Personaggi

Dalla pista al palco: Omar Aminti

Qualcuno, qualche anno fa, sostenne che il liscio era diventato “un genere musicale non per le nuove generazioni”: le “balere” sarebbero state un ricordo, sostituite dalle chiassose e prorompenti discoteche.

Non credo questo sia così realistico, quanto un luogo comune: forse, da quando si diffusero molti generi, dal rock, al rap ai ritmi latini. In aggiunta, nella nostra Provincia, dallo scorso decennio, sono aumentate sia le scuole di ballo, con molti corsi di liscio e coreografie inerenti, con coppie di ballerini, di qualsiasi età, anche minorenni, maschi e femmine.

Omar, un giovane cantante, dal talento innato, abita in un’area, in cui non si contano le voci che si esibiscono e compiono una carriera artistica. E’ il 2021 e tra il proprio lavoro manuale, come fabbro, e alcune delusioni che la vita può serbare, con il sostegno di amici, che già da anni gli ricordano quanto possa investire nella musica, la sua passione sin da bambino, quando accompagnava, molto volentieri, mamma e papà alle serate musicali, in cui loro ballavano e il figlio, che si cimentava nel ballo, cantando da solo e in compagnia, non sapeva che “quel palco si avvicinava sempre più”!

Circa tre volte la settimana, studia ad hoc sulla voce, e, in un anno, con il suo insegnante, nonché “fratello maggiore”, Oscar Barbieri, molto conosciuto sia in Oltrepò Pavese, a Pavia e anche in Liguria, Omar ha proprio le caratteristiche che cercava Oscar. Si può confondere il nome, però, da amici, non se la prendono!

E’ il maestro Franco Bagutti il primo fan, esterno alla famiglia, della voce di Omar: lui ascoltando le orchestre, inclusi i cori, con qualche suggerimento, avrebbe potuto cantare nella sua orchestra e in altre che lui, manager, contatta. Omar è giovanissimo, complice il Covid19 che ha rinchiuso ognuno di noi in “gabbie”, fisiche e psichiche, e nega il suo valore vocale.

In attesa di comprendere meglio cosa fare nella propria esistenza, è nella primavera 2023 che il sogno diventa realtà e si esibisce nello storico locale “Sandalo Cinese”, con il duo, già conosciuto, Oscar&Vaentina. Oscar, un  mese prima, cercava un ragazzo, con il timbro vocale che somigli a quello di liscio.

Omar, quali sono i tuoi generi di ballo preferiti? 

Se potessi, canaterei e ballerei solo LA BEGUINE!

Canzoni in cui ti riconosci?

Mi chiamo “Omar” non a caso: l’idolo dei miei genitori e, ora, un amico e compaesano, Omar Codazzi. Una delle mie preferite è “Romantico Sognatore”.

Quando il liscio è ritornato con una maggiore scelta fra i generi che lo compongono?

Nel 2017, le orchestre offrono balli di coppia e di gruppo, con più ritmo, come: cumbie, discocumbie e numerose bachate. Questo non significa “annullare” il genere liscio, aggiustarlo con quello che “chiedono” anche coloro che han conosciuto la storia delle “note romagnole”.

Qualche progetto con la tua nuova “famiglia”?

Sì, posso accennare un disco, cui sto lavorando, tra impegni. Qualche amico mi chiama “Omar, L’Instancabile”, è che sono molti anni che aspetto questa occasione e, ora, voglio assaporarmela, con le mie forze, non ringraziando abbastanza quanti hanno creduto in quel bambino, cui del pallone interessava in parte, quanto non gli avreste chiesto di lasciare la pista, se “Calice Amaro” invitava a ballare, perché la risposta sarebbe stata negativa!

“I giovani non han voglia di impegnarsi”. Tu, come molti che sto conoscendo, sei l’eccezione alla “regola”?

Non è un vanto. Credo che tutti, appena ne abbiamo la possibilità, dobbiamo impegnarci per una PROPRIA necessità di emergere, in una società complicata, in cui divario tra generi, fasce generazionali ed etnie, è ampio.

Sì, Omar è una delle numerose eccezioni alla regola. Perché non esistono” regole “: ognuno di noi ha obiettivi da realizzare e, se non li raggiunge, può inventarsi e reinventarsi. Una magia accade. La realtà esiste e dobbiamo “combatterla” ogni giorno, però qualche volta, anche i sogni si convertono in realtà!

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