Cultura e Musica

“Musica lungo la Via del Sale”

Con I Cantori dell’Oltrepò e

 I Canterini delle Quattro Province

Introduce Alba Stefania Tagliani

 

Sabato 2 dicembre la Biblioteca Universitaria di Pavia sarà aperta nel pomeriggio, dalle 15 alle 19. È una scelta di valorizzazione dei luoghi della cultura del MIC che diventano sempre più accessibili, anche in giorni festivi e in momenti diversi dagli orari consueti.

Sarà possibile visitare il Salone Teresiano e la Mostra Sant’Agostino a Pavia 723–2023 nelle carte della Biblioteca Universitaria.

Alle ore 16.30, per la prima volta a Pavia, si esibiranno due cori provenienti dai due versanti della celebre  e antichissima Via del Sale, impiegata per portare il prezioso prodotto da Genova fino a Varzi-Pavia.

I Cantori dell’Oltrepò

Il coro nasce attorno al 2020 con la fusione di elementi provenienti dall’alta valle Staffora e dalle prime colline dell’Oltrepo pavese

Si avvale di una decina di cantori tutti con precedenti esperienze in cori strutturati o spontanei e si compone di una prima voce soprana, di un tenore di punta, in alcuni brani anche di un baritono e sempre di un gruppo di bassi che fanno da base e da accompagnamento in ogni brano.

Come da tradizione si canta “a cappella”, senza supporto di alcun strumento musicale come si faceva un tempo nelle osterie dei paesi cercando di riproporre i brani così come ci sono pervenuti.

La finalità del coro è quella di mantenere viva , far conoscere e tramandare la tradizione canora del nostro appennino che rappresenta un aspetto narrativo e culturale del territorio che purtroppo si sta perdendo.

I Canterini delle Quattro Province

Il coro originario nasce intorno al 2010 dall’incontro di appassionati cantori della val Borbera e della val Curone (AL) cui si sono poi aggiunte alcune voci della Val Staffora (PV); tutti elementi accomunati dalle stesse tradizioni culturali e canore dell’appennino che fa da corona al capoluogo ligure.

Da fine 2014 il coro ha assunto l’attuale denominazione che lo identifica immediatamente col territorio di appartenenza e si avvale di una decina di elementi provenienti da queste vallate divisi equamente fra lombardi e piemontesi.

Oltre ai motivi tradizionali del nostro Appennino, si è deciso di concentrarsi sul canto alla genovese conosciuto come “trallalero” per la peculiare modalità di esecuzione dei brani (dove l’effetto musicale/sonoro prevale sempre sulle parole) che è praticamente unica nel pur vasto panorama del canto popolare.

Tecnicamente il coro è composto da cinque voci: il Primo, il Baritono, Il Contralto ed i bassi che fanno quasi esclusivamente accompagnamento strumentale senza ripetere il testo. A questi si aggiunge la fondamentale voce detta “Chitarra” che ha l’importante compito di ritmare i tempi, riempire le pause e legare le strofe.

La finalità della squadra (così si dice a Genova) è, oltre al piacere del canto, quella di conservare e valorizzare le tradizioni canore del territorio affinché non vada perduto quel patrimonio musicale che ha accompagnato da sempre e in tante occasioni l’esistenza della nostra gente dell’Appennino, nelle vicende lieti o tristi, nei momenti di festa o di lavoro, negli amori o dolori della vita.

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