Attualità

2024, l’Uomo nel sottosuolo

di FABRIZIO UBERTO

” Tutto è buono quando è eccessivo”, esclama uno degli aguzzini del ” Salò'” di Pasolini, all’atto di sigillare i terribili ” regolamenti” cui dovranno sottostare le giovani vittime della loro follia.
Ed è proprio questo anche l’inquietante ” marchio” del nostro tempo, nel quale tutto sembra galoppare vorticosamente verso l’auto-distruzione, sotto il segno di una sguaiatezza morale e di un sempre maggior disprezzo verso i più elementari principi di umanità .
E ancora una volta, esattamente come negli anni più bui del secolo scorso, questo trend avviene sotto la benedizione di un ” Consenso” tributato da masse popolari disorientate, che si affidano al Demiurgo di turno, come all’ennesima “panacea” in grado di risolvere i loro problemi economici ed esistenziali.
In fondo qual’ è il collante che lega il sindaco di Terni Bandecchi, il generale Vannacci, la ” Belva” Argentina Milay e il probabile futuro Presidente degli Stati Uniti Donald Trump?
Non solo per l’appunto il gusto dell’eccesso e lo sdoganamento di una volgarità sessista e razzista, talmente impudenti da poter essere tranquillamente esibiti persino in sedi istituzionali, ma anche il fatto di sentirsi in qualche modo ” sostenuti” da una certa volontà popolare, all’insegna di un pirandelliano ” Come tu mi vuoi”.
In altre parole se l’Umanità rischia di tornare ( o di fatto sta già tornando) a un sottosuolo etico ed emotivo, non lo si deve al semplice fatto che gli strati ignoranti delle diverse società accettano di consegnarsi mani e piedi a questi ” campioni” del bon- ton istituzionale. Ad essere complici di questo fenomeno, sono anche tutte le forme di indifferenza e indolenza intellettuale da parte di coloro ( opinionisti e uomini sinceramente democratici) che dovrebbero contrapporsi al dilagare dei predetti e pericolosi fenomeni da baraccone.
La realtà è diventata troppo complessa da analizzare, le guerre ancora una volta nella storia dell’Umanità appaiono come ineluttabili e ineludibili: meglio quindi rifugiarsi nell’apatia, nel Gossip Sanremese, nella condanna dell’effimero episodio di squadrismo o di femminicidio, rispetto all’impegno mentale e collettivo di prendere posizione, di trovare soluzioni non semplicistiche ma ragionate a problemi sempre più rilevanti. Meglio in una parola, continuare a dividersi in querule e sterili tifoserie, esattamente come i polli di Renzo , che continuano a battibeccare, incuranti che di lì a poco saranno definitivamente cucinati.

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