare delle informazioni necessarie per fermare Salazar, prima che questi metta in atto le minacce perpetrate ai danni della sua famiglia per indurlo ad abbandonare le indagini.

E’ una storia in cui si intrecciano, sempre più strette e con un ritmo sempre più incalzante, due tipologie di indagine: la prima è l’indagine classica di polizia condotta da Viani, l’altra è l’indagine psicologica condotta dalla dottoressa Doria nella mente dell’ispettore. E’ questa seconda indagine che diventa prevalente nel romanzo: sapere cosa Matteo sta nascondendo a sé stesso, scoprire cosa lo lega allo strano ragazzo che comincia a tormentarlo con le sue misteriosi e fugaci intromissioni nella sua vita, dopo l’incidente. Non mancano davvero le sorprese e i colpi di scena. E’ un romanzo che al di là della storia d’azione e di mistero, propria del thriller, ci fa anche riflettere molto sul tema dei sensi di colpa che a volte ci portiamo dietro per anni, che preferiamo nascondere a noi stessi per non soffrire e che invece, così facendo, forse diventano più duri e pesanti da sopportare di quanto non sarebbero risultati affrontandoli.

Come dicevo c’è finito molto di mio in questo romanzo. Una delle scatole più brutte che faccio aprire a Matteo Viani in questo libro è in realtà una scatola mia, della mia vita vera e reale, che ho riaperto anch’io assieme al protagonista di questa storia, soffrendo insieme a lui e curando un po’ vecchie ferite che avevo preferito nascondermi. Quindi forse questo romanzo è nato anche da un mio bisogno di recuperare certe scatole di miei ricordi dolorosi e fare pace con il loro contenuto.

Che tipo di documentazione c’è da svolgere per scrivere un libro di questo tipo?

Per scrivere questo libro non ho dovuto svolgere particolari ricerche o documentarmi su argomenti particolari. E’ ambientato a Firenze, in luoghi a me ben conosciuti e familiari. Io poi sono un avvocato penalista e quindi anche le questioni tecniche, inerenti le attività di indagine e le operazioni di polizia, mi sono abbastanza familiari.

Penso però che una costante dei miei romanzi, sia quella di intrecciare le storie di suspance dei miei thriller con un’intensa introspezione dei personaggi. Ho sempre avuto un grande interesse per gli studi in materia di psicologia e ciò su cui cerco di focalizzare l’attenzione attraverso la narrazione è l’interiorità dei protagonisti delle mie storie: mi piace raccontare, o meglio mostrare e far sentire ciò che pensano, ciò che provano, far emergere il loro carattere, i loro tratti psicologici, il loro modo di essere e i meccanismi mentali attraverso i quali si determinano ad agire. L’uomo è il risultato di un complesso intreccio di quelle che sono le sue esperienze, la sua storia, il suo ambiente, le sue pulsioni interiori, le paure e gli istinti più profondi che lo spingono nelle azioni e interazioni con gli altri.

Nelle mie storie gran parte del ‘thriller’ viene da dentro di noi, senza bisogno di scomodare mostri o fantasmi o quant’altro sta fuori da noi. E’ così anche nel precedente romanzo “La cura dal male” e nell’ultimo uscito “A caro prezzo” scritto a quattro mani con Max Zocca.

Da dove sono nati i personaggi?

Di solito i personaggi delle mie storie nascono in modo apparentemente spontaneo dalla mia fantasia, imponendosi ciascuno con il loro carattere, coi loro modi, man mano che mi spingono a osservare le loro storie e a raccontarle al meglio che posso. Poi magari capisco che non sono spuntati proprio dal nulla, ma sono stati spronati a venir fuori in quel momento da avvenimenti, esperienze ed emozioni che ho appena vissuto. In loro poi ritrovo spesso caratteristiche, modi di fare, abitudini che fanno parte di me o di persone che ho conosciuto, ma poi sono personaggi autonomi e indipendenti, che hanno la propria identità e la loro storia da raccontare.

Questo romanzo fa però eccezione, perché almeno uno dei personaggi principali è esattamente la trasposizione nella storia che racconto di una persona che davvero ha avuto un ruolo importante nella mia vita reale, ma non posso dire qual è! Chi avrà la curiosità di leggerlo, lo capirà senz’altro.

Cosa pensa della lettura in questo periodo?

La lettura in questo periodo attraversa un momento un po’ strano. Si sente spesso dire che sono sempre più le persone che scrivono e sempre meno le persone che leggono (specialmente i più giovani) e che la vita frenetica di oggi ci lascia sempre meno tempo per leggere, con la tv e i social che ci monopolizzano lasciando sempre meno tempo per la lettura. Tutte affermazioni vere, ma non assolute: è vero che i giovani leggono sempre meno volentieri (colpa dei social e della tv, ma anche un po’ della scuola che non riesce a trasmettere questa passione, anzi la contrasta) ed è vero che la vita è sempre più complessa e frenetica, ma non credo che manchino i lettori. Credo siano ancora molti a leggere e l’offerta di libri che vengono pubblicati ogni anno è incredibile e in costante aumento.

Il problema è che la grande editoria investe nel prodotto che già vende, mentre gli editori medio-piccoli (quelli veri, che pure cercano di fare seriamente il loro mestiere) riescono a fare poco per promuovere i propri autori meno noti. Così ci ritroviamo con un’offerta stratosferica di pubblicazioni, della maggior parte delle quali però non sarà mai venduta se non qualche copia. Col risultato che tanti bravi autori si trovano a sgomitare tra loro per cercare di vendere qualche copia in più, in una lotta impari in cui sono destinati a soccombere.

Che possiamo farci? Nel nostro piccolo dobbiamo cercare di aprirci al nuovo e al diverso, di sperimentare, di confrontarci e condividere le nostre letture, consigliando quelle che riteniamo buone, anziché lasciarci imboccare da ciò che troviamo in tutte le vetrine della grandi librerie. Intendiamoci io adoro i grandi classici come Calvino o Pirandello, adoro i grandi maestri come Georges Simenon o Stephen King e mai mi sognerei di toglierli dalle vetrine o relegarli in seconda fila! Ma dobbiamo essere curiosi, andare oltre, senza pregiudizi.

Quando faccio le presentazioni o i firma copie nelle librerie mi capita di imbattermi a volte in delle persone che si scansano, quasi offese o schifate, con un sorriso di sufficienza: “Thriller? No grazie, io leggo solo saggi!” oppure “Io leggo solo monografie!”. Già quando rispondono “io leggo solo” è un brutto segno! Si presume ci siano letture di serie A e letture di serie B. Spesso sono persone che si sentono portatrici di una cultura superiore e poi, in realtà, finiscono per leggere solo ciò che impone loro lo scaffale in primo piano di ogni libreria, monopolizzato dalla grande editoria e che contiene sempre gli stessi titoli. Sono quelli che si stupiscono quando leggono per caso un romance, un giallo o un thriller ed esclamano sorpresi: “Caspita! Questo è un thriller, ma non è solo un thriller!”, come dire che “I promessi sposi”, caspita! Non sono solo la storia di Renzo e Lucia!

Questo vale anche e soprattutto per noi autori, che dobbiamo impegnarci a promuovere l’amore per la lettura ma non solo dei nostri libri. A volte invece si ha l’impressione che alcuni autori scrivano più di quanto leggano (o abbiano mai letto!). Dobbiamo essere aperti e collaborativi, non fossilizzarci su quello che scriviamo noi: riuniamoci, confrontiamoci, incontriamo insieme i lettori, incuriosendoli e proponendo loro la più ampia scelta possibile. La lettura va incoraggiata e promossa in ogni forma e in ogni occasione, perché leggere è un dialogo a distanza tra l’autore e il lettore, è un arricchirsi e un condividere: apre la mente e il cuore, allena la fantasia, le emozioni, la memoria, il linguaggio e fornisce spunti di riflessione facendo nascere nuove idee. C’è qualcosa di più prezioso?

I social nella vita di tutti i giorni, come la vede uno scrittore?

E’ innegabile che i social sono diventati uno strumento potente che ormai pervade la vita quotidiana di tutti. Come per tutti gli strumenti, dipende tutto da come li usi (o da come ti lasci usare!). Bisogna imparare a usarli in modo responsabile, critico e rispettoso degli altri e magari anche con un po’ di buon gusto.

Innegabilmente per uno scrittore, a qualsiasi livello, i social sono diventati uno strumento importante per la diffusione e la promozione dei propri libri. Quelli già affermati potranno contare magari su fanpage gestite da chi per loro con criteri imprenditoriali e di marketing, ma per qualsiasi autore ormai, specialmente per quelli meno noti, credo sia essenziale fare i conti con i social e non solo per farsi pubblicità e restare in contatto con i lettori.

I social sono luoghi di aggregazione, di confronto, di condivisione, di promozione, di scambio di esperienze, di diffusione di notizie, eventi, recensioni, consigli e quant’altro. I social non possono essere ignorati, ma vanno saputi gestire, con rispetto e senza abusarne, altrimenti possono diventare molto dannosi. Se usati correttamente sono uno strumento utilissimo e con delle potenzialità stupefacenti. Io stesso grazie ai social ho conosciuto e letto tanti autori e raggiunto tanti lettori, che altrimenti non avrei mai potuto incontrare; ho avuto contatti con case editrici e sono stato notato da altre; ho avuto notizia e modo di partecipare a eventi interessanti. Insomma i social sono diventati un luogo di incontro, confronto e condivisione, che ci consente di mantenere contatti e collaborazioni con chi già conosciamo, di conoscere una quantità potenzialmente infinita di persone che altrimenti non avremmo la possibilità di conoscere e creare interazioni importanti come scambiarsi consigli di lettura, ricevere dai lettori commenti, critiche, suggerimenti e quant’altro. Sicuramente strumenti importanti da valorizzare e imparare a gestire con responsabilità, rispetto e buon gusto.

Dove possiamo trovare questo libro?

“SONO QUI PER TE – L’uomo delle scatole” (edito da Dialoghi), come anche gli altri miei romanzi “LA CURA DAL MALE” e “A CARO PREZZO” (entrambi editi da Porto Seguro Editore), oltre che sul sito dell’editore si trovano in tutte le librerie e in tutti gli store online, compreso ovviamente Amazon.

https://www.edizionidialoghi.it/sono-qui-per-te

Di Manuela Montemezzani 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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