Attualità

UNA STORIA ANTICA

Ama la vita più della sua logica, solo allora ne capirai il senso. Fedor Dostoevskij

Nel dare un senso al nostro tempo, alla vita che scorre e trascina con sé le nostre emozioni come la corrente di un fiume che porta i nostri pesanti o leggeri fardelli, facendo di essi una coltre che protegge ed avvolge con i ricordi, eccomi a dare colore ad un disegno mandala.

Compare come per magia in uno scrittoio, abbandonato chissà per quale scopo di allora e così attuale adesso, così immobile in attesa di regalarmi un po’ di mistero ed un invito alla riflessione.

Il Mandala da tradizione tibetana è la rappresentazione del proprio io e del mondo interiore che alimenta. I monaci in Tibet compongono dei mandala con le sabbie colorate ed una volta terminati lasciano che il vento li trasporti via, spazzando così lavoro e sforzi impiegati. Queste vere e proprie opere d’arte realizzate solitamente a gruppi di quattro monaci, adoperano colori che hanno un significato particolare: ad esempio il rosso denota coraggio ed intraprendenza, il giallo si colloca nell’intelletto, il verde alla terra ed alla natura  e la scelta varia a seconda di ciò che si vuole sottolineare ed evidenziare.

Il valore di tale gesto che pare folle è ricordare a se stessi che ogni cosa è impermanente, con una fine: nulla dura per sempre. Ed è da questo pensiero che cerco di trovare ed immaginare, in questo primo mese del 2021, un mio spazio in qualche modo intoccabile, una sorta di abitudine per alleggerire il peso quotidiano della realtà che comprime ognuno di noi.

Nei cassetti forzatamente chiusi custodiamo sogni, desideri, illusioni ed il mandala considerato da un punto di vista puramente riempitivo, diventa confortante, consolante. Un rituale che risale al VI secolo d.C. ed utilizzato dal popolo indiano del subcontinente in tempi ancora più antichi.

La vita in un disegno, in una parola che significa cerchio, il cerchio della vita, l’universo,  l’essenza dell’essere se stesso con l’energia positiva data dall’esistenza, dal modo di rapportarsi ad essa. Dal mondo passato l’insegnamento del non attaccamento alle cose materiali viene evidenziato con una moltitudine di granelli di sabbia che partono dal centro e si espandono verso l’esterno a significare la propensione per l’apertura verso gli altri, verso il prossimo, la sensibilità della conoscenza.

Sottovoce provo ad annullare i rumori del mondo e traccio le tinte su carta, senza cancellare, sicura delle scelte, assaporando il presente per quello che è, per il momento che è, per custodirlo nella memoria e così facendo, per poterlo ricordare.

Il ricordo potrà essere leggermente modificato, forse addolcito per poterlo più facilmente raccontare o semplicemente accettato e come tale, superato con la sicurezza che siano cicatrici di cui si portano i segni, ma con orgoglio e con una pennellata di speranza.

E’ una danza sottile nella quale cerchiamo di proteggerci, di salvaguardarci, di mantenere l’equilibrio e come un mandala rappresentiamo la forza che ci permette di mantenerci dritti, seppur con qualche indugio, con il viso rivolto in avanti.

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