Cultura e Musica

Titubanze nel conoscere gli escursionisti: consola la visione

In questi giorni, molte aziende agricole aprono le proprie porte al pubblico, per far loro conoscere e immergersi tra le distese di lavanda, che in aree dell’Oltrepò Pavese, come in alcune frazioni di Godiasco offrono uno sguardo rapito dalla “perfezione” naturale, una simbiosi tra geografia e armocromia.

Nomi, già conosciuti, quasi si nascondevano: nessuno intervista, con un video, se non si sentono a loro agio.

Gli scatti migliori, se non fosse il profumo della lavanda e la coltivazione lungo le colline, che sembravano “ornamentali”, li ho effettuati, a caso, nella frazione di San Bartolomeo Superiore: nel lato che offriva la visione della vallata, la Valle Staffora, un insieme di piante e fiori, sgargianti, hanno catturato la mia attenzione e un sorriso, quando il proprietario, essendo un terreo privato, stava salendo in automobile e, con molta cordialità, mentre stavo per chiedergli il permesso di qualche fotografia, mi ha quasi spronata: come ragiona una mente razionale, è un complimento che, gratuitamente, faccio al suo impegno! Però, ovvio, uno potrebbe non volere, ma essere schivati da aziende, produttrici locali, mi ha fatto molto riflettere. esiste anche un cartello, che indica come raggiungere alcuni luoghi, che, in realtà, forse, preferiscono produrre e fornire, ma a debita distanza dal contatto sociale.

In un momento di crisi, questo, nella mia opinione di “giovane economista”, non è l’approccio migliore a una fidelizzazione del cliente!

Ora, un sollievo agli occhi: un po’ in salita, ma penso meriti!

 

 

 

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