Attualità

Giovane imprenditrice a Verrua Po

Giugno 2018

Una famiglia proveniente dall’India, già da oltre un decennio residente a Pavia, si trasferisce in un piccolo paese della medesima provincia, con il sogno, e da qui il nome del locale, di aprire una pizzeria, che offra anche piatti di origine indiana.

Già esperti nel settore gastronomico, a gestire la clientela è la figlia maggiore, che, dopo aver conseguito la maturità in Ragioneria, ha voluto seguire le orme del padre e, non solo offrire una mano nella preparazione dei piatti, bensì ricevere i clienti e gestire le ordinazioni: in poche parole, se l’esercizio commerciale appartiene della famiglia, lei è quella che “tiene le redini”.

Lo Rêve, finalmente, approda a Verrua Po, nello stesso locale che, da oltre quindici anni, ha cambiato gestione, senza quasi mai raggiungere un certo livello di stabilità. Ora, una famiglia, disponibile a prendersene cura come un figlio, rischiara la via del centro.

Come mi aveva raccontato la ragazza, anche loro stessi erano un po’ scettici, perché temevano di non integrarsi facilmente in una realtà, in cui “tutti conoscono tutti”. Tra virgolette, in tutti i sensi, poiché molti giovani si sono trasferiti, a studiare o a lavorare, altri ne sono arrivati. Infatti, quando entri nel locali, spesso, può cadere che non conosci i clienti davanti a te e, poi, scopri che sono del tuo stesso paese. Questo è il bello della globalizzazione: conoscersi ed essere solidali con tutti, non “soffrendo” più quella mentalità di campanilismo, che esisteva circa cinquant’ anni fa.

Giugno 2019

Si festeggia un anno dall’ apertura del locale: molti sono gli invitati e l’emozione era nell’atmosfera. La parte più emozionante della serata è quando si accendono le famose lanterne che volano nel cielo come un augurio di spiccare sempre più in alto, come è accaduto, a parte la parentesi primaverile e autunnale del 2020, che ha dovuto fermare il tutto. Come ci è mancata e ci manca, poiché non è ancora possibile all’interno, considerando ora le temperature poco idonee all’aperto, quella possibilità di sederci ai tavoli, soli o in compagnia, per consumare in maniera dignitosa un pasto, possibilmente scambiando qualche chiacchiera, sia con i proprietari del locale, ormai considerati verruesi, con i quali si scherza anche in dialetto, sia con gli amici. Purtroppo, tutto questo si è ridotto al minimale gesto di una consegna, ma evidenzio quano loro, a differenza di altri gestori,  non abbiano , in alcun momento, fatto mancare un sorriso e una battuta. L’ attività è proseguita anche nella zona rossa e si ritengono fortunati, ma sono anche consapevoli di come non sia “colpa” del cliente, se anche la loro attività è stata colpita da un rallentamento, poiché ovviamente il servizio non era al completo: l’importante è non aver dovuto chiudere.

I clienti le sono rimasti vicini e, in qualche modo, hanno sempre cercato di contribuire a mantenere realizzato “il sogno”: quando c’è passione, tutto il resto vien da sé e questa famiglia, proveniente dall’altra parte del mondo, sa bene cosa significhi faticare per ottenere, poco alla volta, qualcosa di grandioso. I progetti non mancano, ma il restyling, compiuto la settimana scorsa, lascia chiunque entri a bocca aperta: il risultato è un locale, come si suole dire, instagrammabile. Quello che, oggi, cercano le persone, e non più solo adolescenti, non è la mera consumazione, ma un’esperienza, ovvero godersi quello che può offrire un locale a 360 °: musica non manca, decori vari e, quando la normativa lo consentirà, sarà possibile anche organizzare serate a tema, come già accaduto, ma sempre in via di miglioramento.

https://lo-reve-pizzeria-e-ristorant-indiano.business.site/

Jenny studia Economia, nell’indirizzo di Amministrazione e Controllo, all’Università di Pavia, poiché tiene molto ad avere una preparazione più approfondita, oltre le conoscenze base della contabilità, e, nei momenti di pausa e nei giorni liberi, si dedica a seguire, sia in presenza sia a distanza, le lezioni e a svolgere esercizi che richiedono molto ragionamento, ma, anche dopo una giornata di lavoro, non rimanda gli impegni accademici: aspetto che dovrebbe essere considerato un onore, per una giovane che sta cercando di affermare il proprio futuro, quando ormai è quasi incredibile che, a 25 anni, si possa già gestire un’attività. Non è colpa dei ragazzi, spesso consideranti scansafatiche, ma del sistema politico che li circonda, non reattivo come dovrebbe alle domande delle nuove generazioni. Il motivo non è ben chiaro, però quando sei a conoscenza di queste situazioni, la voglia di credere in un futuro migliore si presenta e ti offre sollievo sapere che esistono ancora persone in grado di valorizzare, prima, quello che sei, rispetto a quello che hai.

Nel prossimo articolo, Jenny ci racconterà nel dettaglio le novità introdotte, con l’entusiasmo di una ragazza che ha conosciuto cosa significhi lavorare “dietro le quinte” e, poi, relazionarsi con una vasta clientela, che vuole soddisfare sia con la cucina italiana sia indiana. Anche lei, con la sua graziosa famiglia, conferma quanto, psicologicamente, sia devastante stare sola, in un negozio, solitamente animato dal calore dei clienti, che hanno contribuito a renderlo quello che è oggi.

 

 

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