Cultura e Musica

Alina Kalczyńska, Libro dʼartista

Alina, chi ti ha conferito la facoltà di far apparire i segni più elementari come espressioni di alta magia? Contemplando le tue opere, si rimane avvolti da una fascia di stupore improvviso.

Carlo Belli

 

Alina Kalczyńska realizza libri dagli anni Ottanta, quando da Cracovia, sua città dʼorigine dove si è diplomata allʼAccademia di Belle Arti, si trasferisce a Milano e conosce colui che diverrà suo marito, Vanni Scheiwiller, lo straordinario editore dʼarte e di poesia, del quale sarà preziosa collaboratrice sino alla sua precoce scomparsa, avvenuta nel 1999.

Artista molto apprezzata in patria e allʼestero a partire dagli anni Settanta, i suoi esordi sono legati alla grafica editoriale e alla xilografia, soprattutto a colori. Tecnica desueta nellʼambito dellʼarte contemporanea, ma che le consente di sviluppare una sofisticata e severa indagine, giocata nella semplicità dellʼaccostamento dei colori e delle sfumature sulla superficie della carta.

 

La mostra che la Biblioteca Universitaria di Pavia presenta nel Salone Teresiano è frutto di un progetto che raccoglie una parte dei suoi libri dʼartista e costituisce unʼeccezionale occasione per conoscere Alina Kalczyńska e approfondire il percorso della sua ricerca a partire dalle edizioni pubblicate con Vanni Scheiwiller.

Un corpo di opere che coprono il periodo che va dallʼinizio degli anni Ottanta e prosegue fino al 2021.

Il percorso espositivo inizia infatti con tre xilografie e un rilievo per il libro del 1981 Il poeta ricorda di Czesław Miłosz, grande poeta polacco, Premio Nobel 1980, e prosegue con un criterio cronologico, mostrando un corredo di incisioni, matite colorate, collage che ornano e interpretano preziosi libri di grandi autori fra i quali Zbigniew Herbert, Wisława Szymborska, Eugenio Montale e Clemente Rebora. Si tratta di veri e propri libri dʼartista, dove immagine e parola hanno pari importanza e dove questʼultima spesso è manoscritta. Infatti lʼartista, che con la scrittura poetica ha sempre avuto un rapporto speciale, interpreta questi lavori come una sonata di pianoforte a quattro mani; è questo il caso delle opere realizzate con i testi autografi di Alda Merini, Luciano Erba, Mary de Rachewiltz e Kengiro Azuma, per citarne alcuni tra i più felici e preziosi.

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