Dal Pensiero alla Penna

NULLA CAPITA PER CASO

La possibilità di interpretare i segnali

Neanche un solo fiocco di neve cade accidentalmente nel posto sbagliato.

A chi non è capitato di vivere una coincidenza assolutamente assurda in grado di cambiare od almeno alterare in parte il corso della propria esistenza.

Casualità o fenomeni che mutano la prospettiva data dal nostro modo di vivere ed in grado di aprire nuove porte e vie.

La nostra personale interpretazione riesce a dare alla sincronicità degli eventi interpretazioni del tutto soggettive. Imputiamo alle leggi della fisica le congiunzioni di certi avvenimenti  perché probabilità o semplicemente strane bizzarrie del destino e solo, a volte, osiamo parlare di disegni misteriosi.

Lo psicanalista Carl Gustav Jung nell’anno 1950 cercò di spiegare il perché di alcuni fatti particolari attraverso la teoria delle coincidenze significative. Egli sosteneva la necessità di osservare due accadimenti significativi che succedono nello stesso momento come collegati tra loro da altri piani di significato e non da quelli dati con il nesso causa-effetto.

A Detroit negli anni 30 il signor Joseph Figlock passò a distanza di circa un anno, ben due volte, sotto la finestra di un  palazzo e salvò, prendendolo al volo, lo stesso bambino in caduta libera dalla finestra del terzo piano. Coincidenza o segno del destino ?

Il celebre filosofo Voltaire era solito dire che il caso non esiste perché tutto ciò che accade ha una sua ragione d’essere che l’uomo non è in grado di interpretare perché facente parte di una trama superiore , anche se con l’ausilio della personale intelligenza le traiettorie possono essere modificate.

Mi domando se spesso tutti noi, presi nella nostra quotidianità, non siamo in realtà interconnessi  gli uni agli altri come se ci fossero dei fili di collegamento, sottili ed invisibili all’occhio umano, capaci di dare ad uno specifico evento un significato più profondo in grado di stravolgere il destino. Nella attuale cultura in cui ogni cosa è sotto assoluto controllo e deve avere un valore più che razionale, riflettere sulle coincidenze in modo interiore dà una connotazione più psicologica ed emotiva  che agisce come input per ricordarci di ascoltare i nostri sensi, il più possibile. Di strane coincidenze è costellato il mio cammino, capitate nelle occasioni in cui l’imprevista svolta o colpo di scena mi ha suscitato stupore, uno stupore quasi fanciullesco ed incredulo.

Secondo lo psichiatra Bernard Beitman, primo dopo Carl Jung a sistematizzare lo studio delle coincidenze, risulta fondamentale il bagaglio di concetti che l’individuo ha fatto suoi nel corso degli anni di vita perchè questi, inconsciamente, dettano le risposte alle presunte coincidenze. Si parla, dunque, di probabilità per alcuni, di episodi spiegabili solo attraverso la propria religione per altri e di coincidenze se esiste una propensione alla connessione con il mondo esterno e con il prossimo. Quindi l’empatia verso i propri simili  potrebbe risultare essenziale a far si che l’apertura mentale che attrae le coincidenze sia in sintonia con noi stessi.

I nostri pensieri ed i nostri sentimenti risultano avere molta influenza sul vagabondare delle nostre vite per il mondo. Le immagini fotografate dagli occhi hanno il potere di aprire prospettive diverse quando alcuni avvenimenti sono come sincronizzati perfettamente: a noi la possibilità di non opporre resistenza.

 

 

 

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